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Come Fortnite ha sdoganato il Crossplay

Grazie a Fortnite e alla diffusione del crossplay, il primo grande muro della storia dei videogiochi è stato abbattuto.

VIDEO di Francesco Serino   —   26/07/2020
Fortnite
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La generazione di console che ci stiamo per lasciare alle spalle ha avuto alti e bassi, giochi interessanti, capolavori e naturalmente la sua naturale dose di flop. Niente di nuovo sotto al sole, da questo punto di vista, niente che faccia davvero notizia, niente insomma all'altezza di uno dei grandi traguardi raggiunti lungo questi sei/sette anni stringendo il pad di Xbox One e PlayStation 4 tra le mani: il crossplay. Già, se c'è qualcosa che ci porteremo dietro, addentrandoci nel futuro, è proprio la possibilità di giocare con e contro gli utenti di altre console. Una vera e propria rivoluzione impensabile solo a qualche anno fa e per la quale dobbiamo ringraziare proprio chi, almeno negli ultimi tempi, viene criticata più spesso: Epic Games. È infatti proprio grazie all'azienda che macina utili con Fortnite se oggi possiamo sfidare sullo stesso campo da gioco chiunque possiede lo stesso gioco, a prescindere dalla piattaforma utilizzata.

Fortnite Atlantide 2

La forza dei numeri

Fortnite non è stato certo il primo a sfoggiare un'opzione simile; la prima azienda a fare tentativi simili fu infatti Microsoft, con il gioco Shadowrun del 2007. Il tentativo non ebbe grande successo, anche per colpa della tiepida accoglienza da parte del pubblico che reputò il gioco decisamente poco interessante nonostante alcune buonissime idee. Epic invece ha potuto puntellare la sua strategia con un successo che non ha eguali nel campo del multiplayer competitivo, convincendo le grandi produttrici di hardware a fare quello che si erano ripromesse di non fare mai: aprire, anzi spalancare, i loro ecosistemi a tenuta stagna.

Microsoft si è dimostrata subito la più ricettiva, del resto come abbiamo raccontato ci aveva provato anche lei in passato, ma convincere Nintendo e Sony a fare altrettanto non è stato affatto facile, soprattutto con quest'ultima. Epic Games però ha insistito, puntato i piedi, e lo stesso hanno fatto i giocatori di Fortnite che continuavano a moltiplicarsi di mese in mese. Il rischio, per Sony, divenne concreto: per giocare insieme agli amici e non sentirsi isolati, molti giocatori avrebbero chiaramente cambiato piattaforma, scegliendo magari "console" atipiche come smartphone e tablet di cui avevano già in casa alcune unità. E fu così che la storia cambiò radicalmente, e proprio grazie al gioco che molti lettori amano odiare perché così popolare.

Uno tira l'altro

Dopo Fortnite le cose sono cambiate anche per tanti altri giochi, tra questi è impossibile non citare il fenomenale Rocket League, l'immortale Minecraft o anche l'ultimo Call of Duty. PlayStation 4, Xbox One, Pc e spesso anche le piattaforme mobile, possono ora competere insieme, o aiutarsi a vicenda senza limiti di compatibilità, un cambiamento profondo che però ancora comporta qualche problema. Intanto, non sappiamo bene i motivi tecnici, ma aprendo ad altre piattaforme il rischio di imbattersi in fenomeni di lag sembra aumentare, e poi c'è il problema legato ai Pc che con tastiera e mouse possono avere dei vantaggi in alcuni frangenti difficili da colmare con la bravura. Ma le cose, siamo certi, miglioreranno strada facendo e con l'arrivo della next-gen, sia attraverso una migliore integrazione dei sistemi che con l'aggiunta di nuove opzioni che permetteranno di filtrare gli avversari in base alle periferiche utilizzate, possibilità già presente in alcuni giochi. Piccole imperfezioni non del tutto inattese, quando la rivoluzione è così importante. Piccole imperfezioni che nulla tolgono al piacere di dominare avversari di una piattaforma rivale.