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Ghost of Tsushima non è il primo: quando i videogiochi sono in bianco e nero

Gli sviluppatori di Ghost of Tsushima hanno inserito nel loro gioco una modalità in bianco e nero, ma non sono di certo stati i primi a farlo. Vediamoli assieme.

VIDEO di Francesco Serino   —   18/05/2020

Ghost of Tsushima avrà un'opzione chiamata Samurai Cinema, che permette di giocare l'intera avventura in bianco e nero per ricordare le pellicole di Akira Kurosawa. Giochi che adottano questa particolare produzione grafica non sono tanti, ma in diversi casi la loro qualità è stata piuttosto alta. Tra blockbuster, giochi indipendenti, livelli particolari e strani DLC, ripercorriamo quelle volte memorabili in cui abbiamo giocato senza colori, o quasi.

Pong

Giusto per scaldare i motori, iniziamo con un gioco che non poteva che essere in bianco e nero, del resto Pong esce nel 1972, quando negli Stati Uniti le Tv monocromatiche erano ancora le più utilizzate; per la cronaca, in Italia la prima trasmissione a colori risale al 1976.

Pong

MadWorld

Quello di Sega e Platinum Games, è l'unico gioco ad alto budget nella storia a puntare totalmente al bianco e nero. L'unica eccezione che si concede MadWorld è il rosso del sangue che scorrerà comunque letteralmente a fiotti. L'ispirazione stilistica è chiaramente il Sin City di Frank Miller, mentre per quel che riguarda il gameplay i Platinum Games hanno rispolverato il classico programma televisivo futuristico iper violento, alla Running Man per intenderci. Il risultato è un piccolo grande capolavoro per Nintendo Wii che meriterebbe una remastered multiformato prima di subito.

Ghost of Tsushima non è il primo: quando i videogiochi sono in bianco e nero

Limbo

Il gioco Playdead è l'equivalente di Mad World nel campo dei giochi indipendenti. Limbo è un platform piuttosto classico nella sostanza, costruito attorno a una difficoltà a tratti estrema che, unita al coraggioso stile grafico, lo hanno reso un po' troppo esclusivo per ammaliare il grande pubblico. Rimane un esperimento di grandissimo fascino la cui luce diffusa, i suoi impenetrabili chiaroscuri, riportano al grande cinema anni '20 tedesco e agli incubi più profondi di ciascuno di noi.

Ghost of Tsushima non è il primo: quando i videogiochi sono in bianco e nero

Night Call

Altro gioco indipendente di qualità, totalmente in bianco e nero, è l'ammaliante Night Call per PC. Nonostante alcune sbavature, questa sorta di avventura grafica acquista un peso straordinario proprio grazie al suo enorme impatto visivo, tassello fondamentale di un'atmosfera densa e ammaliante, proprio come la Parigi notturna nel quale è ambientato.

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Espansioni monocromatiche

Ci sono poi quei giochi che permettono di attivare il bianco e nero come effetto speciale, in alcuni casi particolarmente adatto all'atmosfera del prodotto. Lo ha fatto per esempio L.A. Noire del Team Bondi, dove la California anni '40 appare ancora più affascinante privata del colore vivido originale, e lo ha fatto Ninja Gaiden II per lo stesso motivo per il quale lo farà Ghost of Tsushima: rendere omaggio ad Akira Kurosawa. Con il bianco e nero ha giocato splendidamente bene anche SquareEnix, nel livello dedicato a Steamboat Willie in Kingdom Hearts II, e attraverso un DLC anche Capcom nel remake di Resident Evil 2.

Re2Bw

Non proprio in bianco e nero ma comunque piuttosto avari di colore, naturalmente per scelta stilistica, chiudiamo con il velocissimo Fotonica, endless runner carismatico come pochi, e il meraviglioso The Return of Obra Dinn, dove il dettaglio grafico viene disegnato proprio come se giocassimo su un vecchio schermo a fosfori verdi.