FromSoftware è sulla bocca di tutti in questo momento. Sia chiaro, non era certo un team di sviluppo sconosciuto negli ultimi anni, ma alle volte noi appassionati tendiamo a dimenticare che internet è bravo a creare delle nicchie e a convincerle che l'argomento del quale sono appassionate sia noto e discusso regolarmente da "tutti". Per molti, però, FromSoftware era solo un nome tra molti. Ora, invece, la compagnia giapponese ha veramente raggiunto il largo pubblico, ovviamente grazie a Elden Ring, che in pochi giorni ha piazzato 12 milioni di unità vendute ed è divenuto uno dei più giocati su YouTube e Twitch.
FromSoftware, però, ha una lunga storia e non è arrivata a Elden Ring per caso o all'improvviso. Prima di esso vi sono stati molteplici giochi di successo, ma anche alcuni passi falsi. In questo nostro articolo vogliamo quindi indicarvi quelli che a nostro parere sono stati gli alti e i bassi del team, proponendo una classifica dei migliori e peggiori giochi di FromSoftware.
I peggiori giochi di FromSoftware
Partiamo dal basso, da quei giochi che in un passato alle volte non troppo lontano hanno deluse le aspettative dei giocatori, vuoi per problemi tecnici, per gameplay poco ispirati o semplicemente perché non erano divertenti.
Posizione cinque: Eco Night Beyond
Partiamo con una delle opere più atipiche per la produzione di FromSoftware: Echo Night Beyond. Si tratta di un gioco di sopravvivenza horror ad ambientazione sci-fi. Una coppia di sposini diretti sulla Luna per la propria luna di miele ha un'incidente in una base spaziale, insieme al resto dei viaggiatori. Marito e moglie si dividono e molti altri passeggeri muoiono. I fantasmi di questi ultimi infestano quindi la base e il protagonista deve evitarli, purificando l'aria dalla nebbia spettrali per liberarsi dei nemici, che non possono essere affrontati in modo diretto.
Anche se non terribile, Echo Night Beyond è semplicemente un gioco poco interessante, con puzzle limitati, poche opzioni di combattimento ed esplorazione e fantasmi tutt'altro che spaventosi.
Posizione quattro: Kuon
Rimaniamo in ambito horror con Kuon, un'avventura di sopravvivenza nella quale i giocatori devono esplorare la Fuhiwara Manor. In stile Resident Evil, il giocatore deve esplorare, con una visuale in terza persona a schermate fisse, alla ricerca di oggetti che gli permettano di avanzare nel gioco (un esempio, le classiche chiavi per le porte chiuse), camminando lentamente per non attirare i nemici e risolvendo puzzle. È possibile combattere, usando armi corpo a corpo o magie monouso.
Pur proponendo una trama e un'ambientazione interessanti, Kuon soffriva di un sistema di controllo estremamente scomodo e di meccaniche di combattimento poco soddisfacenti. Anche il design dei puzzle venne considerato datato. Kuon raccolse qualche fan, ma nel complesso si trattò di un gioco più che dimenticabile.
Posizione tre: Shadow Assault: Tenchu
Shadow Assault: Tenchu è un altro strano gioco di FromSoftware. La saga di Tenchu è molto amata, ma in questo caso la compagnia giapponese ha deciso di cambiare le carte in tavola, trasformando il gioco in una sorta di Bomberman furtivo con visuale dall'alto.
L'idea potrebbe forse risultare interessante per qualcuno, ma i difetti non mancano, a partire da una modalità single player poco interessante e soprattutto estremamente breve (tra le due e le tre ore). Vi è anche il multigiocatore, ma in questo caso la componente stealth della serie viene completamente abbandonata e il gioco diventa veramente una sorta di Bomberman caotico e tutt'altro che divertente.
Per certo, Shadow Assault: Tenchu non era ciò che i fan della saga speravano di giocare in questa esclusiva Xbox 360 del 2008, pubblicata unicamente in formato digitale.
Posizione due: Murakumo: Renegade Mech Pursuit
Xbox non ha avuto un grande successo in Giappone, ma le vendite di Murakumo Renegade Mech Pursuit non sono certo state limitate solo dal suo essere un'esclusiva. Questo gioco di FromSoftware ha infatti ricevuto voti bassissimi dalla stampa specializzata.
In questa avventura, dei mecha dotati di coscienza si ribellano agli esseri umani e cercano di prendere il controllo nella città futuristica di Oliver Port. Un team di piloti deve quindi scontrarsi con questa nuova minaccia. Murakumo è un gioco graficamente deludente, con prestazioni scostanti, controlli scomodi e poco reattivi, il che è a dir poco problematico quando si sta giocando uno sparatutto che punta sulla velocità.
Murakumo Renegade Mech Pursuit è considerato da tutti il peggior gioco di mecha realizzato da FromSoftware.
Posizione uno: Steel Battalion: Heavy Armor
Siamo arrivati alla prima posizione, quella dedicata al peggior gioco mai realizzato da FromSoftware. Con un 38/100 di Metacritic, Steel Battalion: Heavy Armor è innegabilmente il gioco meno riuscito della software house. Non pensiate inoltre che si tratti di qualche vecchio gioco sconosciuto: Steel Battalion: Heavy Armor è stato pubblicato nel 2012 (dopo Dark Souls, per avere un punto di riferimento).
Steel Battalion: Heavy Armor ci mette in controllo di un carro armato bipede, da controllare all'interno di missioni dove è richiesto di distruggere obiettivi, eliminare nemici e difendere unità militari alleate. Le idee alla base del gioco potrebbero anche essere interessanti, ma ha un grande limite: il Kinect. L'avventura di FromSoftware è pensata per essere giocata con il sistema di controlli gestuali di Xbox 360, ma la maggior parte delle volte risulta impossibile eseguire azioni in modo preciso e rapido. Il tutto si traduce in un'esperienza frustrante, per tutti i motivi sbagliati.
I migliori giochi di FromSoftware
Passiamo ora a quelli che, a nostro parere, sono i migliori giochi di FromSoftware, quelli che rappresentano i momenti salienti della storia dello sviluppatore così come i traguardi raggiunti a livello tecnico, commerciale, stilistico e di design.
Posizione cinque: Lost Kingdom
Lost Kingdoms è diventato uno dei giochi preferiti dei fan del GameCube all'epoca dell'uscita e ne ha tutte le ragioni. A differenza di molti GDR di quel periodo, le battaglie erano in tempo reale e per combattere si utilizzava un mazzo di carte. Oggigiorno non è certo un'impostazione innovativa, ma all'epoca era molto originale.
La parte più importante è che vi erano tante possibilità di personalizzazione del mazzo di carte. Inoltre, la trama di Lost Kingdoms, anche se un po' breve, sapeva essere interessante ed era ben scritta. Il seguito diretto è forse migliore, ma non innova le idee del primo gioco, quindi abbiamo preferito assegnare una posizione a quest'ultimo.
Posizione quattro: Armored Core
I mecha sono una parte fondamentale della storia di FromSoftware e non è possibile non inserire tra i migliori giochi anche Armored Core. Anche se la saga è lontana dagli schermi da tempo, per molti appassionati non ha mai perso il proprio spazio nel loro cuore.
Armored Core è un gioco d'azione sparatutto in terza persona che permetteva ai giocatori di personalizzare il proprio mecha in modo molto approfondito, sfruttando il denaro guadagnato completando le missioni, il quale era influenzato anche dal rendimento, visto che munizioni e riparazioni erano a carico del giocatore. Inoltre, le missioni proponevano spesso ampi spazi e spingevano il giocatore a porre attenzione ai nemici in arrivo da molteplici direzioni.
Inoltre, scegliendo certe missioni, Armored Core ne bloccava altre, creando quindi una storia non lineare che invogliava a rigiocare. Non mancava una modalità multigiocatore locale in modalità split screen o tramite PlayStation Link Cable. Il 1997 fu un ottimo anno per gli appassionati di videogiochi e Armored Core fu parte di quel successo.
Posizione tre: Dark Souls
Arriviamo infine al soulslike che ha dato inizio a tutto. Lo sappiamo, Demon's Souls è stato il primo "souls" (se usiamo il nome come punto di riferimento), ma siamo fermamente convinti che Boletaria sia "solo" un prototipo di quel che è poi arrivato e che i suoi difetti impongano di non posizionarlo tra i migliori giochi di FromSoftware.
Dark Souls, d'altro canto, è stato il primo gioco a colpire realmente il pubblico mondiale e con grande merito. La nuova ambientazione, Lordran, abbandona la linearità del precedente gioco di FromSoftware e propone un mondo interconnesso, denso di scorciatoie e passaggi che rendono l'intero gioco una sorta di parco-giochi nel quale correre, alla ricerca della strada migliore per raggiungere il finale più rapidamente e con i migliori equipaggiamenti.
Le grandi possibilità di esplorazione e personalizzazione del personaggio, infatti, hanno reso Dark Souls molto più rigiocabile del predecessore e, dopo molti anni, è ancora uno dei preferiti dei fan, che non perdono occasione per tentare una nuova run, anche grazie alla versione remaster che ha portato il gioco su PS4 e Xbox One e, di conseguenza, anche su PS5 e Xbox Series X|S.
Posizione due: Sekiro: Shadows Die Twice
Facciamo ora un salto in avanti di molti anni. FromSoftware ha collezionato vari successi, soprattutto con la serie Dark Souls che è ormai giusta al terzo capitolo. È a questo punto che arriva uno dei giochi più particolari della storia recente di FromSoftware: Sekiro: Shadows Die Twice.
Cosa vi è di originale in questo gioco? Partiamo dal sistema di combattimento e personalizzazione, che abbandona molti degli elementi classici dei giochi di Miyazaki, come la gestione della stamina, la cui mancanza permette al giocatore di essere molto più aggressivo e dare quindi vita a battaglie rapide e brutali, dove non si deve mai temporeggiare.
Il protagonista di Sekiro, inoltre, non può equipaggiare liberamente armi e armature, ma solo qualche accessorio aggiuntivo dall'uso limitato. Inoltre, non vi sono statistiche da potenziare liberamente, a parte attacco e punti vita, le quali sono legate non al farming di punti esperienza, ma principalmente alla sconfitta di boss e mini-boss. Questo fa sì che Sekiro sia un gioco maggiormente basato sull'abilità manuale del giocatore, più che sull'approccio strategico e sull'uso saggio delle risorse a propria disposizione. Non mancano alcune influenze dal mondo souls-like, ma Sekiro è un gioco alternativo che ha dimostrato che Miyazaki può mettere in campo idee diverse, se vuole farlo.
Posizione uno: Elden Ring
Non crediamo vi fossero dubbi a riguardo. Elden Ring è innegabilmente uno dei più grandi giochi di FromSoftware e merita una prima posizione per molteplici motivi. Non solo è un grande successo di critica e pubblico, come già detto in apertura, ma è stato in grado di fondere tutte le migliori idee dei precedenti giochi di Miyazaki all'interno di un rinnovato mondo open world, così denso di contenuti da essere quasi opprimente se non lo si affronta con il giusto stato mentale.
Elden Ring prende il sistema di combattimento di Dark Souls 3, amplia le vecchie "Abilità" delle armi rendendole più importanti e soprattutto permettendo una maggiore personalizzazione, propone un personaggio molto più agile del passato - con reminiscenze da Sekiro - potendo così ampliare il level design classico dei soulslike con una verticalità ancora più estrema. Non manca ovviamente di introdurre nuove meccaniche, come il contrattacco post difesa e gli attacchi in salto, che hanno lo scopo di rompere l'equilibrio dell'avversario e permettere un attacco critico più potente del classico colpo alle spalle.
A cambiare veramente, però, è l'approccio all'esplorazione e il modo in cui la sfida - sempre presente - è proposta al giocatore. Se un classico souls-like tendenzialmente costringeva il giocatore a superare certi ostacoli in un determinato ordine (soprattutto alla prima partita durante la quale manca la conoscenza necessaria per aggirare certi ostacoli), Elden Ring rende subito chiaro che l'intero Interregno è aperto e se qualcosa ci mette in difficoltà non dobbiamo fare altro se non tornare più tardi. Elden Ring non è facile, ma è per certo estremamente più accessibile rispetto ai precedenti capitoli di Miyazaki.
Diteci, a vostro parere, quali sono i migliori giochi di FromSoftware?