Capcom è diventata un faro di speranza nel panorama videoludico. La casa giapponese è rinata qualche anno fa, iniziando a inanellare un successo dietro l'altro e diventando una garanzia di qualità, essendo tornata a livelli che non si vedevano dal suo periodo d'oro. C'è però un'eccezione alla regola quando si tratta di questa serie di successi: i titoli solo multigiocatore. Se, infatti, da una parte la software house ha dalla sua una delle serie più apprezzate quando si parla di gameplay cooperativo (parliamo di Monster Hunter, ovviamente), dall'altra non è mai realmente riuscita a fare centro quando ha tentato di sfornare prodotti completamente orientati all'online.
A una prima analisi potrebbe essere semplicemente un problema di vocazione: comprensibile che un team così abile quando si tratta di creare giochi singleplayer di alto livello non sia altrettanto ferrato nella creazione di live service e affini. Se però si osservano i "tentativi" più recenti della casa, ci si rende conto che molti sono poco più che esperimenti, probabilmente supportati da risorse e team limitati, e spesso incollati forzosamente ad altri prodotti più popolari per ottenere una spintarella iniziale.
Dedicare un'attenzione particolare a Exoprimal ha dunque senso, poiché si tratta chiaramente del primo tentativo di Capcom di dar forma a un gioco online con alle spalle il supporto necessario (e tempistiche di sviluppo più rilassate, considerando che è in lavorazione da un po').
Abbiamo quindi provato Exoprimal durante una frenetica sessione notturna aperta alla stampa europea, e oggi siamo qui per dirvi se sia o meno il caso di aspettarsi la tradizionale cura di questo team applicata anche a una atipica struttura multiplayer.
Piovono velociraptor
Non è il caso di perdersi in giri di parole... la risposta è "sì", Exoprimal è risultato un titolo più spassoso e rifinito di quanto il caotico trailer di presentazione lasci intendere, con tanto di "gomitolo narrativo" da sbrigliare alla base. La storia, tuttavia e anche prevedibilmente, non è certo l'aspetto su cui gli sviluppatori si sono concentrati maggiormente, dato che sembra essere una accozzaglia di cliché fantascientifici pensata solo per giustificare battaglie contro orde di dinosauri mutanti. In parole povere voi siete un pilota di Exosuit, potentissimi esoscheletri impiegati per proteggere la popolazione da vere e proprie piogge di enormi rettili affamati dall'origine ignota. Appena assegnati alla vostra squadra, vi trovate ad avere a che fare con Leviathan, una sadica intelligenza artificiale che ripete all'infinito simulazioni di combattimento per testare l'efficacia delle "tute meccaniche" sopra descritte.
La trama, in teoria, si sviluppa di partita in partita - pur non andando apparentemente a intaccare più di tanto l'esperienza - ed è chiaro come Capcom abbia per lo meno tentato di dare un senso al tutto; la sua natura di contorno però si nota fin dalla beta e dubitiamo seriamente che possa risultare memorabile ora della fine. Dopotutto questo è un videogioco dove si fanno a pezzi dinosauri senza sosta: non è il caso di soffermarsi con chissà quale spirito critico sulla narrativa.
La peculiarità di Exoprimal, peraltro, non è neanche la natura a sangue freddo dei vostri avversari, bensì la sua particolare struttura. Il gioco, infatti, è a tutti gli effetti un horde shooter cooperativo in terza persona, con tanto di classi specifiche e divisione in ruoli (la classica trinità tank, supporto, DPS); gli obiettivi di ogni missione vengono però completati in contemporanea a un altro team di cinque giocatori allo scopo di ottenere l'accesso anticipato a una "missione finale", dove il tutto si trasforma in un frenetico scontro PVP. La trovata aggiunge una certa tensione e fretta generale alle sparatorie, perché non si deve solo pensare alla sopravvivenza, ma ottimizzare ruoli e risorse per eliminare il più velocemente possibile le minacce.
È un'idea indubbiamente stuzzicante, capace di tenerci incollati allo schermo durante le partite, ma funziona solo a metà. Mentre infatti tutto scorre con una discreta naturalezza durante le orde, la cui difficoltà pare tutt'altro che problematica, scontrarsi con altri giocatori risulta alle volte goffo per via dell'estensione delle mappe, della necessità di recuperare risorse durante la missione e della tendenza dei team "random" ad abbandonare qualunque strategia per puntare alla pura offensiva (tendenza peraltro premiata durante le fasi coop e quanto mai sconsigliabile in competitivo). Per carità, è solo l'inizio e non ci stupirebbe se Capcom decidesse di tarare diversamente le cose al lancio o di favorire l'uso specifico di certi ruoli nelle fasi finali delle missioni (almeno per evitare team privi di curatore, considerando che è un sicuro suicidio e ne abbiamo visti), ma forse la gestione delle modalità manca dell'intuitività necessaria a spingere naturalmente i giocatori verso certi comportamenti.
Mille modi di cuocere un T-Rex
La frenesia dell'azione non aiuta, dato che si viene buttati all'improvviso nella sopracitata corsa contro il tempo, con un drone da seguire e una serie di obiettivi da completare (per lo più masse di dinosauri da estinguere, ma variano casualmente di partita in partita). Per un giocatore mediamente ferrato, se non altro, non è difficile capire come muoversi, e l'esperienza risulta a dir poco spassosa per via dell'ottimo gameplay che la sorregge.
Anche se gli shooter non sono il pane di Capcom, Exoprimal vanta meccaniche solide e ben calcolate, probabilmente perché il team ha seguito un approccio più vicino agli action che agli sparatutto classici in terza persona. Le Exosuit sono difatti estremamente variegate e dotate di un buon numero di abilità, da un cannone laser a tempo praticamente in dotazione a chiunque (sostituibile con altri strumenti), a mosse speciali dedicate in base al ruolo ricoperto. Lo Zephyr, per fare un esempio, è un attaccante corpo a corpo con combo di lame, spallate devastanti, scatti multipli e la possibilità di lanciare i nemici (dinosauri o umani) in aria con un calcio per spettacolari combinazioni aeree; il Witch Doctor è un guaritore ad area fondamentale in PVP con attacchi elettrici, una planata e la capacità di balzare qua e là; persino il tank base da noi provato e la classica tuta d'assalto armata di fucile automatico vantano una discreta unicità, senza contare che ogni classe può usare delle poderose abilità finali in grado di ribaltare la partita od ottenere il temporaneo controllo di un devastante T-Rex per fare a pezzi i nemici.
Certo, considerando il numero di dinosauri a schermo e la presenza anche di boss molto mobili con attacchi corazzati, capita che le sparatorie devolvano nel caos, eppure in generale siamo riusciti a seguire degnamente l'azione a schermo e persino il PVP ci è piaciuto, nonostante i singhiozzi strutturali di cui abbiamo già trattato. Le Exosuit da noi testate erano poi solo una minima parte di quelle disponibili nel gioco finale, e siamo davvero curiosi di capire quali variazioni offriranno, dato che già le tute base ci hanno esaltato non poco.
Persino dal punto di vista tecnico il gioco si difende piuttosto bene e lo abbiamo trovato ben ottimizzato su pc. Solo un problema, che va risolto a ogni costo: la stabilità dei server ci è parsa a dir poco ballerina. Mentre durante le prime due partite infatti non abbiamo avuto problemi, il terzo scontro affrontato aveva chiaramente alcuni membri del team con seri problemi di connessione. La latenza è stata tale da rendere il tutto a dir poco ingiocabile, specie se si considera che in quella specifica missione l'ultimo quadro non è stato competitivo, bensì una sfida cooperativa contro un boss speciale (alle volte succede, ma non è chiaro quali fattori scatenino questa modalità unica), che per via della rete ballerina si teletrasportava qua e là ed era impossibile da schivare. Speriamo sinceramente in un'infrastruttura di rete più stabile (o con più selezione in fase di matchmaking) a gioco uscito.
Exoprimal si è rivelato più curato e divertente di quanto ci aspettassimo, grazie al suo gameplay frenetico e alle caotiche battaglie che ne rappresentano il fulcro. La sua struttura mista, però, presenta qualche ingenuità, oltre a mancare dell'intuitività necessaria a rendere la parte PVP godibile quanto dovrebbe. C'è ancora tempo per risolvere i problemi, comunque, e con un aumento di varietà nelle tute e qualche rimaneggiamento strutturale potremmo avere per le mani uno sparatutto online nettamente superiore alle aspettative. Vedremo.
CERTEZZE
- Gameplay frenetico e curato
- Azione spettacolare e ottima varietà delle Exosuit
DUBBI
- Stabilità dei server tutta da valutare
- Alcune ingenuità strutturali e una generale mancanza di intuitività creano problemi nelle fasi PVP