Abbiamo provato in anteprima Expeditions: A MudRunner Game grazie a una versione arrivata poco prima delle festività, quasi come fosse un regalo di Natale anticipato. Una versione senza limiti di tempo, né di contenuti: abbiamo potuto giocare con tutta la calma del mondo, dote essenziale per apprezzare questo tipo di simulatore, dando un'occhiata a molte delle funzioni che saranno presenti nella versione definitiva. Vi ricordiamo che Expedition uscirà contemporaneamente su tutte le piattaforme in commercio, inclusi Xbox One, PlayStation 4 e Nintendo Switch. La nostra prova invece è avvenuta su PC.
Spin-off o seguito?
Prima bella notizia: Expeditions non è una versione per novizi di Snowrunner/Mudrunner/Spintires. Chi temeva un livellamento verso il basso nelle meccaniche di gioco può quindi tirare un sospiro di sollievo. Se invece non avete mai sentito parlare di questa serie, vi basti sapere che il succo del gioco è quello di spostarsi attraverso i terreni più impervi del pianeta utilizzando un'intera flotta di autoarticolati e non solo. Là dove non arrivano le quattro ruote motrici, lo farà il santo verricello che spesso tira fuori dai guai ma a volte ficca in problemi ben peggiori di quelli da cui si voleva uscire. Anche se questo nuovo gioco ha un titolo diverso da quello che ci si aspetterebbe da un seguito, e dalla descrizione che ci è stata fatta sembra venire trattato alla stregua di uno spin-off, Expeditions: a MudRunner Game non sembra poi diverso da un vero e proprio seguito.
Spintires, che è il primo gioco della serie, era una demo fatta estremamente bene di uno straordinario motore fisico. Con MudRunner gli sviluppatori sono ripartiti da zero, e con un altro nome, iniziando a delineare la loro idea di gioco. SnowRunner è stato invece il primo a dare un contesto alle missioni, anche loro più interessanti e strutturate, e ad introdurre un sistema di ricompense e progressione degno di questo nome. Expeditions: a MudRunner Game fa un ulteriore passo in avanti in questa direzione, mettendoci a capo di un'azienda a vocazione scientifica più che di riparazione e manutenzione come nei titoli più passati. Un approccio che potremmo definire anche più naturalistico, se il gioco non si basasse sulla guida di enormi mezzi che sbuffano diesel in mezzo alla natura incontaminata. A conti fatti, Expedition resta la versione di MudRunner più green possibile, e a qualcuno potrebbe far piacere.
Gadget e Specialisti
Sicuramente questo approccio porta con sé un bel po' di nuove attività, tutte interessanti e spesso legate a determinati strumenti, alcuni davvero voluminosi, che dovremo portarci dietro fino all'obiettivo. In Colorado, dove si svolge quello che potremo definire il tutorial del gioco, avremo per esempio modo di mettere le mani su sismografi, mentre andando avanti avremo a che fare con radar, metal detector, stazioni metereologiche portatili. Poi ci sono i gadget, che potremo utilizzare per rendere meno arduo il terreno e più veloce il viaggio, come punti di ancoraggio portatili per il verricello, cric per tentare di ribaltare i mezzi che si sono cappottati, sensori per verificare l'altezza dell'acqua, macchine fotografiche e così via. Expeditions permette anche di sbloccare e ingaggiare degli specialisti come meccanici, esperti in idrologia, archeologi, che ci daranno dei rifornimenti extra e saranno fondamentali per alcuni compiti, spesso proprio i più remunerativi.
Tre mappe
Le tre zone che abbiamo potuto esplorare sono Little Colorado, Arizona e i Carpazi. Quest'ultima mappa è quella che spicca dopo l'arancione che contraddistingue le prime due. Al momento non sappiamo quante mappe ci saranno nella versione definitiva, e nemmeno se a Little Arizona troveremo qualcosa di più delle poche missioni introduttive presenti nel nostro codice. Missioni che già in Arizona si moltiplicano fino a diventare 41, che è lo stesso numero di spedizioni presenti tra gli aspri Carpazi. C'è già molto da giocare e naturalmente è già previsto un anno intero di nuovi contenuti a pagamento, ma ora concentriamoci sul gioco e sulle sue maggiori differenze con i precedenti capitoli.
Natura incontaminata
La sensazione che abbiamo avuto è che Expeditions punti a tragitti più lunghi e impervi dei giochi precedenti, anche per sfruttare tutti i gadget a disposizione che altrimenti renderebbero il gameplay troppo facile. Visto che ora è possibile in determinati situazioni e con i mezzi più leggeri addirittura appendersi in verticale, come poi accade realmente in certe situazioni, e la natura delle missioni spinge verso aree vergini all'apparenza davvero irraggiungibili, il terreno offerto è molto più articolato e impervio che in precedenza, dove un bagliore di fondo stradale era spesso visibile. In Expeditions si parte invece nel nulla, e infatti sarà possibile pagare e costruire campi base, espanderli con diversi e più specifici moduli in modo da allestire una sorta di checkpoint fisso da utilizzare alla bisogna. Da quel che ci è dato sapere, i campi possono essere allestiti solo in zone prestabilite che vanno prima trovate esplorando la mappa.
Un drone per amico
Uno strumento molto utile e sempre disponibile, oltre al verricello, è il drone che potremo utilizzare per dare un'occhiata alla zona circostante. Il drone è utilissimo perché ti evita di imboccare una strada priva di uscita senza sapere dove porta, e tutto il viaggio a ritroso che in un gioco come questo moltiplica le possibilità che qualcosa vada male. Senza abbandonare il realismo che da sempre contraddistingue la serie, per certi versi con Expeditions gli sviluppatori si sono avvicinati a Death Stranding. Al netto dell'ambientazione sci-fi, dell'umanità del protagonista e dei colpi di genio di Kojima, dal punto di vista del gameplay entrambi i giochi puntano a un'esperienza molto simile. E a differenza di Death Strading, in Expeditions c'è una fisica con i fiocchi: in fondo è la stessa di sempre ma con dei miglioramenti notevoli nell'interazione con i fondali più duri come quelli rocciosi.
Quattro o sei ruote?
Il sonoro ci è sembrato esattamente come quello di Snowrunner: stesso approccio all'effettistica e stessa colonna sonora da camionista che non deve chiedere mai. Ci è sembrata invece migliorata la grafica, ora più compatta e colorata, e la modellazione dei diversi mezzi a disposizione che nel codice da noi provato sono però decisamente pochi. Nel corso delle nostre prove ci siamo mossi prevalentemente con una jeep Don71 e il camion Tuz 16, affidandoci poi al piccolo grande Loadstar. Il veicolo più particolare tra quelli presenti è il sei ruote Tatra Force, ma siamo quasi certi che la selezione sarà molto più varia nella versione finale, e naturalmente destinata a crescere nel tempo come accaduto ai giochi precedenti.
Expeditions: A MudRunner Game sembra collocarsi a metà strada tra un seguito e un esperimento. Lo scopo più scientifico delle nostre operazioni è un bel cambio di registro rispetto al passato, mentre i nuovi gadget hanno permesso agli sviluppatori sfide diverse da quelle a cui ci siamo abituati nel tempo, con una maggiore predilezioni per la verticalità e i fondali rocciosi. Quel che non siamo riusciti a capire, anche per colpa della nostra versione ancora work in progress, è la progressione delle missioni e della difficoltà, e quanti contenuti alla fine troveremo nel gioco a partire dal numero di veicoli sbloccabili. La paura è che Expeditions, come esperimento, possa accontentarsi, essere più piccolo di quanto in realtà meriterebbe. Staremo a vedere.
CERTEZZE
- Bella l'idea di un MudRunner più naturalista e scientifico
- Fisica sulle rocce migliorata
- Tanti gadget pronti a salvarci il collo
DUBBI
- Speriamo non si riveli uno Snowrunner più piccolo
- Le missioni provate non ci sono sembrate particolarmente varie
- Ma il gioco sarà anche multiplayer?