A piccoli passi verso gli scaffali
In questa versione inviataci da Ubisoft ci è stato possibile giocare il prologo e una parte dei capitoli uno e cinque che troveremo nella versione finale prevista per fine ottobre.
Durante il prologo-tutorial, dove il protagonista Sareth deve recuperare un importante cristallo per il suo maestro Phenring, il giocatore viene iniziato alle tecniche più basilari del gioco, le quali comprendono il combattimento con le armi da mischia, con le armi da distanza e con gli incantesimi, nonché una breve lezioncina sull’utilizzo della tecnica stealth, molto utile per passare inosservati e cogliere i nemici di sorpresa.
Una volta messe le mani sul cristallo, il gioco salta direttamente alla missione successiva, dove Sareth è incaricato di trovare il capo di Stonehelm. In questo frangente una strana entità entra in contatto telepatico con il nostro eroe, dandogli indicazioni sul da farsi.
In questa missione si devono percorrere le vie di un bellissimo paesino medievale, all’occorrenza anche passando per i tetti, ed entrare in diversi edifici.
A piccoli passi verso gli scaffali
I nemici da affrontare sono tutti di razza umana, principalmente guardie armate, tranne l’ultimo di essi che è invece un ghoul.
Una volta raggiunto il ghoul, il gioco salta improvvisamente al capitolo cinque, che vede Sareth approdare sulla spiaggia di un’isola infestata dagli orchi in compagnia dell’avvenente Leanna e di due maghi non meglio identificati.
Dopo aver fatto piazza pulita degli ostici orchi le cose si fanno molto più serie, poiché all’improvviso spunta dal nulla un Pao Kai, ovvero sia una sorta di drago che non ha molta simpatia per i turisti. Al primo incontro con il rettile alato è necessario scappare, ma poi, dopo altri combattimenti con orchi e ragni, il gioco stesso aiuta l’utente con un prezioso consiglio su come sconfiggere sia il Pao Kai che il Ciclope accorso a man forte, ed è proprio con la loro morte che finisce questa versione beta, la quale può essere tranquillamente definita un lungo demo.
Goduria in prima persona
La prima cosa ad impressionare il giocatore in Dark Messiah of Might & Magic sono i combattimenti: possiamo dire senza temere smentite che pochissime altre volte, o addirittura mai, in un gioco del genere si sono visti scontri corpo a corpo così brutali, che grazie ad un mix sapiente di animazioni (alcune ancora acerbe), effetti sonori ed effetti visivi (sangue a volontà) rendono benissimo l’idea di un combattimento mortale.
L’utente resta poi catturato dalle molteplici tattiche che spesso sono attuabili per affrontare un nemico: poiché i livelli sono solitamente tappezzati di elementi interattivi, come lampadari, botole, falò, trappole e chi più ne ha più ne metta, si possono eliminare gli avversari nei modi più fantasiosi, che variano dal semplice affettarli con la spada al farli cadere in un burrone o spingerli in una trappola, senza dimenticare le soluzioni più elaborate, come congelare una parte di terreno con un incantesimo, farsi rincorrere, farli scivolare sul ghiaccio appena creato e poi finirli mentre sono ancora a terra.
come in Half-Life 2 il vero divertimento arrivava con la gravity gun, possiamo dire che in Dark Messiah arriva sbloccando l’abilità di telecinesi
Goduria in prima persona
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[/C] Come in Half-Life 2 il vero divertimento arrivava con la gravity gun, possiamo dire che in Dark Messiah arriva sbloccando l’abilità di telecinesi, che grazie al sapiente (benché ancora lontano dalla perfezione) motore fisico e all’alta interattività dell’ambiente regala momenti di gioco davvero memorabili.
L’IA è solitamente buona, ma ancora ha bisogno di qualche serio ritocco: ci è capitato di far bruciare vivo un nemico con una freccia incendiaria, e mentre questo ardeva e si lamentava, un suo compagno che era lì di fianco non si è accorto di nulla. Esattamente come nel demo pubblico. Inoltre è molto difficile impartire ordini a Leanna, che fa quel che vuole e talvolta rimane anche incastrata negli elementi dello scenario costringendo a ricaricare la partita.
Molto interessante anche il sistema a skill points, che permette di acquisire determinate abilità man mano che il gioco va avanti, specializzandosi nell’arte del guerriero, del mago o dell’assassino, o magari facendo un sapiente mix delle caratteristiche migliori di queste tre classi.
La difficoltà di giocare questa versione è parsa piuttosto alta, e sicuramente non adatta ad essere il livello “normal” del gioco finale: possiamo dire che “normal” di questa beta può tranquillamente essere “hard” nella retail. Riguardo alla trama, si può ancora capire ancora ben poco.
Meraviglia medievale
Questa build mostra un discreto comparto grafico, forse leggermente al di sotto delle aspettative. Niente di rivoluzionario che si distacchi pesantemente da quanto già visto, anche perché alla fine stiamo parlando di un motore grafico vecchio di due anni e giusto un po' pompato, ma comunque siamo su livelli molto più che soddisfacenti sia dal punto di vista prettamente tecnico che da quello artistico. Certo, almeno da quanto visto fino adesso, non parliamo di nulla che possa veramente accontentare i puristi della grafica più pompata.
L’uso dell’ormai irrinunciabile HDR, caratteristica disponibile su praticamente tutte le schede di ultima generazione, non è invadente e scriteriato come lo è stato invece in diverse produzioni recenti, ma è bensì funzionale al realismo generale, che ne giova e non poco.
I modelli 3D sono discreti, ma tradiscono ancora qualche animazione legnosa e grezza che sarà quasi sicuramente corretta nella build finale, inoltre non presentano tutte la stessa qualità di realizzazione (il drago Pao-Kai, ad esempio, è una spanna sopra gli altri). Male invece alcune texture, che da vicino paiono sgranate e poco definite, stonando pesantemente con il resto dell'ambientazione.
Il gioco gira meglio di quanto ci si potrebbe immaginare, ma non è certo uno fra i più leggeri usciti ultimamente: prendendo come riferimento questa versione beta, possiamo dire che per godersi Dark Messiah of Might & Magic ad un livello di dettaglio alto ci vorrà più o meno una scheda video di fascia medio-alta e, se non verranno fatti cambiamenti sostanziali nella versione finale, un PC con molta, ma molta ram.
Meraviglia medievale
se nella versione finale non verranno fatti cambiamenti sostanziali, ci vorrà un PC con molta, ma molta ram
Meraviglia medievale
Già, perché facendo girare il gioco su un PC con 1 solo GB di ram, ci siamo ritrovati davanti ad un’esperienza che solo chi era già sulla breccia ai tempi del Commodore 64 può dire di aver vissuto: caricamenti dai 2 ai 5 minuti (!) fra un livello e l’altro, per non parlare dei tempi di attesa nel caso, durante una partita, si vogliano cambiare certe impostazioni video (come attivare o disattivare l’HDR). Deleteri.
Lo swapping dell’hard disk mentre si gioca invece, contrariamente a quanto si potrebbe pensare dopo aver letto le righe precedenti, è abbastanza limitato e solo in alcune circostanze influisce negativamente sull’esperienza di gioco.
Nel PC con 2 GB di ram è invece filato tutto molto più liscio (e ci mancherebbe altro), e anche i tempi di caricamento sono diminuiti, raggiungendo livelli quasi sopportabili.
Appuntamento a…
Dark Messiah of Might & Magic arriverà in tutti i negozi a fine Ottobre; appuntamento quindi alla recensione del prodotto finale, che troverete su queste pagine nel giro di qualche settimana.
Da quando più di un anno fa ha fatto per la prima volta la sua comparsa nelle riviste specializzate, sfoggiando screenshot e filmati da mettere l’acquolina in bocca, Dark Messiah of Might & Magic è diventato subito uno dei giochi più attesi degli ultimi tempi.
E non è difficile capire il perché: partendo dall’ambientazione, mutuata dal famoso mondo di Might & Magic, passando per il motore grafico e quello fisico, derivati da Half-Life 2, arrivando fino ai programmatori, veterani già noti al grande pubblico per aver creato l’RPG in prima persona Arx Fatalis (bello quanto sottovalutato dai giocatori), si capisce chiaramente che abbiamo davanti un titolo dalle potenzialità enormi. Riuscirà a mantenere le aspettative?