Diario del Capitano
Sega deve lasciar perdere il mercato home? O perlomeno ridimensionarsi? A dare un occhio al bilancio non ci sono dubbi: negli ultimi sei mesi il settore home di Sega ha segnato un bel rosso da 2.5 miliardi di Yen, il settore arcade un attivo di 5.6 miliardi di Yen. Un bel salto, mica noccioline, tanto che il presidente di Sammy, Hajime Satomi, si è fatto sentire tramite un'intervista rilasciata a Bloomberg Japan, ove ha spronato Sega a diminuire gli sforzi sul mercato console per concentrarsi maggiormente nel settore arcade. Come dargli torto del resto? Con il Dreamcast non è che le cose andassero bene, ma ora vanno (se possibile) anche peggio. E' ormai chiaro, da tempo, che Sega ha perso la strada maestra. Doveva spaccare il mondo e diventare uno dei più grandi publisher del pianeta, puntando addirittura a detronizzare EA, ma le cose sono andate ben diversamente. Capirne precisamente il motivo è molto difficile, il mercato è imprevedibile, ma è innegabile che lo spirito stesso di Sega negli ultimi anni sia appannato: oggettivamente pochi i veri capolavori, e quei pochi non vengono compresi (e quindi acquistati) dal grande pubblico. Quasi una sindrome che sembra accomunare i grandi vecchi del mercato videoludico, quelli che il business l'hanno creato ma che non riescono più a dominarlo, e sono spiazzati (come Nintendo stessa). Non riescono più a dettare le regole, le subiscono, non le comprendono e non riescono ad adattarsi.
Forse Hajime Satomi, che a quanto pare presto assumerà sempre più importanza in Sega, forse addirittura il controllo assoluto della società, non ha tutti i torti. Ma che tristezza sarebbe non trovare più un gioco Sega sugli scaffali! Forse ci vorrebbe una nuova console, che probabilmente non servirebbe a nulla, ma vuoi mettere la gioia per tutti i fans?
Mauro Fanelli, responsabile editoriale area Console.
- Commenta questo Diario sul nostro Forum! -