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Daredevil: Rinascita, le prime impressioni di un atteso ritorno in TV

Una delle serie televisive Marvel più apprezzate su Netflix riparte su Disney+ con un nuovo status quo: Rinascita riuscirà a bissare il successo di Daredevil?

SPECIALE di Christian Colli   —   06/03/2025
L'artwork principale di Daredevil: Rinascita

La storia dovreste conoscerla tutti, ma merita un piccolo ripassino. Dunque, nel 2018 si conclude il grande successo di Daredevil su Netflix: all'epoca la gestione Marvel era ancora un po' confusa e le serie Netflix (Daredevil, Luke Cage, Jessica Jones, Iron Fist e The Punisher) a malapena si incrociavano con i film Marvel Studios. Avendo reintegrato il personaggio di Matt Murdock nel Marvel Cinematic Universe con Spider-Man: Homecoming e She-Hulk, Kevin Feige decide di avallare una nuova serie TV di Daredevil sotto un nuovo team creativo che opta per un rilancio vagamente ispirato a un famosissimo ciclo a fumetti di Frank Miller. Restano della partita solo Charlie Cox e Vincent D'Onofrio, cambia tutto il resto: nuovo cast, nuovi scrittori, nuove storie.

A sei episodi girati, la nuova direzione non funziona. Complici alcune proiezioni di prova scarsamente apprezzate, Cox e D'Onofrio - ormai indissolubilmente legati ai loro ruoli -sono tra i primi a perorare un ritorno al team creativo di Netflix. Così, sul finire del 2023, si disfa quasi tutto: Feige chiama David Scardapane, che aveva scritto The Punisher per Netflix, a fare da showrunner; si convocano gli attori che erano stati inspiegabilmente tagliati fuori, come Deborah Ann Woll ed Elden Henson; si riscrive Daredevil: Rinascita come un vero e proprio sequel della serie Netflix in almeno due stagioni da 9 episodi piuttosto che un reboot in diciotto.

E arriviamo a oggi. Anticipato da grande entusiasmo e da una campagna pubblicitaria martellante, nonché da un ottimismo da parte dei Marvel Studios che hanno già portato a girare la seconda stagione, Daredevil: Rinascita arriva su Disney+ con i primi due episodi. Li abbiamo guardati e, senza fare troppi spoiler, proveremo a rispondere alla domanda: è davvero il sequel di Daredevil che volevamo?

Chi non muore si rivede

In realtà è ancora un po' troppo presto per dirlo, anche perché i primi due episodi di Daredevil: Rinascita tradiscono la loro natura originale. Non è un segreto che il nuovo team creativo abbia mantenuto una parte del girato, integrando le riprese successive al cambio di marcia. Così una coreografia un po' claudicante, insieme a una goffa computer grafica, caratterizzano lo scontro tra Daredevil e un vecchio avversario che cambierà completamente lo status quo in apertura: una scena che, nel piano iniziale, sarebbe dovuta succedere "fuori campo" tra l'ultima stagione di Netflix e Rinascita.

Che bello rivedere insieme quei tre, vero?
Che bello rivedere insieme quei tre, vero?

Superati i nuovi titoli di testa - che richiamano alla lontana la sigla iconica di Netflix - ritroviamo Matt Murdock un anno dopo: ha abbandonato il suo alias da vigilante per fare l'avvocato a tempo pieno e sta rimettendo insieme i pezzi della sua vita. Ma il ritorno di Wilson Fisk mette tutto in discussione: Kingpin si candida a sindaco di New York e in un agghiacciante riflesso dei folli giorni che stiamo vivendo nella realtà, gli americani lo votano sul serio. E lui ha un piano molto preciso per i vigilanti in costume.

La nuova serie imbastisce fin da subito il nuovo conflitto tra Daredevil e il suo acerrimo avversario ma lo sfuma in maniera intelligente, rovesciando i ruoli in un montaggio, alla fine del primo episodio, che mette i brividi. Daredevil: Rinascita è una produzione adulta tanto quanto lo era su Netflix, nonostante la targhetta Disney. Vola qualche volgarità, le scene d'azione si risolvono in bagni di sangue, la stessa figura di Matt Murdock è compromessa dalla violenza che gli montava dentro su Netflix e che sembrava completamente sparita tra le piroette del suo cammeo in She-Hulk.

Rinascita, però, vuole essere a tutti gli effetti un sequel e un rilancio. La serie si spende nel tentativo di stabilire dei collegamenti tra le storie vecchie e nuove. Al di là del cast - che, come sappiamo, includerà il Punisher di Jon Bernthal, ma anche Mohan Kapur, il padre di Kamala Khan aka Ms. Marvel nei film e in TV - i dialoghi fanno spesso riferimenti neanche troppo vaghi a fatti che dovreste conoscere o ripassare, in particolare le miniserie Echo e Hawkeye oltre alle precedenti stagioni di Daredevil.

A parte questo, però, i primi due episodi di Rinascita conquistano presto una loro autonomia e l'intreccio ci è parso comprensibilissimo anche a chi è digiuno di Marvel Cinematic Universe o ha la memoria più corta. La serie strizza l'occhio alle tematiche un po' più fantasy delle produzioni Marvel Studios - in particolare, sentire parlare di amuleti magici e super poteri come nulla fosse fa un po' strano in una serie, come Daredevil, che affondava le radici nel realismo - ma i fan dello show su Netflix ritroveranno più o meno le stesse atmosfere tra introspezione, soap opera e TV procedurale, con una forte enfasi riposta sulla professione di Matt e su un nuovo cast che stiamo solo imparando a conoscere ma che, per come si mettono le cose alla fine del secondo episodio, potrebbe riservare non poche sorprese.

Charlie Cox e Vincent D'Onofrio in un confronto ad alta tensione in Daredevil: Rinascita
Charlie Cox e Vincent D'Onofrio in un confronto ad alta tensione in Daredevil: Rinascita

Certo è che Charlie Cox e Vincent D'Onofrio sono ancora i giganti che avevamo lasciato sull'altra piattaforma di distribuzione digitale, più vicini alle loro controparti Netflix che alle comparse nel Marvel Cinematic Universe. I due attori, ormai totalmente a loro agio in questi panni, esprimono ripetutamente e con assoluta convinzione i tumulti interiori di Matt Murdock e Wilson Fisk, attraverso piccoli tic o dialoghi serrati carichi di tensione. In particolare, questi due episodi scritti da Scardapane, Matt Corman e Chris Ord giocano col ruolo di Fisk, spostando la sua aura minacciosa sul personaggio di Vanessa, interpretato come sempre dalla flemmatica Ayelet Zurer (che peraltro era stata originariamente sostituita da un'altra attrice). Rinascita sembra volerci convincere che Fisk sia cambiato in seguito agli eventi di Echo, pur sapendo che gli spettatori resteranno sempre sull'altolà.

Lo stesso si può dire per Matt che in questa premiere indossa il costume di Daredevil per pochissimo, svolazzando sui tetti di Hell's Kitchen proprio come nei fumetti. Per ora non possiamo fare altro che guardarlo sprofondare in una nuova spirale autodistruttiva, nonostante il sostegno dei nuovi comprimari, che includono Nikki - una nuova partner sul lavoro - e Cherry, un poliziotto in pensione che fa da investigatore privato per Matt.

Margarita Levieva nei panni di Heather Glenn in Daredevil: Rinascita
Margarita Levieva nei panni di Heather Glenn in Daredevil: Rinascita

Meno convincente la psicologa Heather Glenn, interpretata dall'affascinante Margarita Levieva e vagamente ispirata a un personaggio a fumetti. Ma siamo ancora all'inizio e le precedenti stagioni di Daredevil hanno sempre lavorato molto sul cast intorno ai protagonisti, spesso conferendogli un'importanza insospettabile.

Prime impressioni

I primi due episodi di Daredevil: Rinascita ci sono decisamente piaciuti: si respira l'aria che ha reso la serie Netflix incredibilmente popolare anche tra gli spettatori che masticano poco i fumetti Marvel. Lo show, asciutto, concreto e adulto com'è, si rivolge a un pubblico più ampio e sfaccettato, affrontando temi maturi che lo smarcano dalle altre produzioni Disney+ pur chiarendo fin da subito che questa interpretazione del personaggio creato da Stan Lee e Bill Everett nel '64 fa parte del Marvel Cinematic Universe. Ed è anche possibile che le ramificazioni di questa storia si estendano nei film e nelle serie TV future, inclusa una potenziale seconda miniserie su Punisher o addirittura il prossimo Spider-Man.

In questi due episodi Daredevil compare pochissimo
In questi due episodi Daredevil compare pochissimo

Ma la stagione è appena cominciata e ci aspettano ancora sette episodi: per quanto appassionanti, le prime due ore sentono ancora il peso delle riscritture e del rilancio creativo, abbozzando appena i personaggi che ci accompagneranno nelle prossime settimane e che non vediamo l'ora di conoscere meglio e, probabilmente, piangere pure quando andranno incontro a qualche inevitabile brutta fine. Ma amiamo Daredevil anche per questo, no?