Il videogioco è arte, sentiamo spesso dire da chi vuole fare l'intellettuale; il videogioco non può esserlo, risponde di norma il più concreto e razionale degli appassionati. Il tema è davvero complesso, perché l'arte fino a oggi è stata concepita di fruizione immediata, e il lavoro sporco lo deve fare soprattutto il cervello che è chiamato a catalogare, decodificare, paragonare, sommando sensi all'istinto, per poi trarre una conclusione di solito sbagliata. Il videogioco invece chiede parte dell'utente per funzionare: a volte sono i riflessi, altre la capacità e la voglia di immedesimarsi. Nel nostro hobby c'è un muro che preclude la fruizione dell'opera, poiché l'opera stessa si pone come sfida e non si concede languida a chi gli si para davanti. Dreams non lo è di certo, un'opera d'arte intendiamo, ma è l'unico prodotto ad alto budget e con un marketing adeguato che glorifica la creatività in quanto tale. Dreams, in accesso anticipato su PS4, è un gioco sull'arte, e questo a nostro parere già lo rende un titolo sensazionale.
Un vero e proprio Big Bang
Media Molecule fa esplodere il suo Little Big Planet in una sorta di Big Bang che crea un intero universo di possibilità. Se un tempo, in compagnia del Sackboy, eravamo limitati a un solo genere, quello dei platform, con Dreams non esistono più restrizioni. Logicamente questo porta a una difficoltà maggiore, triplicano gli strumenti di cui apprendere le basi e le funzioni più avanzate, ma allo stesso tempo dona all'ultima fatica Media Molecule mille strati aggiuntivi in più anche per chi si limiterà ad osservare, senza mai toccare tavolozze e pennelli. Se con la fretta della beta a tempo ci eravamo preoccupati di dare uno sguardo ad ogni aspetto del prodotto, averlo senza limiti sulla dashboard della nostra PlayStation 4 ci ha permesso di vivere Dreams in un modo nuovo ma non del tutto inatteso: proprio come un canale televisivo. Dreams è là, ci scorri sopra mentre cerchi Battlefield V, ci ripassi cercando la galleria immagini per le ultime foto scattate giocando a Dragon's Dogma e poi quando ne hai voglia, prima di chiudere dopo una partita fiume o quando accendi la console ma mica sei così lanciato, avercelo tra i piedi è improvvisamente la cosa migliore che poteva capitarti. E allora lo fai partire, passi dieci minuti a guardare quadri animati sul capodanno cinese fatti dagli utenti per il nuovo community goal, ti sposti poi su una scultura che ritrae un teschio con in bocca altri mille teschi, ci provi con un'esperienza audiovisiva che mastica nuvole e acidi lisergici, e non ti fermi fino a quando non trovi un'avventura testuale ambientata su un atollo sperduto con cui finalmente puoi tramortire la serata.
Zapping in punta d'arte
Può però succedere che da questo zapping interattivo qualcosa rimanga incastrato nella tua mente: ma non temere perché è pura ispirazione. Dreams ti fa venire l'impeto di provarci, d'altronde se lo hai comprato sei per forza un appassionato di videogiochi di quelli che ci credono davvero e che amano informarsi, e quel punto non puoi rimanere indifferente dal guanto di sfida lanciato dal tuo stesso ego. Ammettiamolo: su Dreams non ci si può finire per caso. Proprio per questo bisogna ringraziare Sony per aver creduto e speso ingenti somme di denaro in un progetto che è l'antitesi di quei mostri da classifica che è comunque lecito e opportuno fare... non che sia facile, anzi non lo è per niente. Da un certo punto di vista, Dreams è quasi una sorta di servizio pubblico, e la sua dote più importante, ovvero l'essere anche formativo, arriva da quel colpo d'arte (non ce ne voglia Mucciaccia di Art Attack) che deflagra all'improvviso. Così scopri o riscopri che creare - anche "cazzetti" in smoking, per la miseria - è un'attività straordinaria, rilassante, a volte però appassionante a tal punto da farti sudare come nel più diabolico degli shooter. Se poi ci vuoi mettere del gioco, del gameplay con regole e logiche, quando praticamente dovrai fare quello che solitamente critichi dall'alto del tuo nickname - Fragolozzo76? - su tutti i forum del mondo, forse scoprirai anche un po' di rispetto verso chi fa questo mestiere per vivere.
Questo per dire che non è un lavoro facile, di conseguenza sarà inevitabile essere fieri del proprio obbrobrio, ma sarà ancor più gustoso confrontarlo con quello che farete successivamente, dopo aver ripetuto fino ad averne imparato tutte le sfumature i tanti tutorial inclusi. Comunque solo pochi sanno far tutto, non fatevi venire i complessi d'inferiorità: se avete la fissa delle sedie, ognuno del resto ha la sua perversione, potete limitarvi a fare sedie, crearne all'infinito per fare in modo che tutti gli altri le utilizzino per le loro opere, i loro videogiochi; se vi piace dare vita a mostriciattoli potete passare i prossimi due anni della vostra vita a farne di ogni forma e colore, animandoli con cura per poi tenerli con voi o regalarli alla community per farne ciò che riterrà più opportuno. Anche i musicisti potranno creare musiche per gli stessi scopi, o magari in esclusiva per un progetto di un amico, visto che è possibile cooperare alla stessa idea contemporaneamente o in modo asincrono, ognuno lavorando nella propria specifica area di competenza. Ah, e non temete: se qualcuno utilizzerà le vostre creazioni, il vostro nome finirà nei credits automaticamente. Dreams sarà presto compatibile anche con il PlayStation VR: la piattaforma verrà utilizzata sia durante la creazione che per "utilizzare" opere pensate specificatamente per questa tecnologia. Già presente invece il supporto ai PlayStation Move, controller che permettono di costruire idee con una facilità che non ha paragoni, specialmente perché consente a tutti gli effetti di toccare e lavorare la materia composta da texture e poligoni quasi come fosse creta virtuale.
Early Access for Dummies
Dreams è in early access, etichetta che si mette solitamente ai giochi non ultimati, ma solo per un motivo: al contrario di Little Big Planet che si presentava al pubblico prima di tutto come platform, e solo successivamente come editor, questo nuovo prodotto è ancora del tutto privo di un gioco in allegato creato dalla stessa Media Molecule. Questa porzione di Dreams è ancora in sviluppo e non ci è dato ancora sapere che forma avrà e né quando uscirà; un ritardo però che gioca quasi a favore perché permette a questo gran pezzo di software (speriamo che stiate apprezzando i salti mortali per non chiamarlo gioco, perché ancora non lo è nonostante ne contenga al suo interno un numero potenzialmente infinito) di debuttare sul mercato a un prezzo a dir poco perfetto: Dreams Creator infatti costa soltanto 29,99 Euro, e chi lo acquisterà avrà accesso senza ulteriori spese al Dreams videogioco. Buone notizie anche per il supporto nel breve periodo, visto che sono già in lavorazione nuovi tutorial dedicate alle aree dell'engine rimaste scoperte, assenza di cui ci eravamo lamentati anche raccontandovi della beta, e nuove funzioni per rendere l'uso dei diversi controller sempre più intuitivo; il team si è detto anche aperto a una possibile compatibilità con mouse e tastiera.
Se amate i videogiochi o più semplicemente qualsiasi forma artistica, Dreams Creator è un titolo da tenere d'occhio, e che sicuramente continuerà a vivere anche su PlayStation 5. Non è ancora completo, è vero, ma questa fase ci permette di portarlo a casa ad un prezzo vantaggioso, rendendolo un acquisto obbligato, già da ora, per i più curiosi.
CERTEZZE
- Facile e potente
- Già tante creazioni presenti
- Zero caricamenti
DUBBI
- Mancano ancora dei tutorial
- Supporto VR in arrivo, quando?
- Comandi migliorabili