Dead Island 2, Dumbuster Studios prova a caricarci d’hype con un vero e proprio cortometraggio

A questa nuova apparizione di Dead Island 2 manca qualcosa. Lo showcase è stato senza alcun dubbio divertente, di questo genere e così sfrontati era da tanto che non se ne vedevano, ma arrivati a questo punto e dopo così tanti anni di attesa forse sarebbe stato meglio organizzare un evento più generoso nei dettagli.

Nonostante questo, Dumbuster Studios prova a caricarci d'hype con un vero e proprio cortometraggio di Dead Island 2. Ecco cosa ne abbiamo ricavato.

È vero che il gioco Deepsilver (famiglia Plaion) uscirà soltanto ad aprile, il 28 per la precisione, ed è altrettanto vero che questa estate siamo riusciti a provarlo in anteprima questo Dead Island 2 (qui potete leggere il nostro hands-on dalla Gamescom), ma nonostante le sensazioni più che positive sono ancora tantissimi i dubbi sul funzionamento di un gioco passato tra le mani di ben tre diversi team di sviluppo.

Scomposto e ricomposto forse troppo volte, riuscirà Dead Island 2 a non soffrirne il peso e a nascondere le immancabili cicatrici? Per avere le risposte definitive a queste domande dovremo probabilmente aspettare la versione finale, nel frattempo non ci dispiacerebbe però conoscere qualcosa di più della sua struttura che, i più attenti già sapranno, non si avvarrà di un unico open world come il suo predecessore o l'illustra costola Dying Light ma di diversi livelli la cui grandezza media è ancora tutta da scoprire.

In che modo si dipaneranno le missioni, e queste si estenderanno su più mappe? Le varie zone di Hell-A verranno visitate una sola volta e poi ce le lasceremo alle spalle, in piena linearità, o avremo occasioni per visitarle in occasioni diverse? La sensazione è che i Dumbster Studios abbiano optato per una struttura semplice, a linea retta, in modo da offrire al giocatore il meglio in ogni situazione, evitando completamente gli spazi grigi di un mondo aperto. Non guasterebbe però un certo grado di esplorazione né un sistema di gioco che spinga il giocatore a rivisitare, e per buoni motivi, una location già scoperta. Sappiamo che Dead Island 2 punta anche a una certa rigiocabilità, di cui vorremmo conoscere il prima possibile gli incentivi più importanti. Sono dettagli fondamentali e che darebbero forma e sostanza alle nostre aspettative, al momento comunque positive.

Showcase!

Del resto, l'ultimo showcase conferma tutte le impressioni raccolte durante la nostra recente prova: Dead Island 2 sfoggia una grafica colorata ed appariscente, affidandosi a un sistema di combattimento rodato e apparentemente solido. Anche Hell-A, questa versione infernale della californiana Los Angeles, è tornata a mostrarsi attraverso nuovi ritagli di gameplay: oltre alla zona del molo che abbiamo avuto l'occasione di visitare di persona durante la Gamescom, abbiamo visto viali alberati alla Mulholland, cupe fogne sotterranee, stradoni da Beverly Hills, decadenti alberghi di periferia e tante villone terrazzate oramai brulicanti di zombie. E proprio quest'ultimi vengono mostrati in diverse forme e minacce: zombie più veloci, più intelligenti, più classici, urlanti e così via. Una selezione oramai classica, almeno nei videogame, ma sempre apprezzata.

Uno zombie per te

Gli zombie sono le vere star di Dead Island 2, e gli sviluppatori sembrano fortunatamente esserne coscienti. Sia nella nostra precedente prova che nello showcase di poche ore fa, abbiamo potuto ammirare una vastissima selezione di non morti: piloti di linea, desperate housewife, abbrustoliti in pigiama e culturisti in tuta, felpa, cappellino rosso, blu, giallo, con o senza occhiali, "con i baffi e con i ricci". La randomizzazione dei nemici di Dead Island 2 sembra davvero encomiabile, e naturalmente è legata alla mappa in cui ci troveremo in modo da farci trovare lo zombie giusto, nel posto giusto.

Ti riammazzo!

E varia sembra anche la reazione che avranno sotto i nostri colpi: crani che si sfondano con un pugno, braccia che ci rimarranno in mano durante una presa, paletti persi dentro gommose gabbie toraciche, dita negli occhi e tante, tantissime teste mozzate fatte rotolare sulla punta di spade rituali, sopra la ruggine di vecchie tubature in ghisa. Le armi di Dead Island 2 seguono la tradizione del capostipite e andranno da improbabili oggetti comuni con i quali martellare di colpi i nemici, alle armi da fuoco più rinomate. Un arsenale di livello è importante e quello del gioco dei Dunbuster Studios potrà anche essere personalizzato, in modo da aggiungere effetti elettrici a un'ascia o rendere più maneggevole il mitra preferito di turno. A rafforzare gli effetti delle armi ci pensa anche l'approccio scanzonato del gioco che permette di esagerare in ogni direzione, anche se il rischio che si esageri e che da simpatico Dead Island 2 si trasformi in insopportabile non è dei più bassi.