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Dr Fetus' Mean Meat Machine: ci siamo fatti massacrare dal puzzle game di Super Meat Boy

Nei meandri della GDC 2023 abbiamo incontrato Dr Fetus' Mean Meat Machine e non abbiamo perso l'occasione per farci massacrare dal puzzle game di Super Meat Boy.

PROVATO di Andrea Maderna   —   04/04/2023
Dr Fetus' Mean Meat Machine: ci siamo fatti massacrare dal puzzle game di Super Meat Boy
Dr. Fetus' Mean Meat Machine
Dr. Fetus' Mean Meat Machine
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Nel ritrovarsi davanti Dr Fetus' Mean Meat Machine, inutile negarlo, è facile lasciarsi andare a un istinto di diffidenza. Super Meat Boy è un classico fondamentale, per il suo genere di appartenenza ma anche per il suo ruolo nell'esplosione della scena indie. Al momento della sua uscita, assieme ad altri tre o quattro titoli, ha sostanzialmente definito i parametri in base a cui si è evoluto da lì in poi il gioco di piattaforme "tradizionale". Ed è stato fra i primissimi portabandiera dell'esplosione di una scena dello sviluppo indipendente che, oltre dieci anni dopo, costituisce una parte ormai fondamentale di questo settore. Rischiare di diluirne il valore iconico attraverso operazioni del genere ha un sapore quasi blasfemo. E quante volte, in passato, abbiamo visto manifestarsi spin-off dalla qualità dubbia legati a personaggi o marchi famosi? Però una chance non la si nega a nessuno e abbiamo quindi afferrato con piacere il pad, finendo per rimanere molto piacevolmente sorpresi.

Il modello di riferimento è reso esplicito dal titolo del gioco, che omaggia Dr. Robotnik's Mean Bean Machine, puzzle game legato all'universo di Sonic the Hedgehog uscito nel lontano 1993. Quel gioco era in realtà la versione occidentale del primissimo Puyo Puyo, nato su MSX2 e poi convertito su Sega Mega Drive. Per provare a renderlo più appetibile dalle nostre parti, in Sega decisero di "ribrandizzarlo" e cavalcare l'onda del successo di Sonic, che aveva già conquistato il mondo coi suoi primi due episodi. Stiamo quindi parlando di un classico gioco basato su "pezzi" che cadono dall'alto verso il basso in un pozzo e vanno combinati sulla base dei colori per farli esplodere. È insomma una cosa vista mille volte... c'è davvero bisogno di riverniciarla a tema Dottor Fetus per provare a rivendercela sotto falso nome? Forse sì.

Un puzzle game sanguinario

La scelta di un titolo che omaggia così esplicitamente un gioco di trent'anni fa è in linea con lo spirito di citazionismo retrò che impregnava Super Meat Boy
La scelta di un titolo che omaggia così esplicitamente un gioco di trent'anni fa è in linea con lo spirito di citazionismo retrò che impregnava Super Meat Boy

La chiave della questione sta nel modo in cui il gioco di Headup Development prova a rielaborare la formula per darle nuova freschezza e integrarla tematicamente con la "filosofia" di Super Meat Boy. L'allineamento all'opera di Team Meat non si limita infatti solo all'aspetto iconografico e prova invece a replicarne il senso del ritmo, la cadenza, lo spirito brutale dell'esperienza di gioco. La struttura di base è molto classica. Bisogna effettivamente combinare i pezzi in modo da formare concatenazioni da almeno quattro elementi dello stesso colore, che così esploderanno, eventualmente anche generando combinazioni di esplosioni. Ogni esplosione contribuisce al riempimento di un indicatore e, se si raggiunge la quota richiesta, il livello in corso è completato.

Ma a complicare le cose ci pensa il resto. I "mattoncini" che controlliamo sono composti da tragiche creature in pieno stile Super Meat Boy, terrorizzate, agonizzanti, destinate a fare una brutta fine. Sono letteralmente carne da macello. E i pozzi che compongono i livelli si riempiono progressivamente di pericoli tipicamente "supermeatboyeschi", fra seghe circolari, fiamme, laser e boss giganti. Se questi strumenti di morte colpiscono i pezzi già depositati sul fondo, li distruggono, magari complicando i piani del giocatore ma non facendo danni eccessivi. Se però anche solo sfiorano un pezzo ancora in caduta, che stiamo controllando, lo squartano e provocano così la "morte" del giocatore, che deve quindi ripartire dall'ultimo checkpoint. I livelli sono infatti divisi in più sezioni, punteggiate da checkpoint che permettono di non ripartire ogni volta da capo.

Mano a mano che si avanza, poi, le complessità si moltiplicano. Per esempio, abbiamo affrontato un livello in cui il pavimento è composto da seghe e l'unico modo per cavarsela consiste nell'usare i mattoncini per attivare interruttori che fanno apparire piattaforme su cui appoggiare i pezzi. Perché le piattaforme non svaniscano dopo qualche secondo, però, bisogna fare in modo che gli interruttori rimangano premuti, costruendo quindi torri di pezzi allo scopo. Solo che ci sono anche delle seghe circolari in movimento, pronte ad abbattere la torre con cui stiamo mantenendo la pressione sull'interruttore. E chiaramente, quando facciamo esplodere pezzi, cosa che sarebbe anche un po' l'obiettivo, rischiamo di interrompere la pressione sull'interruttore.

L’ansia come stile di vita

Tra i vari pericoli che ci perseguitano ci sono anche questi simpatici missili a ricerca
Tra i vari pericoli che ci perseguitano ci sono anche questi simpatici missili a ricerca

In buona sostanza, questa idea di gioco toglie all'esperienza quella sensazione di calma, meditazione, pianificazione e lenta progressione che spesso i puzzle game si portano dietro, perlomeno nelle fasi iniziali. O, meglio, la comprime tantissimo: ci si ritrova a muoversi in fretta, a far cadere pezzi a raffica, ad evitare furiosamente gli ostacoli e a cercare di costruire (e distruggere) tutto il più rapidamente possibile. La pianificazione c'è, così come la necessità di dare un senso a quello che si costruisce, ma diventa tutto iper compresso in tempi molto più brevi, creando dinamiche che ricordano forse un po' le sfide in multiplayer ai vari Tetris, Puyo Puyo e simili. In più, il ciclo inevitabile e interminabile di morti e resurrezioni istantanee riproduce perfettamente quella dinamica così tipica di Super Meat Boy a base di "Muoio, ci riprovo, muoio, ci riprovo, muoio, ci riprovo, muoio, impreco, muoio, ci riprovo, muoio, ci riprovo, muoio, ci riprovo, lancio il pad contro il muro, ci riprovo".

Un altro pericolo mortale: dei blocchi di lava che inceneriscono al contatto
Un altro pericolo mortale: dei blocchi di lava che inceneriscono al contatto

Insomma, Dr Fetus' Mean Meat Machine, a dispetto dell'istinto iniziale, sembra essere non solo un gioco azzeccato e divertente, ma anche un'operazione rispettosa e centrata nell'ottica di utilizzare un marchio famoso. Non ci resta che attendere l'uscita, prevista nel corso del 2023 su PC, PlayStation 4/5, Switch e Xbox One/Series X|S.

Dr Fetus' Mean Meat Machine sembra poter costituire davvero un ottimo esempio di come si possa creare uno spin-off intelligente e rispettoso. Prende un impianto di gioco classicissimo e riesce a reinventarlo attraverso il filtro del "marchio" a cui si appoggia, tirando fuori qualcosa di fresco ed entusiasmante. Rimane da capire quanto reggerà sulla distanza e se alla lunga il ritmo forsennato rischi di svilire le meccaniche da puzzle, ma la prima impressione è molto positiva.

CERTEZZE

  • Lo stile grafico di Super Meat Boy è ancora irresistibile
  • Le basi da Puyo Puyo non hanno mai smesso di funzionare
  • La reinvenzione dello schema di gioco funziona bene

DUBBI

  • Chi ama i puzzle game più riflessivi potrebbe stancarsi del ritmo forsennato
  • Serve grande fantasia per rendere interessanti i "pericoli" lungo tutta la durata del gioco
  • Sconsigliato ai deboli di cuore