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Dualsense, provato il controller PS5: ecco le nostre impressioni

Abbiamo potuto mettere le mani sul Dualsense testandolo con Astro's Playroom, ricavandone una serie di prime impressioni su feedback aptico, trigger adattivi e non solo

PROVATO di Umberto Moioli   —   28/10/2020

PS5 è arrivata ieri in redazione, oramai lo sapete, e da qui all'uscita prevista per il prossimo 19 novembre 2020 vi racconteremo tutto quello che c'è da sapere sulla console. Un po' per volta, portandovi a scoprire il nuovo hardware Sony e il software che ne accompagnerà il lancio.

Ad oggi l'unico gioco di cui vi possiamo parlare è Astro's Playroom, giocabile attraverso un singolo livello che, per quanto non certo rivoluzionario, si è rivelato un interessante banco di prova soprattutto per il Dualsense. Il controller di PS5 non è una semplice evoluzione del glorioso Dual Shock, piuttosto si tratta di un prodotto con una forte carica innovativa, creato con in testa l'idea di rendere l'esperienza di gioco più "sensoriale". Aspetti come il feedback aptico e la sua vibrazione ma anche (e forse soprattutto) i grilletti adattivi, sembrano poter in effetti regalare un'esperienza tattile più profonda e gratificante. Prima di descrivere il nostro primo scorcio di esperienza, però, facciamo un passo indietro e diamogli uno sguardo da fuori.

Dualsense, primo contatto

Dualsense 1

Il Dualsense pesa 280 grammi (il Dual Shock 4, per confronto, ne pesa solo 210) e ha dimensioni di 160 mm × 66 mm × 106 mm. Non è piccolo e non è nemmeno leggero, quindi, però preso in mano il comfort è notevole: il peso è ben distribuito, la distanza tra gli analogici è simile a quella del suo predecessore e nel complesso tutti i tasti sono raggiungibili senza grossi problemi anche da chi non ha mani particolarmente grandi. La parte frontale è caratterizzata da una plastica liscia mentre quella posteriore è un po' più ruvida, per facilitare la presa. In entrambi i casi le plastiche usate sono di qualità e opache, fa solo eccezione una sezione lucida utilizzata per alcuni dettagli attorno ai grilletti.

Dualsense 5

I tasti frontali e la croce direzionale sono trasparenti, con un'elegante finitura che ricorda per certi versa quella di PSP ma con un effetto ancora più convincente. I grilletti sono ben divisi tra loro e non c'è il rischio di confonderli; forse se L2/R2 fossero stati un po' più lunghi il comfort sarebbe stato ancora maggiore ma parliamo principalmente di gusti. Ad ogni modo dopo poche ore di prova possiamo dire che l'impressione al tatto e alla vista è di assoluta qualità e gli aspetti interessanti non sono che iniziati...

Il feedback aptico e le sue vibrazioni

Dualsense 3

La vibrazione del Dualsense è un deciso passo in avanti rispetto a quanto provato finora, per quanto già in altri casi, come con Switch, abbiamo visto valide evoluzioni di questa tecnologia. Controllando Astro's e muovendolo su differenti superfici, come il cemento, la sabbia e il legno, la vibrazione si fa a volte più leggera, a volte più intensa. Salti, cambi di pendenza o dossi vengono tutti resi in maniera convincente. Tra l'altro la vibrazione è molto precisa e quindi viene resa perfettamente su tutto oppure su singole parti del Dualsense.

Ci sono un paio di considerazioni da fare a riguardo del feedback aptico. Chiaramente Astro's Playroom è un gioco pensato per enfatizzare le caratteristiche del pad di PS5, quindi certe meccaniche sono studiate appositamente per metterne in risalto le peculiarità. In altri giochi è possibile che verranno sfruttate in maniera più sottile e, comunque, l'intensità della vibrazione può essere regolata in qualsiasi momento dalle impostazioni di sistema. Ad ogni modo è interessante notare la precisione con cui quanto accade a schermo viene reso tramite il pad: è uno stimolo sensoriale che, insieme allo speaker di buona qualità integrato, rende l'azione più coinvolgente.

Trigger adattivi, la novità più interessante?

Dualsense 2

Veniamo a quella che è forse la novità più interessante del Dualsense. O quantomeno quella che, provata per la prima volta, ci ha fatto sognare applicazioni più innovative e curiose. I grilletti adattivi non solo vibrano ma possono generare una resistenza che, a seconda dell'interazione a schermo, richiede di premere più o meno sul tasto.

Ad un certo punto Astro si trasforma in una molla che, premendo il grilletto destro, scende e si carica. Mano a mano che la molla si comprime la forza necessaria per portare la corsa del tasto fino in fondo cresce, dando benissimo l'idea dello sforzo richiesto dal piccolo eroe per quel movimento. Non parliamo, ovviamente, di un impegno fisico insostenibile, assolutamente, ma la sensazione di attrito e la crescente spinta nella direzione opposta sono una curiosa e a tratti stupefacente novità. Questo sistema in uno sparatutto in prima persona o in un gioco di guida, applicato all'acceleratore e al fremo oppure al grilletto di un'arma, potrà dare grandi soddisfazioni se ben sfruttato.

Per ora con il Dualsense abbiamo speso giusto qualche ora e solo in compagnia di Astro's Playroom. Il feeback è molto positivo: il controller di PS5 è solido e di qualità, dimensioni e peso sono generosi ma anche il comfort è notevole mentre entrambe le novità più importanti, feedback aptico e trigger adattivi, sembrano aggiungere qualcosa di nuovo e interessante all'esperienza di gioco. Nelle prossime settimane torneremo con dei test più approfonditi e la nostra recensione.

CERTEZZE

  • Ottimo comfort
  • Alcuni interessanti innovazioni

DUBBI

  • Peso e dimensioni non contenutissimi