Diario del capitano
Ringrazio tutti i lettori più appassionati per l'ottimo feedback al diario di ieri [leggi]. Per questo vorrei riprendere l'argomento qui, ma senza scendere nell'eccessivamente tecnico, rischiando quindi di annoiare i meno interessati agli aspetti "puramente gestionali" di un sito internet. Qualcuno mi ha scritto preoccupato per il discorso allarmista e qualcun altro mi ha chiesto "E voi come fate?!?". La risposta a entrambi è: non c'è preoccupazione, solo attesa. Seguendo gli sviluppi della situazione "nuove proposte" con occhio allenato, mi rendo conto quanto siano magmatici i movimenti nel nostro settore. In particolare molti sforzi sono diretti all'accumulazione di server e all'ottimizzazione della tripletta numero-di-server/banda-disponibile/latenza-media. Da qui il tipico slogan "abbiamo il server più veloce". Tale slogan è piuttosto fuorviante a causa del fatto che chiunque può avere "il server più veloce" in quanto c'è un limite sotto il quale non si può scendere, e per raggiungerlo basta essere bendotati finanziariamente (a tal proposito è interessante questo editoriale).
Del resto, quando un argomento come quello dei videogiochi non è più di nicchia, ma di massa, gli effetti sono subito visibili: il supermercato di fiducia comincia a vendere Fifa, le edicole traboccano di riviste specializzate e il vostro motore di ricerca del cuore propone una sezione games (proprio ieri ha inaugurato kwVideogiochi di Kataweb). Tutto questo fa riflettere. Sarà il denaro o le idee a spuntarla? Ovvero, se un colosso vuole scendere in campo (frase mitica) ha più speranze di farcela di un videogiocatore armato di ottime idee? A primo impatto si direbbe di sì, ma conoscendo internet, possiamo aspettarci qualunque sorpresa. Se il videogioco diventa di massa, allora è probabile che le aziende tradizionali vogliano farsi vedere da quella massa. Da qui la previsione che quello che non è oggi (scarsi investimenti pubblicitari online) sarà domani.