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Days Gone, una panoramica sul progetto

Facciamo il punto su quelle che sono le aspettative che circondano Days Gone, la nuova esclusiva per PS4 realizzata da Bend Studio.

SPECIALE di Davide Spotti   —   17/01/2019
Days Gone
Days Gone
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Sono passati più di due anni e mezzo, ma il ricordo del primo trailer di Days Gone è ancora bello nitido nella nostra memoria. Scandito dalla struggente descrizione di un mondo ormai morto e sepolto, il filmato aveva finito per accendere l'entusiasmo dell'utenza PS4, subito ansiosa di mettere le mani sull'ennesima esclusiva targata Sony. Una nuova proprietà intellettuale che si prefigge di rielaborare la classica formula dei giochi survival collocati in un ambito post apocalittico, provando a portare qualche variazione sul tema in un panorama piuttosto saturo. A poco più di tre mesi da quella che dovrebbe finalmente essere la data d'uscita definitiva, bisogna riconoscere che il potenziale di Days Gone rimanga per certi versi ancora difficile da mettere a fuoco con chiarezza. Per sgombrare definitivamente il campo da questi dubbi bisognerà portare ancora un po' di pazienza, nel frattempo vediamo di fare una panoramica sua quanto sappiamo del gioco.

Storia e personaggi

La storia di Days Gone si svolge in un contesto open world post apocalittico. Un futuro in cui l'umanità è stata ormai quasi del tutto sterminata da una letale pandemia di portata globale. I pochi sopravvissuti sono dunque stati costretti ad asserragliarsi all'interno di piccoli avamposti, cercando per quanto possibile di raccogliere risorse e sfuggire alla minaccia imperante delle creature infette che ormai hanno preso il sopravvento. Bend Studio, il team responsabile del progetto, viene ricordato per la realizzazione di Uncharted: Golden Abyss su PlayStation Vita e per Syphon Filter. Insomma, buoni titoli ma non dei capolavori. Days Gone rappresenta dunque una sorta di prova del nove per il team proveniente dall'Oregon, in altre parole il tentativo di accasarsi su un gradino più alto nelle gerarchie consolidate di Sony. Come si evince a livello visivo, tra le principali fonti d'ispirazione si annovera senz'altro The Last of Us di Naughty Dog. Non solo per le tonalità cromatiche, ma anche per il contesto survival post-apocalittico susseguente all'insorgere di una pandemia destinata a mettere in ginocchio l'intero genere umano. Gli sviluppatori hanno citato tra le loro fonti d'ispirazione anche la serie televisiva Sons of Anarchy, in riferimento alla violenza del mondo di gioco e al ruolo della motocicletta con cui sarà possibile spostarsi liberamente all'interno della mappa.

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In un ambiente sociale altamente compromesso, dove è diventato sempre più difficile potersi fidare di qualcuno, Deacon St. John ha cercato di fare di necessità virtù, trasformandosi in un cinico cacciatore di taglie. Apparentemente incurante della miriade di pericoli che alberga tra i boschi, le strade e le cascine disseminate per il Pacifico nord-occidentale, il protagonista si porta dietro il fardello di un passato difficile da mandare in archivio. Come si deduce dai dettagli di carattere narrativo svelati finora, la vicenda di Deacon sembra legarsi a doppio filo ai ricordi di un passato che sta provando a insabbiare. La perdita della sua compagna durante le prime fasi della pandemia sembra averlo cambiato per sempre, ma a quanto pare sarà anche una delle principali leve che lo stimolerà ad assumere l'iniziativa e ad agire senza curarsi troppo del pericolo dilagante. Nonostante i rischi, l'uomo non esiterà infatti a lasciarsi alle spalle gli avamposti nei quali cercano rifugio le sparute schiere di sopravvissuti, per fronteggiare a viso aperto i peggiori orrori delle terre selvagge, ormai sotto il giogo delle orde urlanti di infetti. Si badi, non semplici zombie ma ben più letali Freaker: un tempo esseri umani, queste spietate creature deformi hanno sviluppato la capacità di muoversi in branco e sono diventate una letale minaccia per gli individui normali proprio a causa di un'incredibile velocità, seconda solo a una ferocia inaudita. Days Gone promette quindi di mettere ansia addosso al giocatore, facendolo sentire costantemente braccato da un nemico apparentemente inarrestabile. Stando a quanto dichiarato dal team di sviluppo, la cavalcata di Deacon durerà all'incirca trenta ore, che serviranno per portare a termine l'esperienza principale. Considerando però la natura aperta del gioco e la presenza di missioni secondarie, il tempo complessivo che sarà richiesto per portare a termine il gioco in ogni sua parte dovrebbe essere sensibilmente superiore.

Days Gone, una panoramica sul progetto

Gameplay survival e contesto open world

In un'epoca in cui i videogiochi multiplayer stanno progressivamente avendo il sopravvento sulle esperienze narrative, il gameplay di Days Gone si prefigge di mantenere fede all'imprinting classico delle altre esclusive disponibili nel catalogo di PS4, ovvero la presenza di un mondo di gioco sperimentabile in solitaria. Proprio di recente è emerso che una modalità online proposta da Saber Interactive (studio dell'action multiplayer cooperativo World War Z) è stata respinta al mittente da Sony. Basato su concept che premierà la sopravvivenza in un contesto devastato e in rovina, Days Gone porrà grande enfasi sulla disperata fuga dai Freaker, come abbiamo potuto notare in alcuni dei video gameplay mostrati finora. Le meccaniche interattive includeranno una serie di strategie alternative per sfuggire alla morsa dei nemici, tra cui la costruzione di barricate, l'uso di esplosivi e le armi da fuoco, anche se il fulcro dell'esperienza dovrebbe focalizzarsi sulla disperata fuga da veri e propri sciami composti da centinaia di inseguitori inferociti. Nel corso del tempo abbiamo avuto modo di apprendere anche che la modifica delle condizioni meteorologiche sarà in grado di influire sull'andamento stesso del gioco. A ciò si aggiungerà la presenza di altri sopravvissuti decisamente poco amichevoli, che rappresenteranno un ulteriore ostacolo frapposto tra Deacon e il completamento della sua missione principale. In questo senso Bend Studio ha assicurato che il giocatore sarà libero di adottare vari approcci durante la sua partita, decidendo ad esempio di aggredire i nemici in maniera diretta o viceversa di privilegiare le tattiche stealth. Il crafting giocherà un ruolo importante nella gestione di risorse limitate come armi, benzina, munizioni, medicine e altri oggetti come le parti di ricambio per la moto, oltre ad usufruire di una serie di potenziamenti che si potranno attivare nel corso della partita. Deacon sarà in grado di trasportare due armi alla volta e godrà di una serie di strumenti che potrebbero tornare molto utili per levarsi dai guai. A quanto pare verrà lasciato un certo spazio anche alla creatività del giocatore, che potrà così approcciarsi in modo diametralmente differenti alle situazioni che gli si presentano dinanzi. Resta da capire quanto influirà il fattore ripetitività nell'economia complessiva dell'esperienza di gioco, perché da questo punto di vista gli ultimi filmati - in particolare quello mostrato alla Paris Games Week 2018 - non hanno mancato di sollevare qualche perplessità. Per quanto riguarda il lato tecnico, Days Gone dovrebbe essere sostenuto da una resa grafica di ottimo livello, in grado di dare il meglio di sé specialmente su PS4 Pro, dove si potrà attivare la risoluzione a 4K con checkerboard rendering e una fluidità di 30 frame al secondo, o viceversa propendere per i 1080p potendo però godere dei 60 fps. In definitiva Days Gone si propone di svecchiare una formula già vista e rivista nel mondo dei videogiochi, provando a offrire una convincente variazione sul tema sia a livello narrativo che sul piano dell'interazione. Riuscirà Bend Studio a regalarci un'altra esclusiva di grande spessore per PS4? Ancora poche settimana d'attesa e finalmente lo scopriremo.