Benvenuti a New Radius
L'ordine deve essere conquistato, poco importa se a farne le spese sono i deboli e se si uccide la libertà di opinione e di espressione. È questo il pensiero di Miguel Sung, sindaco di New Radius, impegnato in una lotta senza quartiere con i cosiddetti “graffitari”: giovani delinquenti che si divertono a disegnare sui muri della città. Le forze di polizia hanno una cura particolare di questi pericolosi criminali, e così capita che molti di loro abbiano degli spiacevoli incidenti durante gli arresti, soprattutto se questi avvengono lontano da occhi indiscreti. Trane è un “graffitaro”, disegna il suo logo e appiccica gli adesivi con il suo nome per una questione di rispetto: è il solo modo che conosce per dimostrare qualcosa agli altri. Più “graffia” e più si fa un nome, soprattutto quando riesce a conquistare nuovi territori coprendo i murales già presenti. E soprattutto da quando non ha più una casa in cui dormire, da quando ha iniziato un viaggio che lo porterà a riconsiderare il significato dei suoi disegni: non più un modo per farsi bello con gli altri, bensì un modo per comunicare un messaggio di libertà nonostante la dittatura.
La trama vi fornisce la motivazione e l'interesse a proseguire, tanto che alla fine spegnere la console diventerà un gesto doloroso
Il gioco
Getting Up scopre le proprie carte quasi subito, rivelando già negli angusti corridoi condominiali del primo stage quello che dovrete fare: completare le missioni che di volta in volta vi si presenteranno, e che consistono fondamentalmente nell'individuare e coprire i graffiti realizzati dagli altri, pestare i membri delle varie bande e di tanto in tanto fotografare quacuno dei murales disegnati dalle leggende viventi del “settore”. Tutto si svolge in modo spontaneo e coinvolgente: la trama vi fornisce la motivazione e l'interesse a proseguire, tanto che alla fine spegnere la console diventerà un gesto doloroso... Nei panni di Trane, potrete scorrazzare liberamente per la città e lasciare la vostra firma un po' dappertutto, anche se il vostro raggio d'azione sarà limitato da quelli che sono i vostri obiettivi. La realizzazione dei graffiti varia a seconda dell'occasione: se volete farne di testa vostra, vi limiterete a delle piccole firme (comunque selezionabili, insieme agli adesivi, da una rosa decisa prima di cominciare lo stage: il vostro “book”), diversamente potrete disegnare dei murales veri e propri, grandi e a colori, davvero belli a vedersi (da notare la scritta “balls” con le “l” tondeggianti e pelose...).
Lotta per la libertà
Nel momento in cui si incontra un rivale, è possibile cimentarsi in un combattimento corpo a corpo: c'è un tasto per sferrare calci, uno per i pugni, uno per il salto e uno per la parata. Esistono tantissime combinazioni effettuabili, con risultati sorprendenti e spettacolari (evidenziati dallo slow motion, in alcuni casi), a sottolineare il fatto che Getting Up dispone anche di un sistema di combattimento di buona qualità, certo non all'altezza dei picchiaduro veri e propri ma funzionale ed efficace. Quando si avvista un nemico intento a disegnare su di un muro, è anche possibile avvicinarsi silenziosamente e metterlo fuori gioco con un solo colpo. Tra un graffito e una scazzottata, il gioco ha il tempo di mettervi di fronte a dei semplici enigmi (“come arrivo a quella finestra?”) e non trascura i bonus improvvisi (“appiccica dieci sticker su questo muro in meno di un minuto!”) o la raccolta di oggetti (armi di vario tipo, bombolette spray o lattine energetiche). L'impressione ricavata da alcune durevoli sessioni di gioco con Getting Up è sicuramente positiva: l'atmosfera c'è e si sente, la storia regge ed è portatrice di idee nuove. La realizzazione tecnica è di ottimo livello, inoltre: i personaggi e le ambientazioni sono ricchi di particolari ed arricchiti da un buon sistema di gestione delle luci, con l'unico difetto di un frame rate non altissimo. Tutto ricorda molto GTA. Il comparto sonoro è arricchito da una serie di brani di buona qualità, da effetti di discreta fattura e da un parlato in Italiano purtroppo non sempre piacevole a sentirsi. In definitiva, ci troviamo di fronte a una produzione di grande interesse e piena di potenzialità, oltretutto “sostanziosa” (i livelli sono numerosi), che promette molto bene già adesso: speriamo che tutto venga confermato (e magari persino ottimizzato) per l'uscita nei negozi.
Si è fatto un gran parlare di Getting Up: Contents Under Pressure, spesso per il motivo sbagliato. Di certo fa notizia il coinvolgimento diretto di un personaggio come Marc Ecko (noto stilista) nella realizzazione del gioco, coinvolgimento che non si limita ad una “consulenza tecnica”, viste le tematiche affrontate, ma che è bensì centrale nella genesi del videogame. Il signor Ecko ha infatti scritto la storia, inventato i personaggi, supervisionato il lavoro degli sviluppatori affinché Getting Up somigliasse quanto più possibile a quello che intendeva creare: il primo titolo che racconta una storia di libertà d'espressione, e lo fa con il linguaggio dei graffitari.