Sono trascorsi ormai due anni dalla pubblicazione di Elden Ring, il videogioco che ha trasformato l'ostica e assuefacente formula di FromSoftware in un fenomeno su scala globale: oggi, con oltre 20 milioni di copie piazzate e con una percentuale di completamento del tutto aliena agli standard del genere, si sta per alzare il sipario sulla seconda parte del grande viaggio nell'Interregno co-creato da Hidetaka Miyazaki e George R.R. Martin. Elden Ring: Shadow of the Erdtree è infatti un'espansione che promette l'aggiunta di un'esagerata mole di contenuti extra nel pieno rispetto della tradizione dello studio, che non ha mai mancato di affrescare le sue opere attraverso DLC straordinariamente curati, ma soprattutto volenterosi di portare a compimento il processo di decrittazione dei titoli originali.
Come Artorias of the Abyss nel caso di Dark Souls, o se vogliamo The Old Hunters in quello di Bloodborne, l'espansione è chiamata a svolgere un triplice compito: per prima cosa deve alimentare ancora una volta le fiamme dell'esperienza, convincendo milioni di appassionati che hanno archiviato l'Interregno a tornare a calcare le sue strade. In seconda battuta, ci si aspetta che riesca a incidere notevolmente sul fronte del gameplay, introducendo meccaniche inedite, nuove armi e conseguentemente nuovi modi di vivere tanto l'avventura quanto il comparto PvP. Infine, e questa rappresenta forse la responsabilità più ingombrante, è costretta a tuffarsi nuovamente nel criptico tessuto della narrazione, nel tentativo di chiudere le diverse questioni in sospeso relative alla stirpe di semidei uniti dall'Anello Ancestrale.
La stagione delle speculazioni è ufficialmente aperta: analizziamo il primo spettacolare trailer di Elden Ring Shadow of the Erdtree e facciamo il punto su tutto quello che sappiamo, in attesa della pubblicazione ufficiale fissata al prossimo 21 giugno.
Le informazioni ufficiali fornite da FromSoftware
Stando alle informazioni allegate ai documenti ufficiali, Elden Ring: Shadow of the Erdtree è ambientato nelle Land of Shadow, ovvero presumibilmente il Regno dell'Ombra, un'ambientazione inedita oscurata dall'Albero Madre che rappresenta anche la primissima regione visitata dalla dea Marika. Se non ne abbiamo mai sentito parlare, è perché fu cancellata dalla storia ed epurata per mezzo della fiamma del misterioso Messmer, nientemeno che il personaggio protagonista dell'immagine principale e della statua inclusa nell'edizione da collezione. Incidentalmente, questa terra rappresenta anche la destinazione finale del viaggio di Miquella - gemello di Malenia e figlio di Marika/Radagon - che per raggiungerla avrebbe rinunciato al proprio potere, alla propria carne e alla sua eredità "dorata". Tale personaggio, già mostrato nella prima immagine promozionale relativa al DLC, sarebbe attualmente "in attesa del Lord che gli è stato promesso".
"Guidati dall'Empireo Miquella, i giocatori sono accolti nelle Land of Shadow, un luogo oscurato dall'Albero Madre dove Marika per prima mise piede". Queste parole suggeriscono dunque che Miquella si rivelerà una sorta di "Virgilio" per quanto riguarda l'espansione, indossando - almeno all'inizio dell'avventura - le vesti del principale alleato del Senzaluce. Inoltre, il comunicato fa riferimento ad altri personaggi che, in ragione diverse motivazioni personali, hanno scelto di seguire l'Empireo in quest'angolo del mondo che "custodisce i segreti più oscuri dell'Interregno". Abbiamo poi ricevuto conferma del fatto che le Land of Shadow costituiranno una nuova mappa inedita e autosufficiente, strutturata secondo la medesima formula del titolo originale, ma soprattutto pronta ad accogliere nuove armi, nuove abilità, nuove magie, ovviamente nuovi boss, nuovi personaggi e missioni secondarie.
Chi è davvero Miquella?
Appurata in via ufficiale la centralità della figura di Miquella, vale la pena cominciare con un piccolo excursus dedicato a questo personaggio: gemello della terribile Malenia, il principe era il figlio prediletto di Radagon e crebbe come un fervido sostenitore dell'Ordine Aureo. Il motivo per cui scelse di allontanarsi dalla famiglia risiede proprio nella perenne condizione di malattia della sorella gemella afflitta dalla Marcescenza Scarlatta; resosi conto di non poterla aiutare sfruttando la dottrina dell'Albero Madre, decise infatti di raggiungere quelle che sarebbero divenute le Terre del Sacro Albero al fine di ritirarsi all'interno di un bozzolo posizionato nel fusto della pianta, proprio fra le radici pattugliate da Malenia. Tuttavia, quando la guerriera invincibile abbandona l'ovile per affrontare il fratellastro Radhan, il presagio Mogh non si lascia scappare l'occasione di mettere le mani sul bozzolo, convinto di poter generare una nuova stirpe di divinità solamente convolando a nozze con il principe. È solo allora che entra in gioco il Senzaluce protagonista di Elden Ring: proprio nell'arena in cui questi sconfigge Mogh risiede il misterioso bozzolo contenente l'inerte Miquella, tanto che per tantissimo tempo si è speculato - apparentemente a ragione - che si trattasse proprio "dell'anticamera" dell'eventuale DLC.
Le informazioni riguardo Miquella non si esauriscono certamente qui. Tanto per cominciare gli Albinauri, una specie fortemente oppressa nell'interregno, ha sempre visto le sue Terre del Sacro Albero come una sorta di terra promessa, rafforzando l'idea che si trattasse di una figura in prevalenza positiva. Un ulteriore indizio chiave risiede nella sua strana vicinanza con St. Trina, enigmatica entità legata al Sonno che appare fra i dettagli di oggetti geograficamente coerenti con la storia di Miquella, tanto da instillare ai più il sospetto che l'Empireo e St. Trina siano la stessa persona. In ultima analisi, non si possono ignorare i contenuti tagliati che sono stati scovati dai data-miner: esistono per esempio diversi monologhi che vengono attribuiti a Miquella e fanno sovente riferimento al suo "mondo dei sogni", luogo che il Senzaluce si sarebbe trovato a visitare. Allo stesso modo, a un personaggio poi tagliato di nome Rhico viene attribuito un ulteriore monologo che conferma la sovrapposizione tra Miquella e St. Trina, mentre l'intera missione mai pubblicata relativa ai mercanti corrotti dalla Fiamma Frenetica trova proprio in St. Trina il deus ex machina capace di risolvere la situazione.
Analisi e speculazioni sul trailer
Gran parte del trailer orbita attorno alla presentazione di un nuovo personaggio, ovvero Messmer, protagonista della statua contenuta dell'edizione da collezione. La prima domanda da porsi è se il suo nome sia frutto di una semplice coincidenza: i giocatori più attenti hanno infatti inquadrato da tempo il particolare pattern che lega le iniziali di ciascun semidio. I figli di Radagon e Rennala condividono infatti nomi che iniziano per R, mentre quelli generati da Radagon/Marika cominciano per M. A Malenia e Miquella potrebbe dunque affiancarsi proprio Messmer, forse il terzo fratello perduto - o addirittura il quarto, se la cara vecchia Melina dovesse aggiungersi all'equazione - secondo una tesi che sarebbe ulteriormente avvalorata dalla chioma di capelli rossi che sbuca dall'elmo palesemente ispirato al personaggio Gurnbeld di Berserk. A questo proposito, c'è una fitta rete di appassionati che ha sempre sostenuto l'esistenza di un semidio perduto basandosi sulle specie di Farfalle che popolano l'Interregno: se le Farfalle di Aeonia sono un evidente richiamo a Malenia e quelle Nascenti sembrano avere punti in comune con Miquella, non si era mai individuata un'entità alla quale legare le Farfalle Ardenti. Come se non bastasse, il braccio che penzola inerte dal bozzolo presente nel Palazzo di Mogh non sembra avere nulla da spartire con le immagini e le rappresentazioni di Miquella, solitamente mostrato come il minuto fanciullo biondo che compare nel finale, presentandosi invece in maniera stranamente simile all'arto destro di Messmer, che viene guarda caso inquadrato in primo piano nel corso del filmato. Si tratta di una figura legata al fuoco venerato dai giganti? Di un semidio caduto? Di un'altra creatura corrotta dalla magia del sangue? Difficile trovare risposte certe prima del momento della pubblicazione.
Sono tantissimi gli elementi ricorrenti ad aver fare capolino fra le istantanee del trailer: il primo è senza dubbio l'Albero Madre, che tuttavia si presenta in una versione molto diversa, le cui forme ricordano il Sacro Albero di Miquella, non fosse per la corruzione che l'avvolge e il velo funebre che sembra calato sui rami indeboliti. È evidente che non ci troviamo più nell'Interregno, o meglio, nell'Interregno come siamo abituati a conoscerlo: in più di un'occasione gli artisti dello studio hanno infatti sfruttato i DLC per mettere in scena versioni più antiche di ambientazioni già note, e non è da escludere che la Land of Shadow possa rivelarsi semplicemente un istante diverso della storia. Questa tesi sembrerebbe corroborata da alcune immagini specifiche - potete trovare il relativo artwork proprio qui sotto - che mostrano un castello che si sta lentamente frantumando come fosse attratto da un vortice, realizzando un quadro molto vicino all'area di Farum Azula presente nell'opera originale.
A margine, ci sono diversi momenti del trailer in cui si possono scorgere i Gigli di Trina, legati allo stato alterato del Sonno e riconducibili proprio a Miquella, mentre lo stesso Messmer - oltre ad essere stretto nell'abbraccio di strani serpenti che potrebbero richiamare il tiranno Rykard - sembra far ricorso alla stessa magia della fiamma sanguinaria che fu concessa a Mogh dalla Madre Senza Forma, entità superiore della quale conosciamo ancora poco o niente. Impossibile poi non notare la straordinaria varietà di ambientazioni, fra paludi inondate dalla piaga della morte, grotte sotterranee e castelli arroccati sui colli che suggeriscono un'esperienza mastodontica. Ciò detto, in una recentissima intervista, Hidetaka Miyazaki in persona ha affermato che la mappa del DLC dovrebbe avere una dimensione "paragonabile, se non più grande dell'area di Sepolcride". Vale tuttavia la pena ricordare un paio di cose: in primo luogo che l'area di Sepolcride, prendendo in considerazione la sola superficie, si può ritenere tendenzialmente più vasta dell'interezza della versione base di Dark Souls 3, mentre in seconda istanza che il patron dello studio, prima del lancio di Elden Ring, aveva affermato che sarebbero servite circa trenta ore per portare a termine l'avventura.
Non potevano infine mancare diverse iniezioni sul piano delle meccaniche e degli equipaggiamenti, elementi che tramite i contenuti scaricabili della casa hanno sempre ottenuto nuova linfa vitale. Finalmente faranno ritorno poderose abilità di combattimento in corpo a corpo, per certi versi ispirate al Pugno d'Osso di Dark Souls 2 che citava le movenze di Heihachi Mishima nella serie Tekken, ma la novità più attesa dai giocatori era senza ombra di dubbio la versione alata dell'incantesimo Forma del Crogiolo: nel gioco originale erano infatti presenti tutte le tecniche di trasformazione utilizzate dai Cavalieri del Crogiolo, fatta eccezione per questa particolare variante. Se si è intravista una magia molto avanzata legata allo stato alterato del Sonno - perfettamente in linea con la caratterizzazione di St. Trina - sul fronte delle armi sono state mostrate parecchie aggiunte, da lame che sembrano aprire a impugnature rovesciate fino a ceneri di guerra che consentono di danzare tra i fendenti degli avversari. In totale, Miyazaki ha dichiarato che sono state inserite otto categorie di armi inedite - attenzione, non otto armi ma otto tipologie di arma - rendendola l'aggiunta più consistente mai incontrata nella storia dello studio.
Un DLC colossale? Le parole di Miyazaki
Sono tantissime le domande senza risposta, specialmente per quel che riguarda determinate tematiche che al momento sembrano tagliate fuori dall'amalgama e di cui tantissimi davano per scontata la presenza, come il personaggio di Melina, la Notte dei Neri Coltelli, persino il destino di Godwyn. Nel frattempo, nel corso delle ultime ore, Hidetaka Miyazaki ha concesso interviste seminando ulteriori dettagli dell'espansione: oltre a trattare le dimensioni della mappa e la quantità di equipaggiamenti aggiunti, si è per esempio esposto sul fronte dei boss e del livello di difficoltà affermando che saranno presenti più di dieci scontri molto importanti, mentre la sfida generale del DLC sarà paragonabile a quella di Malenia la Recisa. Per fare un paragone in termini di grezzo contenuto, The Old Hunters di Bloodborne poteva vantare solamente quattro boss maggiori, il che sembrerebbe confermare l'idea che Shadow of the Erdtree sia parecchio più vasto rispetto alla tradizione.
Inoltre il patron ha trattato la volontà di cambiare l'approccio al design della mappa, modificando la struttura spaccata esattamente a metà tra zone aperte e dungeon ben delimitati. "Nel DLC volevamo andare più in profondità e offrire un design dei livelli più denso e ricco, fondendo i due grandi di layout in maniera più fluida" ha affermato Miyazaki, confermando al tempo stesso la presenza di più di un "Legacy Dungeon" - ovvero le zone complesse come Castello Grantempesta, per intenderci - ma soprattutto quella di nuovi punti d'interesse che stiano a metà strada fra l'open world e i dungeon tradizionali. Insomma, la carne al fuoco sembra veramente tantissima, la mole di novità davvero importante, ma a brillare sopra ogni altra cosa è l'inconfondibile pedigree di FromSoftware: se è bastato un trailer di tre minuti per generare un oceano di speculazioni, la vera protagonista della presentazione è stata l'impronta artistica dello studio, ormai ancorata a degli standard che sembrano irraggiungibili per la maggior parte dell'industria.
Vale la pena chiudere con un'ultima osservazione: al momento dell'originale pubblicazione di Elden Ring, il bonus preordine includeva una emote speciale chiamata "L'Anello" che vedeva il giocatore impegnato a cingere le mani sopra la testa; nel caso di questo DLC è stata mostrata una nuova emote speciale che si chiama "L'Anello di Miquella": questa volta, la posa del Senzaluce lo porta a mimare un anello lungo il suo fianco destro. Dal momento che il logo di Elden Ring - e dunque anche il simbolo dell'Anello Ancestrale - è costituito da tre anelli che s'intrecciano l'uno con l'altro, è altamente probabile che Miyazaki stia cercando di mandarci un messaggio: l'affresco dell'Interregno sarà abbracciato da un secondo grande quadro aggiuntivo?