Forspoken. Un termine ormai in disuso, che può essere tradotto principalmente in due modi: stregare (inteso come lanciare un incantesimo a qualcuno) o proibire. Entrambi concetti che sembrano adattarsi molto bene alla nuova avventura fantasy targata Square Enix, conosciuta fino a pochissimi giorni fa come Project Athia. A sorpresa nel corso dell'evento digitale Square Enix Presents, il gioco di cui molti si ricordavano ma iniziava a sbiadire nella memoria di fronte a titoli più concreti o di rilievo - come Final Fantasy XVI o Elden Ring - ha riaperto una presentazione che si pensava chiusa con il promettente Life is Strange: True Colors. Anzi, per i primi dieci secondi si è creduto fosse un ennesimo contenuto aggiuntivo per Final Fantasy XIV, almeno finché non è stato fugato ogni dubbio a riguardo: a guidarci nelle premesse per ora piuttosto scarne del gioco è l'attrice britannica Ella Balinska, che interpreta proprio la protagonista Frey.
Straniera in terra straniera
Al di là dell'impatto visivo, che già ai tempi del primissimo annuncio durante la presentazione di PS5 aveva colto favorevolmente, ci piace come gli sviluppatori siano riusciti a convogliare in una sola parola quelli che potrebbero essere i due punti principali di Forspoken: è piuttosto ovvio, se già non bastasse la dichiarazione secondo cui si trova in un mondo del quale non fa parte, che Frey sia una persona dei giorni nostri - se poi si intenda il presente o un ipotetico futuro non è dato sapere ma si tratta in ogni caso di una ragazza moderna. Qualcosa, un incantesimo diremmo, deve averla portata lì, in una terra tanto affascinante quanto pericolosa; un luogo proibito nel quale non dovrebbe stare ma cui deve adattarsi se vuole sperare di sopravvivere e tornare a casa. Tutti concetti racchiusi in una singola parola, arcaica come quel mondo che Frey dovrà piegare a sé con la forza e l'astuzia.
Per quanto riguarda l'ambientazione e il gameplay, Forspoken è un action adventure open world con una forte enfasi sulla storia, che stando agli sviluppatori porterà con sé bellezza e sgomento assieme. Sappiamo ben poco del misterioso mondo in cui Frey dovrà muoversi ma sembra esserci particolare enfasi sulla natura sulla possibilità sia di sfruttare gli elementi sia di combatterli, nelle fasi di combattimento e platforming che dovrebbero caratterizzare il gioco. La nostra giovane protagonista, dopo un comprensibile sgomento nel trovarsi catapultata in un'altra realtà ed aver incrociato la strada con con "fottuto drago", accetta la propria condizione e anzi entra in sintonia con ciò che la circonda dimostrandosi parecchio agile e combattiva.
La si vede infatti percorrere grandi distanze in un solo balzo e correre velocemente, quasi abbia sbloccato capacità latenti che solo in quel mondo possono esprimersi. Al di là del mantello, da quanto abbiamo potuto vedere nulla cambia nel suo abbigliamento o negli accessori (come il bracciale destro) e questo rafforza la convinzione che, se davvero Frey ha delle potenzialità nascoste, queste entrino in risonanza con il mondo in cui si trovano e non sembrano essere dovute a un qualche fattore esterno. Le stesse fasi offensive la vedono manipolare gli elementi, come già scritto, senza per ora affidarsi a nient'altro che se stessa: tra nemici più "comuni", o se non altro di dimensioni ridotte, e altri decisamente torreggianti come un occhio sorretto da una sorta di tronco d'albero o il drago del filmato iniziale, c'è anche la possibilità che andremo ad affrontare delle boss fight.
L'unica perplessità al momento riguarda l'open world in sé: al solito, quando si tratta di offrire ambientazioni sconfinate, il problema principale resta come renderle appetibili e interessanti senza incorrere in un mondo purtroppo vuoto come in Final Fantasy XV, oppure pieno fino alla nausea ma ben poco interessante come è capitato negli ultimi capitoli di Assassin's Creed. Nella sua frenesia, il trailer ha mostrato un territorio dal quale l'uomo, o comunque una potenziale civiltà, sembra essere stata bandita in favore della natura che torna a prendersi ciò che le spetta: non mancano scorci brulli, rocciosi e persino verdeggianti - rigogliosi ci pare un po' eccessivo - ma al di là di occasionali nemici non c'è altro. Essendo questo un minuscolo assaggio di Forspoken, è troppo presto per dirsi preoccupati e preferiamo piuttosto mostrarci fiduciosi verso quello che a conti fatti è il primo vero progetto di Luminous Studio dalla sua nascita nel 2018.
Dal punto di vista della storia, il team di sviluppo non si è sbottonato più di tanto. Sono però interessanti le poche parole spese per Frey, che viene descritta come un personaggio molto reale, schietta e senza filtri (sebbene l'aggettivo "raw" possa voler indicare anche la sua inesperienza, lo scopriremo solo a gioco completo): una ragazza che ha smarrito la via non solo in senso letterale ma anche figurato, qualcuno con cui potrebbe essere facile instaurare una connessione. Chissà che questo misterioso viaggio non le serva per ritrovarsi. Di certo sappiamo che la narrazione ruoterà principalmente attorno a lei e al suo vissuto nel mondo dove viene catapultata, una realtà che però non sembra spaventarla più di tanto. "She will rise", uno degli slogan del gioco, è anche indicativo di un potenziale percorso di crescita e maturazione di Frey, che proprio da questo smarrimento fisico potrebbe cambiare a livello personale. Forspoken viene definito contorto, tempestoso e ostile, un'esperienza nel corso della quale le verità saranno messe in discussione e le devozioni saranno messe in dubbio - affermazioni che fanno pensare all'esistenza, fosse anche solo pregressa, di una forma di civiltà, come del resto testimoniano le occasionali rovine mostrate durante il trailer.
Difficile fare previsioni con queste poche informazioni alla mano. Considerata la presenza di una figura incorporea maschile, di cui sentiamo soltanto la voce, c'è persino la possibilità che Frey possa trovarsi in una qualche simulazione dove è rimasta bloccata e da cui deve uscire se vuole salvarsi la vita. Le ipotesi sono davvero infinite ma ancora una volta vogliamo essere fiduciosi n nei confronti della scrittura: dopotutto a guidare la narrazione c'è Gary Whitta, che ha collaborato alla stesura di Prey - per citarne uno. Nel complesso, Forspoken è un gioco che incuriosisce per molti aspetti, non ci si aspettava di vedere e soprattutto non ha avuto leak di sorta ad anticiparlo: una vera e propria sorpresa della quale, fosse anche solo per questo, ci possiamo ritenere soddisfatti.
Forspoken è un gioco che incuriosisce e sorprende, un'avventura open world che sembra avere tanto da raccontare di sé e del team al suo sviluppo - coinvolto finora solo nella versione Stadia di Final Fantasy XV. Le premesse sono interessanti, soprattutto perché potrebbe essere uno degli esponenti delle potenzialità della next gen, ma sappiamo ancora troppo poco per sbilanciarci: l'idea che una ragazza dei giorni nostri sia catapultata in un mondo selvaggio e a questo si debba affidare per riuscire a sopravvivere ha il suo perché, tutto però dovrà essere messo alla prova con il tempo, quando ne sapremo di più per capire dove gli sviluppatori vogliano andare a parare. In un contesto dove i leak la fanno da padrone, il fatto che non se ne sapesse niente è di per sé un valore aggiunto e speriamo possa stupire in futuro come adesso.
CERTEZZE
- Premesse narrative e ludiche interessanti
- Potrebbe essere un esponente delle potenzialità della next gen
DUBBI
- Il bilanciamento dell'open world è sempre un'incognita
- La forza della storia e del gameplay è tutta da scoprire