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Dragon Quest Monsters: Il Principe oscuro, il ritorno di uno spin-off molto amato

Square Enix ha riesumato uno spin-off molto amato di Dragon Quest che strizza l'occhio a Pokémon: scopriamo Dragon Quest Monsters: Il Principe oscuro.

SPECIALE di Christian Colli   —   27/06/2023
Dragon Quest Monsters: Il Principe oscuro, il ritorno di uno spin-off molto amato
Dragon Quest Monsters: Il Principe Oscuro
Dragon Quest Monsters: Il Principe Oscuro
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Nonostante sia solo uno spin-off, Dragon Quest Monsters dalle nostre parti è amato quasi quanto la serie madre targata (Square) Enix: per molti europei la cartuccia per Game Boy Color del primo episodio, arrivato da noi due anni dopo l'uscita nipponica del 1998, è stato il primo contatto in assoluto con una serie cominciata quattordici anni prima, nonché l'unico fino al 2006 e alla localizzazione di Dragon Quest: L'odissea del re maledetto. Nel mezzo, un sequel mai tradotto, e poi quel Dragon Quest Monsters: Joker nel 2008 che per alcuni è stato una vera rivelazione, in quanto coniugava l'immaginario di Dragon Quest con le dinamiche di Pokémon in un momento particolarmente propizio per entrambi i marchi.

Dopo Dragon Quest Monsters: Joker 2, però, Square Enix ha smesso di portare lo spin-off in occidente. Non l'ha fatto coi titoli minori, né con Joker 3, che pure sarebbe stato un successo assicurato. È stato strano, quindi, trovare un nuovo titolo della serie nella lineup dell'ultimo Nintendo Direct, ma il trailer promette un'avventura coi fiocchi che tra insegnamento dai capitoli più recenti. Ve ne parliamo meglio in questo speciale su Dragon Quest Monsters: Il Principe oscuro, ecco tutto quello che sappiamo.

Il protagonista è quasi cattivo

Il protagonista Psaro diventerà il cattivone di Dragon Quest IV
Il protagonista Psaro diventerà il cattivone di Dragon Quest IV

In realtà, quello che sappiamo nel concreto di Dragon Quest Monsters: Il Principe oscuro è molto poco, ma il trailer e le informazioni divulgate ufficialmente da Square Enix ci dicono abbastanza per poterci fare un'idea. La prima cosa che salta all'occhio è la grafica completamente in cel shading 3D che ricorda una versione molto più pulita del recente Dragon Quest Treasures: difficile dire quanto il trailer sia stato limato in termini di aliasing e instabilità dei fotogrammi, tuttavia sembra di guardare un cartoon, grazie anche a una discreta regia nelle cinematiche mostrate.

I precedenti Dragon Quest Monsters hanno sempre avuto un minimo di narrativa, ma in questo caso Square Enix ha avuto un'idea interessante, ambientando il gioco nel mondo di Nadiria e mettendo nel ruolo del protagonista nientepopodimeno che Psaro, prima che diventi l'antagonista in Dragon Quest IV: Le cronache dei prescelti.

Senza anticipare troppo a chi non ha mai giocato Dragon Quest IV - e chissà che non arrivi un remake, prima o poi, anche di quello - possiamo dire che Il Principe oscuro racconterà la storia di Psaro qualche tempo prima degli eventi narrati nel gioco originale, svelandoci nel dettaglio come lui abbia incontrato la sua amata Rose: il loro struggente rapporto, infatti, era importantissimo per comprendere cosa l'avesse spinto a conquistare il mondo, perciò il nuovo Dragon Quest Monsters approfondirà quel retroscena senza che sia necessario aver giocato Dragon Quest IV. Nonostante ciò, nel finale del trailer vediamo comparire per un attimo l'Eroe del titolo principale, che probabilmente avrà un ruolo di qualche tipo nella storia.

In questa avventura, il giovane Psaro non è ancora diventato un tiranno, ma è stato colpito da un sortilegio che gli impedisce di attaccare i mostri, e per questo motivo l'unica cosa che può fare è addomesticarli e diventare un cosiddetto domamostri. Quale sia il suo obiettivo e perché sia stato maledetto, ancora non lo sappiamo, ma non ci aspettiamo una narrativa particolarmente drammatica.

Nadiria è un mondo diviso in regioni diverse e strampalate
Nadiria è un mondo diviso in regioni diverse e strampalate

Una cosa, però, la sappiamo: Il Principe oscuro ci permetterà di esplorare una Nadiria molto diversa da quella 2D pixellosa di Dragon Quest IV. Forti della loro esperienza con gli ultimi Dragon Quest, e forse soprattutto di Treasures, i ragazzi di Square hanno disegnato un mondo tridimensionale geograficamente complesso, in cui ogni regione è caratterizzata da un aspetto particolare, andando a formare dei veri e propri biomi in cui vivono mostri diversi. Non solo: nel gioco ci sarà una sorta di calendario interno - che non sappiamo come sia scandito, o se addirittura segua le impostazioni della console come fa Animal Crossing, per intenderci - che cambierà la morfologia dei territori in base alle stagioni.

Per questo motivo, bisognerà esplorare le varie mappe più volte, in cerca di quei passaggi che si sono aperti in stagioni diverse: per esempio, d'estate potrebbe essersi sbrinato un ghiacciaio, spalancando un sentiero precedentemente precluso. Naturalmente col passare delle stagioni cambieranno anche i mostri da domare, che in totale saranno oltre cinquecento, presi un po' da tutti i Dragon Quest e non solo dal quarto capitolo.

Reclutiamoli tutti

Le stagioni cambiano l'aspetto del mondo e i mostri che possiamo reclutare
Le stagioni cambiano l'aspetto del mondo e i mostri che possiamo reclutare

I mostri si aggirano nelle mappe, ben visibili, ma il combattimento non si svolge in tempo reale come in Dragon Quest Treasures, bensì a turni in una schermata separata: lo innesca il contatto coi mostri, che probabilmente sarà possibile cavalcare come nei Joker per prenderli di sorpresa e ottenere un vantaggio iniziale. Psaro, essendo maledetto, non può intervenire direttamente contro i nemici e al massimo può usare i consumabili per aiutare la sua squadra di servitori, composta da un massimo di quattro mostri. Dragon Quest Monsters è una specie di Pokémon, ma per assurdo l'idea sopraggiunse a Enix molto prima che a Satoshi Tajiri: a ispirare il papà di Pikachu fu proprio quel Dragon Quest V del 1992, in cui era possibile catturare i mostri e schierarli insieme all'Eroe e i suoi compagni.

Col tempo, Square Enix ha raffinato il gameplay di Dragon Quest Monsters strizzando l'occhio anche al franchise targato Game Freak e a molti altri GDR nipponici incentrati sulle creature collezionabili, come per esempio la poco conosciuta serie di Monster Rancher. Il Principe oscuro sembrerebbe essere il titolo più sofisticato della serie Monsters, con una risma di funzionalità e impostazioni.

I combattimenti sono a turni nello stile dei classici Dragon Quest
I combattimenti sono a turni nello stile dei classici Dragon Quest

Square Enix ha confermato che sarà possibile dettare ordini direttamente ai quattro mostri oppure impostare l'intelligenza artificiale perché agiscano in autonomia: i combattimenti sono una parte integrante dell'esperienza, un po' perché permettono di reclutare nuovi mostri - usando ancora una volta l'abilità Scout - e un po' perché servono a crescerli, rafforzarli e perfezionarli. Non solo sembra sia possibile distribuire i punti abilità per personalizzare le loro competenze come nei titoli precedenti, ma Psaro può ricorrere al potere chiamato Sinthesys per combinare almeno due mostri in una nuova creatura. In questo modo si potrà personalizzare l'esercito personale del protagonista, magari creando dei mostri ibridi oppure specializzati in determinate aree di competenza come la magia o il combattimento fisico.

Non sappiamo ancora se torneranno alcune caratteristiche dei titoli precedenti e in particolare dei Joker, come per esempio le dimensioni dei mostri, che possono occupare uno o più spazi nella squadra in base alla loro potenza, ma il trailer giapponese - più lungo di quello occidentale - conferma che le creature saranno sicuramente categorizzate in rank e che la componente strategica dietro alla fusione e al combattimento sarà importante ma intuitiva e accessibile a tutti.

Le mappe 3D si esplorano in terza persona
Le mappe 3D si esplorano in terza persona

Dragon Quest Monsters è una serie che ha definito la crescita di tanti appassionati di GDR nipponici con qualche annetto di troppo sulle spalle, rappresentando un genere molto specifico ben prima che diventasse popolare come lo è oggi. Il Principe oscuro rappresenta certamente un gradito ritorno, ma Square Enix dovrà sforzarsi di superare i confini della nostalgia per proporre qualcosa di fresco e coinvolgente, e soprattutto al passo coi tempi.

Nonostante il suo aspetto colorato e cartoonesco, che porta la firma del solito Akira Toriyama nel design dei personaggi, Dragon Quest Monsters: Il Principe oscuro appare, almeno a prima vista, un titolo tecnologicamente antiquato che potrebbe confrontarsi con GDR di ben altro spessore sulla piattaforma Nintendo, a cominciare proprio dallo stesso Dragon Quest XI di qualche anno fa. A dicembre scopriremo se sarà valsa la pena aspettare tanti anni questo nuovo spin-off.