È la playlist Amiga 500 assemblata da un certo Wicker su Spotify a scandire il battito delle nostre dita sulla tastiera. Abbiamo provato Flashback 2 e per scriverne non potevamo non immergerci completamente tra i brani più rappresentativi di un'epoca videoludica preziosa e irripetibile. The Sewer Loading Theme è appena terminata e il caso vuole che come seconda canzone il sistema abbia selezionato proprio uno dei brani che Thomas Detert scrisse per Another World, il videogioco che trasformò la piccola Delphine Software in una delle software house più interessanti in circolazione. Era il 1991 e di geni prestati ai videogames in Francia ne circolavano parecchi: oltre ad Eric Chahi, Delphine poteva per esempio contare anche sull'allora ventisettenne Paul Cuissett, colui il quale nel 1992 diede alle stampe proprio il Flashback protagonista di questo articolo che, tra premi e riconoscimenti, rimarrà per moltissimi anni anche il gioco francese più venduto di sempre.
Non un sequel qualunque
Dopo Flashback, Cuissett continuò a stupire con i tecnicamente strabilianti Fade to Black e Moto Racer (alla cui splendida grafica lavorò pressoché da solo), ma Flashback rimarrà per sempre il suo gioco più amato e sul quale proverà a tornare più e più volte, senza però mai riuscire a replicarne l'essenza. L'ultimo tentativo di riportare Flashback sotto i riflettori è naturalmente questo Flashback 2. Amorevolmente accolto nell'interessante, oltre che intelligente, line-up di Microids, Flashback 2 prova a modernizzare il medesimo concept che rese famoso l'originale giocando con telecamere e prospettive, oltre ad introdurre meccaniche pensate per dare all'avventura e all'esplorazione una maggiore profondità rispetto al passato. Anche se non sappiamo ancora se ci sia riuscito o meno, i minuti passati giocando alla versione in sviluppo di Flashback 2 ci hanno rispedito dritti a trent'anni fa e la cosa ci ha fatto enormemente piacere.
La porzione di gioco che ci hanno fatto provare, praticamente l'inizio o quasi, parte con una telecamera vecchio stile e un sistema di comandi bidimensionale in cui è possibile soltanto andare avanti e indietro, su e giù, esattamente come il gioco originale. Fin qui Flashback 2 sarebbe un platform puro ai suoi salti introduttivi, se non fosse che dopo pochi minuti di gioco l'inquadratura si allontana lasciando spazio a un'inaspettata tridimensionalità: da questo momento in poi potremo muoverci anche in profondità, avvicinandoci e allontanandoci dalla telecamera.
Ai salti si aggiungeranno i primi nemici: droni che potremo terminare con tre o quattro colpi, correndo e rotolando per evitare i loro letali colpi laser. Naturalmente la risposta ai comandi è rimasta la stessa del primo Flashback che divenne famoso, esattamente come Prince of Persia prima, anche per le sue animazioni iper realistiche realizzate in rotoscoping che donavano al protagonista un peso e un'accelerazione realisticamente meno reattivi del classico action in circolazione in quegli anni, donando ai comandi quel ritardo che, sempre in nome del realismo, oggi rivediamo negli open world di Rockstar Games.
Una vera e propria avventura?
Dopo circa venti minuti, ci infiliamo in un ultimo corridoio e di colpo la telecamera si allontana ancora, questa volta si alza e s'inclina e Flashback 2 cambia nuovamente pelle: diventa un gioco con telecamera dall'alto di tre quarti, si riempie di luci al neon e personaggi che popolano una sorta di mercato di quella che appare come una periferia cyberpunk. Siamo qui per il bar poco più avanti, dove il nostro contatto ci darà le informazioni necessarie per proseguire, ma ci sembra di essere finiti in un gioco di ruolo e la cosa, lo ammettiamo, ci piace tantissimo. Ci sono anche quelle che sembrano essere vere e proprie missioni secondarie, ma ci fanno capire che non è ancora il momento di provarle, né di parlarne più approfonditamente. All'uscita dal locale ci aspetta il finimondo: non solo droni, ma anche corpi paramilitari ci sbarrano la strada ad armi spiegate. Finita la battaglia a colpi di pistola, scudo portatile e capriole, siamo finalmente pronti ad inforcare la nostra moto e finire, in una dissolvenza in nero, questa demo.
Potenziale da vendere
Dal punto di vista stilistico il gioco ci ha subito convinto, anche se i volti animati durante i dialoghi hanno un qualcosa di vagamente inquietante. Le animazioni sono fatte molto bene, del resto sono uno dei punti di contatto più forti con l'originale, tendono però ad essere ancora un po' troppo imprecise per trasmettere il giusto feedback. Il gameplay è senza dubbio interessante, sia quel che è stato ripreso dall'originale che le novità introdotte con un certo coraggio in questo seguito, ma per quante ore reggerà? Abbiamo già visto tutto o questo seguito continuerà a giocare con le inquadrature in modo sorprendente anche dopo diverse ore? Ma prima di tutto, riusciranno a ripulirlo in tempo per la data d'uscita fissata a novembre del 2023?
Flashback 2 è un prodotto estremamente interessante che merita di essere preso e rifinito in ogni sua parte. Questo non è un ritorno qualunque, ma rappresenta per molti un vero evento che sarebbe un peccato rovinare per colpa della fretta e dei bug. Le potenzialità ci sono tutte, l'atmosfera è rimasta pressoché intatta e quel che abbiamo intravisto lascia presagire altre nuove e interessanti sorprese. Non ci resta che aspettare l'inverno.
CERTEZZE
- Sembra esserci più profondità di quel che pensavamo
- Animazioni realistiche
- Emozionanti cambi di inquadratura
DUBBI
- Riusciranno a ripulirlo in tempo?
- Abbiamo già visto tutto o c'è dell'altro?
- Nessun rischio di Guru Meditation