Sono Deacon St.John, non sono figlio di un prete come a molti piace scherzare, ma qualche prete oramai irriconoscibile deve essere sicuramente finito davanti al mio mirino, se questo vale qualcosa. Days Gone... non so più da quanti giorni vivo e sopravvivo in questo inferno, ma so con assoluta certezza da quanti giorni ho perso lei, la mia unica ragione di vita. Non voglio tediarvi con le mie parole: non ero un chiacchierone prima, figuratevi ora che ho scoperto che la fine del mondo è un infinito purgatorio che ci sta facendo regredire a bestie decerebrate.
Al mondo, mi sono rimasti sono solo due amici: Boozer e la mia moto. Il primo mi dà più pensieri che altro e dopo che è rimasto ferito, semplicemente non è più lo stesso Boozer di un tempo. Ma sto facendo di tutto per tirargli su il morale, davvero. Se riuscissi a rimetterlo in piedi sarebbe meglio per entrambi. Non è affatto facile tornare a vivere come un randagio solitario, non avere qualcuno che ti copre le spalle quando gli infetti ti sono alle calcagna al punto da sentire i miasmi dei loro fiati sul collo. Di notte è ancora peggio. Fa ridere eh, che l'Oregon e i suoi boschi fossero per noi un paradiso in terra dico. "Vieni in Oregon!", scrivevano sui manifesti... che stronzi a pensarci oggi. Oggi l'ex paradiso è una trappola mortale, schifosa, che mi imprigiona come una gabbia in metallo e ruggine imprigiona un cane rabbioso. Quanto tempo ci vorrà per trasformare il mio continuo ringhiare e abbaiare in un unico, finale latrato di paura? Non lo so, ma faccio sempre più fatica a non pensarci. L'Afghanistan è stata una passeggiata: lì ho visto gente, giovanissimi, perdere la testa in un istante, farsela letteralmente sotto per poi scappare sotto i proiettili nemici piangendo; quando cadevano crivellati avevano le gambe che continuavano ad andare per più di un minuto. Eppure è niente in confronto a questo, agli infetti. Non sono delle semplici aberrazioni, c'è qualcosa di più in loro, forse il ricordo di una vita passata? Ad ogni infetto, ma anche con i ripugnanti eh, che mi si para davanti, ho sempre quell'esitazione, quell'attimo di incertezza che mi serve per controllare, per accertarmi insomma che l'essere che sta per uccidermi non è qualcuno che conoscevo prima. Fino ad oggi non è mai successo, e mica lo so se la cosa mi farebbe piacere: la metto tra le cose che mi spaventano davvero, ecco. Al resto tanto ci si fa il callo, o almeno così dicono. E poi ho sempre quella bestia borbottante con me: la mia moto. Beh, proprio mia non lo è, visto che la mia l'hanno smontata quegli str... bravi ragazzi di Copeland. Ma mi ci sto abituando eh, ancora qualche modifica e non dovrò fermarmi a fare rifornimento ogni cinquecento metri. Ops, ce l'ho! Ecco la prima regola da seguire in caso di invasione infetti.
1 Prima regola del randagio
Assicuratevi di avere una moto sempre pronta a tirarvi fuori dai guai!
La benzina, succo degli dei, c'è ancora, e quel ruggito del motore che tanto vi piace ha un prezzo, e sono i consumi. Non fate gli sciocchi, non abbiate fretta, se il vostro serbatoio non è capiente come potrebbe è meglio fermarsi ogni volta che se ne ha la possibilità. Tanto la benzina è sempre negli stessi punti, e ogni tanica ne contiene così tanta che sembra infinita. Non fate come me, che per giorni ho dato per scontato che alle pompe di benzina non ci fosse più carburante: avvicinatevi con fiducia, premete il pulsante cerchio del distributore, e il pieno sarà sempre assicurato. Mi raccomando, portate sempre con voi un po' di cianfrusaglie con le quali, in caso di incidente, riparare il motore. In linea generale, se vi capiterà di trovarvi da queste parti con una moto da ricostruire, puntate sul campo di Mark Copeland. Di armi se ne trovano abbastanza in giro e nessuno vi negherà mai una manciata di proiettili in cambio di qualche credito; Copeland però ha un meccanico di prima categoria che vi permetterà subito o quasi di migliorare il vostro bolide, e questo include anche un serbatoio più grande. Se avete un po' di soldi da parte, è imperativo acquistare una borsa in cui nascondere munizioni extra, mentre tutto il resto può venire in seguito. Con questo equipaggiamento, secondo me, ci troviamo già davanti una moto in grado di darvi abbastanza certezze, quella relativa tranquillità che fa funzionare il cervello meglio.
Giro, guardo, raccolgo
Non so bene il perché, ma trovo rilassante esplorare. Ho visitato questi posti non so quante volte, eppure continuo a trovarci cose interessanti da riciclare, o con le quale costruire trappole, armi. Non amo portarmi dietro troppa roba perché mi appesantirebbe troppo, quindi quando ho le tasche piene solitamente smetto. Capita però che certe volte, sovrappensiero, mi lascio andare a una ricerca più approfondita che mi porta a collezionare cartoline e documenti dei bei tempi andati, o ad ascoltare indizi audio che scambierei volentieri per una cassetta dei Creedence Clearwater Revival; ne esistono ancora in giro? Mi piace leggere del vecchio mondo, tanto che se questo fosse un videogioco cercherei una bella guida su Internet per trovarne il più possibile di questi documenti, farne una vera e propria collezione. Però mi piacerebbe di più ascoltare una colonna sonora che mi risollevi la giornata, invece del silenzio che mi fa salire l'angoscia spingendomi di nuovo da lei, al vecchio campo su al nord dove l'elicottero, quel giorno, è andato giù. Per poter vivere alla giornata in un posto come questo, trovarlo finalmente accettabile riscoprendone anche la bellezza, è necessario spegnere il cervello, e non c'è modo migliore di farlo che sporcarsi le mani come abbiamo fatto tutti noi che vi abbiamo preceduto. Darsi da fare è sempre utile perché, oltre a non farti pensare alle cose belle che non potrai mai più riavere, ti fa fare strada. Qui niente e nessuno regala nulla agli altri, figurati se lo regalano a te che probabilmente sei appena arrivato in zona. Vuoi avere un equipaggiamento migliore? Farti rispettare dai diversi campi? E allora devi lavorare duramente, fare esperienza mentre ti fai anche un nome. E questo ci porta alla...
2 Seconda regola del randagio
Un buon nome precede una bella faccia da... scaltro, diciamo così.
La prima cosa da fare, che vi piaccia o meno, è ripulire tutti quei nidi. I nidi sono il male perché anche se a centinaia di metri di distanza puzzano, e con la puzza ti ricordano della loro esistenza. Insomma, i nidi fanno venire l'ansia e questo non può essere accettabile. Alcuni preferiscono bruciarli di giorno, altri di notte, io me ne frego e provo a spazzarne via il più possibile appena mi capita. Servono naturalmente un bel po' di molotov, ma ricordatevi che per dargli fuoco potete utilizzare anche le taniche di alcol e benzina che troverete probabilmente lì attorno, ma non prima di aver rabboccato il serbatoio della moto! Se vi piace essere precisi, efficaci e veloci, potete anche lanciare una molotov e scappare subito al nido successivo, su cui agirete nella stessa maniera fino a quando non avrete finito. Se sarete abbastanza veloci, quando gli infetti usciranno dal nido in fiamme voi sarete già lontani e non vi noteranno, e se comunque qualcuno lo farà, voi sarete probabilmente abbastanza lontani per proseguire nel blitz. Una volta finito, potete tornare alla moto per fuggire, oppure contrattaccare i nemici ancora in scia, che poi è proprio come vorrebbe questa Seconda regola.
Hai un orecchio da prestarmi?
Gli infetti, o i Furiosi come li chiamano alcuni - Dio mio non la augurerei nemmeno al mio peggior nemico una cosa così, una trasformazione del genere - non ti faranno dormire, e quando scoprirai che le loro orecchie vengono valutate a peso d'oro la tua sanità mentale potrebbe subire un duro colpo. All'inizio è sempre così, ma forse anche perché diventi un po' matto a stare tra questi boschi, finisci per farci il callo, e di conseguenza gli incubi diventare sempre meno frequenti. Solo all'odore non ci si abitua mai, e ti rimane addosso per ore. Naturalmente non ci sono lavanderie funzionanti, e le tue sexy Mary Smith dall'altra parte del bancone, le tue ammiccanti Maria Garcia in candida divisa a righe bianche e rosa che ti porgono in punta di ciglia la ricevuta e il numero di telefono, adesso sono dentro una galleria a mangiare se stesse. Quindi, in definitiva, o ti stacchi il naso, o è meglio che non fai tanto lo schizzinoso, anche perché lavorare duramente vuol dire anche collezionare orecchie di infetto. Se riesci ad avvicinarti a un infetto senza vomitare, te lo prometto, sei già a tre quarti dell'opera. Strappargli l'orecchio è infatti un gioco da ragazzi: ti metti in posizione, e poi è come tirar via un foglio da un blocnotes. Nemmeno devi guardare, poi infili in tasca e ti rimetti a fare quello che stavi facendo come se niente fosse. Ne servono un bel po' se vuoi migliorare velocemente i rapporti con i diversi campi, ma io ho sviluppato una strategia molto efficace che oggi, in un impeto d'altruismo di cui non sapevo di essere capace, voglio raccontarti.
3 La terza regola del randagio
L'Orda è solo una fabbrica di orecchie.
Intanto, non abbiate fretta nel togliervi le orde di mezzo. In un primo momento occupatevi soltanto di quella nel treno, nei pressi del primo container della Nero, che è davvero fastidiosa ma anche di dimensioni piuttosto ridotte, di conseguenza moderatamente facile da annientare. State comunque sempre attenti a non parcheggiare la vostra moto troppo vicino al luogo in cui agirete, dove potrebbe rimanere accerchiata da un numero elevato di infetti impedendovi di risalirci per fuggire e, in alcuni casi, persino di recuperarla attraverso l'aiuto degli avamposti. Detto questo, arrivando alle orde vere e proprie, va detto che non sono una grande scocciatura: passano così tanto tempo rintanate nelle gallerie scavate nella roccia che non è così facile incontrarle e quando questo succede, non è difficile lasciarsele alle spalle. Ci vuole un bell'equipaggiamento per distruggerne una, cosa non facile da reperire in poco tempo, ma questo non vuol dire che sia del tutto inutile combatterle fin da subito, al contrario. Infastidire un'orda può trasformarsi infatti in un passatempo piuttosto remunerativo in termini di esperienza e non solo. L'importante è non strafare e rimanere sempre, dico sempre, in movimento: un po' di infetti li tiri giù con la moto, un'altra dozzina cadranno ad ogni molotov, altri si accasceranno con qualche colpo alla rinfusa; quando hai finito munizioni o semplicemente stai perdendo il controllo di quello che in fondo è una sorta di rodeo, ti allontani a aspetti. Quando la situazione si è calmata e il resto dell'orda si è allontanata a sua volta dal luogo dell'attacco, torni e raccogliere il frutto della tua fatica: tante orecchie che potrai rivendere al campo che preferisci in cambio di soldi e rispetto. Lo stesso vale con le orde al riparo nelle caverne: entri, gli tiri tutto ciò che puoi tirargli e poi scappi per tornare a riempirti le tasche pochi minuti più tardi. Devi farti furbo se vuoi avanzare velocemente, altrimenti puoi sempre limitarti a svolgere i compiti che ti daranno di volta in volta; ma così facendo saresti più un cameriere che un randagio, non pensi? Prima che mi scordi: ricordati che le orde, ma anche gruppi moderatamente numerosi di infetti, possono essere attirati con un sasso o con strumenti appositi verso altri nemici, facendo così il lavoro sporco per te (e lasciando a terra un bel po' di orecchie gratis). A volte può essere utile, e non nascondo divertente, fare da esca noi stessi.
Up around the Bend
Fare da esca, uh? Sembra più facile a dirlo che a farlo, vero? Non è tanto una roba di testa, del resto quando hai duecento infetti dietro puoi solo che correre nella direzione opposta, ma più una questione di fisico. Ci vuole una certa forma per sopravvivere qui fuori, te ne sarai subito reso conto da te. Se vuoi chiudere la moto in garage per iniziare a fare vita da campo non è che ti vada meglio: lì per certi versi si sgobba anche di più, e cosa ancor più grave devi svegliarti presto la mattina. La situazione di Boozer mi ha aperto gli occhi: basta davvero poco per finire col culo a terra, sudati in un letto se ci va bene, a lottare contro chissà quali fantasmi. Bisogna tenersi allenati, o sarà sempre più dura fino a che, un giorno che sembra un giorno qualunque, finisci sbranato da un infetto a caso, o spezzettato con cura da un gruppo di psicopatici. Questo significa avere fiato, muscoli che siano anche uno scudo ai colpi nemici e il giusto sangue freddo per mirare meglio alle loro teste. La Nero, nei suoi container, ha lasciato anche dei farmaci speciali in grado di aumentare questi attributi. Se volete continuare a guardare al domani con un po' di cauto ottimismo, vi consiglio poi di apprendere qualche abilità, in modo che sappiate cavare il classico ragno dal buco quando le cose si metteranno più male che bene. Per farlo, anche in questo caso non vi resta che agire. Come si diceva una volta? Chi si ferma è perduto, e l'altra com'era? Ah, ecco: "non importa se tu sei uomo o infetto, comincia a correre". Tutto questo dinamismo ci spinge inevitabilmente vero la...
4 Quarta regola del randagio
Sopravvive sempre chi corre di più.
Volete la mia opinione? Investite sulla resistenza. Due infetti si tirano giù facilmente, basta beccarli bene in testa, con decisione. Ma quando alle spalle ne hai cinquanta, e tutti sembrano guardare te, quello sì che è un problema. Correre è facile, basta mettere una gamba davanti l'altra, ma saperlo fare per un tragitto abbastanza lungo da salvarti la pellaccia ce ne vuole. Lo dice pure Boozer: se ti preoccupi delle ferite vuol dire che ti hanno già preso, sei già spacciato e hasta la bye bye. Con dei buoni polmoni tutto è più semplice: lo è raggiungere la moto parcheggiata sulla collina prima del tuo nemico, fuggire dietro un palazzo per nascondersi nuovamente, gestire con sicurezza le orde, schivare con le capriole. Discorso diverso avere sangue freddo mentre si mira, quindi sapersi concentrare: è un'abilità senza dubbio importante, ma da quel che ho visto in questi 800 e passa giorni ha senso svilupparla più avanti, visto che si rivelerà essere molto utile contro le orde più numerose e con determinate armi piuttosto difficili da reperire, soprattutto per un novellino come te.
E poi, e poi basta. Direi di chiuderla qua. Devo ripartire, altrimenti contravverrei a tutte le regole che vi ho elencato, e poi questa penna non sembra più scrivere tanto bene: finito l'inchiostro, 'azzo ne so io. Spero che questo sfogo vi sia utile, che possa essere una sorta di tutorial. Del resto anche io ho avuto il mio.
Benvenuti in Oregon
Deacon St.John