Con la speranza di aver lasciato alle spalle i mesi climaticamente e ludicamente più rigidi, Marzo ci porta finalmente qualche novità degna di nota. L'apertura non può non essere dedicata a Darkfall Online, che smentendo chi sarcasticamente aspettava Godot, ha aperto le porte a qualche migliaio di giocatori lungimiranti, che già si erano intascati il preorder in tempi non sospetti. Gaudio anche in casa Blizzard, dove è stata annunciata ufficialmente la patch 3.1, che oltre a rinforzare i contenuti, introdurrà novità molto attese, quali la dual spec. E con l'arrivo degli Zpakka e Sventratori su Warhammer, i giorni a venire per gli MMOG players promettono di essere amabili quanto i primi raggi di sole che annunciano la primavera.
Kingdom's Come?
Darkfall Online
Gli scettici non ci credevano più. Anche le porzioni meno integraliste dei sostenitori cominciavano un pochino a vacillare, storditi dal repentino annuncio di gennaio, che rimandava l'uscita del titolo di un mese. Un mese permeato dal dubbio e dall'incertezza. Per molti versi c'è da dire che la stragrande maggioranza dei contenziosi analizzati dalla community, tolto qualche sporadico spoiler dei beta tester, sono rimasti nel campo del probabile. Informazioni non tantissime, qualche video che ad occhio e croce non lascia un'impressione convincente del comparto tecnico-artistico del gioco. Ma da sempre il motto delle persone che seguono questo prodotto recita: essere, non apparire. Tutti i vecchi baroni di Ultima Online, che hanno seguito l'evolversi del gioco di Aventurine, hanno riposto molta fiducia nelle promesse di libertà di azione che Darkfall Online vuole propinare. Un ritorno al passato, il riaffacciarsi dello skill system, full loot, pvp libero, un sistema di craft completo e necessario all'economia. Quanto di tutto ciò è effettivamente veritiero? E quanti figli dell'isometria sono veramente disposti a rinunciare al vezzo dell'occhio nel 2009? E ancora, siamo veramente sicuri che la comunità mondiale di giocatori online, cresciuta e massificata in buona parte con WoW, sia preparata ad un passo indietro verso l'hardcore, dove chi sbaglia paga in prima persona, perdendo ore di gioco? Come vedete le domande sono tante, le risposte ancora poche. Con il lancio avvenuto il 26 di Febbraio, non esente da problemi tecnici con i quali difficilmente ormai non si sarà fatta l'abitudine, qualche piccola risposta comincia a filtrare. Ma si sa, commentare i primi giorni di vita di un MMORPG è come parlare della propria donna qualche giorno dopo essersi fidanzati: i sensi sono inebriati dall'amore e dalla novità della situazione che si vive. In generale, dagli umori espressi, si può parlare di una certa approssimazione dell'interfaccia utente, di un bilanciamento ancora tutto da rodare, di un sistema economico che stenta a decollare (d'altra parte, dopo neanche 10 giorni). Per il momento, grazie anche all'ingresso in-game graduale e tolto il down dei server del 27 febbraio, ripagato con giorni extra sugli account, il motore sembra reggere. Mi pare anche il minimo, penserà qualcuno, considerata la sua volontaria snellezza. Molto poco si sa ancora dei contenuti, ma d'altra parte in un gioco sandbox i contenuti li devono creare i giocatori in buona sostanza. Abbondano invece i racconti di "pkppate" epiche e malandrine e di vari livelli di griefing, ninja looting compreso, il che già lascia trasparire quanto difficilmente questo gioco sarà per i deboli di cuore o i solitari. In sunto un primo strato di mattoni è stato tirato su. Aspettiamo report dal campo non appena le porte del sistema di acquisto online si apriranno a tutti, anche se una cosa probabilmente la possiamo già dire: DFO non sarà sicuramente un prodotto per tutti i palati.
AAA: cercasi Titani, bella presenza, ottimi loot
World Of Warcraft
A quasi quattro mesi dalla release di Wrath of the Lich King, finalmente si torna a parlare di contenuti. E verosimilmente questa volta quasi tutti si troveranno d'accordo, sia i casual che gli hardcore. Questo in virtù del fatto che l'aver reso maggiormente accessibile l'end game a tutte le categorie di giocatori, ha fatto sì che Naxxramas, Sartharion e compagnia bella siano stati visionati pressappoco da tutti. Meno male aggiungiamo noi, a differenza di quando entrare nell'elite di chi aveva fatto la piacevole conoscenza di Nefarian era sì uno status symbol, ma tagliava fuori dai contenuti almeno l'80% dei giocatori, che tutto al più si potevano accontentare di una gita ad Upper Blackrock Spire. La nuova filosofia Blizzard sembra aver invece raccolto consensi quasi (gli scontenti ci saranno sempre) tra tutti: possibilità per le gilde piccole di esplorare i contenuti in 10, per le gilde grandi di aumentare il grado di sfida con le istance da 25 e infine gli hardcore gamer possono sempre tentare l'impresa di vincere un incontro con particolari condizioni, come ad esempio entro un tempo limite, senza che nessuno muoia e così via. Questa scalabilità verrà mantenuta anche con la patch 3.1, che vedrà l'introduzione della raid istance Ulduar. Direttamente dalle sale dei Titani, forge del mondo conosciuto, i giocatori avranno la possibilità di cimentarsi con incontri di difficoltà superiore alla necropoli di Dragon Blight. Come ulteriore stimolo per i pro gamer, questa volta verrà introdotto un vero e proprio hard mode su buona parte dei 14 boss che comporranno le due ali di Ulduar. Completare l'incontro in hard mode non solo sbloccherà il classico achievement, ma porterà benefici materiali, sottoforma di oggetti extra e più potenti. Da menzionare anche la possibilità di usare macchine da assedio in alcuni incontri. L'altra feature molto attesa della patch 3.1 resta la possibilità di configurare il personaggio con una specializzazione di talenti alternativa. La dual spec sarà disponibile a tutti i personaggi che hanno raggiunto il massimo livello, con un esborso di 1000 pezzi d'oro. La specializzazione potrà essere cambiata in determinate zone della città, ove si trovano i Lexicon of Power o in alternativa con l'utilizzo di oggetti da campo non meglio identificati. In chiusura c'è da segnalare anche un piccolo ritocco alla parte grafica del gioco, come non se ne sentivano da tempo immemore: sarà infatti possibile selezionare la modalità video Ultra, per sistemi high end. Non sappiamo ancora cosa influenzerà nello specifico, ma di sicuro vi sarà una modalità alta risoluzione per le texture delle armature trovate a Northrend. Che sia l'antipasto di un futuro restyling? Tempi previsti per la 3.1? Che domande, SOON!
Age of Communication
Warhammer Online: Age of Reckoning
In casa Mythic proseguono a ritmo serrato i test sulla patch 1.2, che come anticipato lo scorso mese, non solo introdurrà le due nuovi classi DPS melee per Ordine e Distruzione, ma apporterà cambiamenti molto importanti anche al sistema di RvR. Gli aggiornamenti di Marzo prevedono anche l'apertura dei forum ufficiali per la comunità europea di Warhammer, dopo che ne è stata fatta richiesta a gran voce da più parti. In un certo senso la scelta stupisce, in quanto segnala un cambio di rotta importante nella politica della casa americana. Già con Dark Age of Camelot vi furono richieste per avere un riferimento ufficiale per tutti i giocatori, tuttavia fu più volte ribadita la non volontà di accollarsi la gestione della community, delegandola ai fansite che orbitavano intorno a DAoC e rendendoli il punto di incontro occasionale tra lo staff ed i clienti. Con questo ulteriore passo è chiara la volontà di tendere la mano agli utenti e continuare sulla strada dei feedback, che fino ad ora Jacobs e compagni hanno dimostrato accogliere di buon grado e utilizzare nel miglioramento del gioco con una non comune accondiscendenza. L'accesso ai forum di discussione sarà verosimilmente riservato agli utenti paganti ed oltre ad essere agorà per lo scambio di informazioni ed esperienze di gioco, consoliderà il rapporto tra utenti e developer attraverso una serie di live chat, dove sarà possibile interrogare direttamente gli sviluppatori di Mythic per assecondare la sete di curiosità. Infine da segnalare il programma Veterani, che assegnerà questo status speciale ai giocatori più attivi della comunità, premiandoli con esclusive anteprime sullo stato di sviluppo del gioco, l'ingresso nel programma di Core Tester sui contenuti futuri e persino qualche eventuale ricompensa in gioco. Quando si dice che domandare è lecito e rispondere non è solamente cortesia...
Piccoli ingegneri spaziali
Star Trek Online
Buone notizie per tutti i trekkisti. Il sito dell'annunciato titolo basato sul brand della famosa serie è stato particolarmente attivo e generoso di news nel corso dell'ultimo mese. E tra uno screenshot, piuttosto che l'annuncio di un nuovo vascello implementato, i notiziari settimanali di Ask Cryptic e qualche intervista rilasciata ai magazine del settore rappresentano la fonte più ghiotta di informazioni. Consequenzialmente esce fuori che uno dei punti cardine di questo titolo sarà la personalizzazione delle navi e degli equipaggi. Nel primo caso soprattutto, si parla di un sistema innovativo ed estremamente completo per fare in modo che ogni nave possa avere il suo look distinto. Ma l'editing delle navi spaziali non sarà solamente una questione estetica. All'interno di una classe di navi, sarà in effetti possibile riallocare ponti, strutture ed equipaggiamenti entro certi canoni, associando alla fase di costruzione una serie di scelte tattiche, che poi andremo a scontare sul campo di battaglia. Con aggiornamenti futuri è stata annunciata anche la possibilità di trotterellare allegramente all'interno delle proprie navi con il nostro avatar, dove magari tra una partita a basket sul ponte ologrammi e un bicchierino al bar, troveremo anche modo di riarrangiare l'arredamento degli interni. In parole povere, quando un gioco di guerra nello spazio incontra The Sims.
Game over Richard
Tabula Rasa
Non potevamo esimerci. Quando uno dei nostri se ne va, nel bene o nel male, è sempre una perdita per tutta la comunità. Più che mai in questa occasione, in cui il padre del defunto è anche il nonno di tutti noi amanti del genere, Richard Garriot. Un padre padrone indubbiamente, la cui scelta di abbandonare alla fine di ottobre il team di Tabula Rasa, a seguito del suo viaggio nello spazio, ha pesato nella decisione di chiudere bottega. E molti non perdonano a Lord British questa uscita di scena, anche e soprattutto in considerazione della tenacia che spesso in passato ha contraddistinto le scelte di Garriot, immortalato da invasato oppositore di Electronic Arts, mentre bruciava tutti gli appunti del cancellato Ultima Online 2. Anche questa volta i sogni del developer americano sono andati in frantumi. Un lancio quello di Tabula Rasa discreto e tutto sommato ben considerato dalla stampa di settore. Eppure la prova del tempo è stata inesorabile e la scarsa player base ha concorso nella stesura dell'epitaffio. Un altro concorrente a far compagnia ad Auto Assault e Dark and Light nel cimitero del rimpianto videoludico.