Diario del capitano
Leggendo questa notizia mi sono ricordato quando, andando verso i palazzi dell'E3 a Los Angeles, un'intera fiancata di una palazzina stile "chiuso per disinfestazione" era decorata con un megapannello pubblicitario del nuovo film del Pianeta delle Scimmie. Ebbene, la cosa mi ha alquanto stupito, non tanto per il cartellone cinematografico (Los Angeles è piena di queste forme di comunicazioni titaniche), quando per la scelta del palazzo e della zona. Dovete infatti sapere che Downtown, il quartiere fieristico nonchè cuore finanziario della città, è l'emblema naturale del contrasto ricchezza/povertà, alternando una parte di palazzi a quarantacinque piani, segno distintivo del power economico, a interi isolati di piccole palazzine, espressione evidente di una povertà fuori dal comune.
Il mio stupore è stato nel notare come le due realtà riescano a convivere tranquillamente (in orario ufficio) e come la parte ricca non sia riuscita a risollevare negli anni la parte povera, che povera (e malsana e pericolosa) è rimasta.
Anche questo fa parte degli Stati Uniti, del loro affrontare serenamente questi eccessi, che in altri Paesi come l'Italia difficilmente verrebbero tollerati. Eppure, leggendo i giornali si leggono grandi i titoli "USA in piena occupazione", ovvero "chi vuole un lavoro ce l'ha". Mi viene da pensare dunque due cose: o le statistiche sono falsificate, o chi vive in condizioni di semipovertà lo fa per scelta, in un paese in cui non si trova più personale da assumere, se non a costi proibitivi.
La mia disquisizione economico-politica (piuttosto semplicistica, rileggendola) si chiude qui. Ma nel diario trovano posto anche queste riflessioni che per quattro mattine consecutive, andando in fiera, mi hanno tenuto impegnato il cervello.