Il Principe Atleta
Salti lunghissimi, corse sui muri, acrobatiche rotazioni alle sbarre, eleganti e leggiadre sessioni all’arma bianca: il nostro protagonista è un vero e proprio atleta. Il controllo del personaggio tra una piattaforma e l’altra, così le delicate sessioni di gioco in equilibrio sui cornicioni richiedono al giocatore precisione ma risultano comunque estremamente semplificate e, soprattutto, facilitate. Nella nostra seppur breve esperienza di gioco abbiamo notato che il gioco perdona qualche imprecisione da parte del giocatore e non richiede quella estrema precisione millimetrica che invece affligge molti giochi di questo genere. I puristi - o i giocatori più esperti - potrebbero storcere il naso ma la nostra speranza è quella di trovarci, a gioco finito, davanti ad un gioco non frustrante ma comunque impegnativo.
I combattimenti rappresentano forse la parte più spettacolare dell’interazione produzione, i programmatori della Ubisoft Montreal si sono lasciati anch’essi sedurre dal fascino del Bullet-Time, o quasi, e hanno ideato dei combattimenti dove la cosiddetta Sabbia del Tempo (“Sands of Time” appunto) donerà al nostro alter-ego il potere di dominare a proprio piacimento il tempo. L’effetto di avere un Max Payne all’arma bianca (spada e pugnale sono le sue armi) è davvero molto forte… ed il fatto che manchino i proiettili non si fa sentire più di tanto. Chi ha apprezzato film come “La Tigre ed il Dragone” o “Blade” non rimarrà certo deluso. Anzi.
Unico elemento che finora ci ha lasciato un leggero retrogusto amaro in bocca è la quasi inesistente interattività con gli oggetti dello scenario e l’impossibilità di frugare, ad esempio, tra i corpi dei nemici abbattuti per impossessarsi delle loro armi. Per il resto il gioco promette davvero bene e dire che ci siamo divertiti sarebbe quasi riduttivo.
Lo stato di completamente del gioco è indicato essere a circa il 60%, questo vuol dire che abbiamo buone probabilità di poter giocare il gioco per la Primavera del prossimo anno.
Il ritorne del Principe
Nello Stand ECTS di Ubisoft abbiamo avuto modo di provare una Demo abbastanza avanzata dell’ultimo lavoro degli autori dell’acclamato Splinter Cell. Dopo le nostre sessioni di gioco possiamo subito affermare quanto, anche grazie all’apporto di Jordan Mechner (padre dei pirmi indimenticabili capitoli), “Prince Of Persia: Sands of Time” avrà un proprio carattere ben definito e non sarà, come invece si sarebbe potuto immaginare, uno Splinter Cell ambientato in un mondo da mille e una notte.
Il nome Prince Of Persia significa molto nell’ambito del mondo dell’intrattenimento videoludico. Conosciuto da praticamente tutti i videogiocatori di vecchia data e convertito per praticamente ogni piattaforma da gioco esistente il Principe di Persia torna su Pc, Playstation ed anche GameBoy Advance in una forma sorprendente, soprattutto dopo il non troppo convincente “Prince Of Persia 3D”.
Il gameplay, proprio come da tradizione, è principalmente diviso in due parti: quella d’esplorazione/risoluzione d’enigmi e quella di combattimento.
Il motore grafico mostra subito i muscoli, la visuale è in terza persona con telecamera libera; con la semplice pressione di un tasto è comunque sempre possibile richiamare alcune visuali di gioco pre-impostate, se proprio lo vogliamo potremmo anche giocare in prima persona.
Le animazioni del nostro Principe sono ovviamente di prim’ordine, del resto uno dei punti di forza del primissimo “Prince Of Persia” fu proprio l’introduzione della tecnica del Rotoscoping per riproporre animazioni bidimensionali allora davvero fuori dalla norma. Effetti di luce, fiamme, chiaro/scuri e qualità delle texture sono davvero di prim’ordine, non per niente il motore grafico di questo titolo è una diretta evoluzione di quello sviluppato originariamente per Splinter Cell.