Ormai da qualche mese si rincorrono le voci sull'arrivo del sesto capitolo di Grand Theft Auto. Nonostante non esistano ancora conferme o smentite, siamo tutti consapevoli dell'esistenza del progetto Rockstar Games, probabilmente il più scontato dell'industria. Con cosa avremo a che fare, tra protagonista femminile, ambientazione extra americana o questo chiacchierato progetto Americas che potrebbe arrivare a comprendere diverse città e stati del continente? Nel frattempo, ripercorriamo il passato dei giochi di GTA in una classifica dal peggiore al migliore... forse.
Grand Theft Auto Advance
Unico titolo della serie a non essere sviluppato internamente da Rockstar Games, Grand Theft Auto Advance è quanto di meno riuscito si possa trovare all'interno di una delle saghe più importanti della storia del medium. Realizzato sulla scia del grande successo dei capitoli in 3D, qui si torna alla visuale a volo d'uccello tipica dei primi due giochi e di London 1969. Una trama caratterizzata dalla pochezza, un mondo sciatto e spoglio e una serie di problematiche produttive totalmente insensate ne hanno fatto l'unico vero e totale flop della serie GTA. Assolutamente da non recuperare.
Grand Theft Auto: Vice City Stories
Se l'ultimo gradino della classifica è onestamente inopinabile, qui iniziano i battibecchi. Il motivo per cui questo capitolo di GTA si trova così in basso è la sua stessa natura. Sequel di Liberty City Stories, capitolo inizialmente sviluppato in esclusiva per l'allora neonata PlayStation Portable di Sony, Grand Theft Auto: Vice City Stories paga la mancanza di innovazione. Rispetto al fratello risultava chiaramente meno impattante e la grande novità di giocare un GTA 3D ovunque si volesse non permetteva più di digerire la mancanza di una serie di feature ormai date per assodate dai capitoli principali.
Grand Theft Auto: London 1969
Uscito inizialmente come un'espansione del primo GTA, ma giocabile anche in maniera autonoma, London 1969 altro non è che una reskin del primo capitolo, ambientato nella capitale inglese alla fine degli anni '60. Nonostante alcune simpatiche differenze, si trattava solo di un modo per monetizzare facilmente su un prodotto che sfruttava ogni tipologia di stereotipo inglese, per mettere in scena una storia meno impattante delle altre. La particolarità del titolo è legata alla presenza di un ulteriore pacchetto in grado di sbloccare una seconda mappa, nuove armi e veicoli e una serie di nuove missioni, tutte ambientate ulteriori otto anni nel passato, precisamente nel 1961.
Grand Theft Auto 2
Il secondo capitolo della serie, nuovamente ancorato alla fine degli anni '90, GTA 2 ampliava di molto il concetto lanciato dal capostipite. La sua posizione bassa in questa ipotetica classifica deriva solo da un sistema più ampio ma meno rifinito del primo, che lanciava il giocatore nella mischia delle gang riducendo all'osso la componente narrativa. L'ambientazione fittizia di Anywhere City, stava ad indicare la possibilità di ritrovare quel tipo di società ovunque, quantomeno nel mondo americano. La mancanza però di una regione definita toglieva caratterizzazione ad uno degli aspetti da sempre più importanti della serie: il suo setting. Simpatica la datazione "ambientato 3 settimane nel futuro", giusto per rimarcare la sua vicinanza alla realtà, seppur esagerata in tanti aspetti.
Grand Theft Auto: Chinatown Wars
Molto probabilmente stiamo parlando del miglior capitolo di GTA con visuale a volo d'uccello mai realizzato. Non è però sufficiente a superare in classifica il primo capitolo, proprio per una questione affettiva e di rivoluzione che il capostipite ha portato nel mondo videoludico. Grand Theft Auto: Chinatown Wars, inizialmente uscito in esclusiva su Nintendo DS una decina d'anni fa e poi arrivato sia su PlayStation Portable che su dispositivi mobile, è ancora oggi considerato un gioco dalla pregevole fattura. Una storia piacevole, la rifinitura delle meccaniche principali dei primi capitoli e una deliziosa grafica in cel shading permettono a Chinatown Wars di aggiudicarsi una discreta posizione.
Grand Theft Auto: Liberty City Stories
Parlavamo in precedenza del suo sequel: Vice City Stories. Questo primo capitolo per PlayStation Portable - Grand Theft Auto: Liberty City Stories - si guadagna questa ottima posizione perché ancora abbiamo impressa nella mente la mascella a terra prodotta alla vista di un GTA 3D portatile. Nonostante fosse arrivato dopo San Andreas e tornasse al terzo capitolo in termini di feature ed estensione del mondo, i primi passi nella Liberty City di questo capitolo sono ancora oggi impossibili da dimenticare. Tutt'altro che perfetto e con qualche magagna tecnica, non può però scendere più in basso in classifica per ciò che ha significato per tutti i giocatori della prima ora.
Grand Theft Auto
Arriviamo ora all'ultima posizione prima di avere a che fare con i pezzi grossi. Il capostipite della serie è lì, immortale e indimenticabile, ancora oggi in grado di riportare alla mente alcune delle onomatopee più assurde del medium: come la "pernacchia" prodotta dopo aver investito un pedone. Tra le caratteristiche che pochi conoscono o ricordano del primo Grand Theft Auto, si tratta anche della prima apparizione di Liberty City, San Andreas (qui però rappresentata in maniera molto diversa) e Vice City, proprio quelle tre zone che con il tempo si sono tramutate nelle più iconiche della serie. Il gioco era infatti diviso in tre diversi capitoli, uno per regione e, nonostante la pochezza delle possibilità ludiche e un aspetto tecnico non certo eclatante, resta il punto di partenza di qualcosa di straordinario ed in quanto tale va premiato.
Grand Theft Auto 5
Ora cominciamo a coprirci la testa con un ombrello, per evitare la pioggia di insulti. Stiamo pur sempre parlando del gioco che detiene il record di vendite mondiali (per ciò che concerne quelli mai arrivati su mobile), con più di 110 milioni di copie vendute. GTA 5 compirà sei anni tra poche settimane e ancora oggi continua a produrre una mole di vendite e di introiti fuori da ogni concezione umana del marketing. Prima produzione a superare ampiamente i duecento milioni di dollari di budget e a produrre quasi un miliardo di ricavi in ventiquattro ore, ha frantumato quasi ogni record esistente, superando di gran lunga le aspettative di chiunque.
Caratterizzato dalla possibilità di interscambiare tra tre diversi protagonisti e da una riproduzione della città di Los Santos (versione fittizia di Los Angeles) da manuale, ha con il tempo raggiunto la consacrazione anche grazie a GTA Online. Il servizio gratuito multigiocatore inserito nel pacchetto è ciò che permette al gioco di vendere ancora oggi, con l'aggiunta costante di nuovi contenuti, seppure spesso controversi. Il fenomeno del "Role Playing" su PC, ovvero il giocare di ruolo su server appositamente moddati, così come l'uscita scaglionata su due generazioni di console e poi su PC, sono tutti elementi che hanno consentito al gioco di diventare il rappresentante di una generazione e di un'epoca. Grand Theft Auto V per noi resta però un titolo meno importante e riuscito di altri nella serie, soprattutto per una sceneggiatura troppo densa ma discontinua, caratterizzata da personaggi con una valore di scrittura troppo disomogeneo e per questo non si trova sul gradino più alto.
Grand Theft Auto: San Andreas
Siccome non volevamo farci mancare nulla, abbiamo deciso di non mettere sul podio neanche GTA: San Andreas. Uscito ormai da una quindicina d'anni, ha rappresentato il passo definitivo della serie verso la maturazione. Più grande, più irriverente e più longevo, San Andreas doveva rappresentare il canto del cigno di una generazione PlayStation 2 inimitabile, e così è stato.
Proprio la sua estensione e una serie di caratteristiche quasi survival (come la fame e la possibilità di pensare al proprio peso), sono due dei principali motivi che ci hanno spinti a piazzarlo in quarta posizione. Conosciuto anche per la sua capacità di "fondere" le console e per una controversia legata al famoso minigioco nascosto "Hot Coffee" (una sorta di simulatore di sesso contenuto nel codice della versione PC), ha evidentemente spinto la stessa Rockstar a pensare che fosse il caso di ridimensionare un attimo le proprie considerazioni, portando infatti alla produzione di Grand Theft Auto IV. Scelta evidentemente condivisa solo da chi scrive e da altri quattro nel mondo.
Grand Theft Auto 3
GTA 3 è tutto. Oltre ad essere il terzo capitolo si becca il terzo gradino del podio perché è impossibile negare la rivoluzione che è stato in grado di compiere. Se Shenmue è considerato il precursore dell'open wold in tre dimensioni, GTA 3 ne rappresenta il primo vero campione di incassi e attenzioni. Ancora oggi è difficile non pensare a questo gioco come ad un vero apripista, nonché al coraggio e alla sfrontatezza di Rockstar nel presentare al pubblico un gioco così controverso.
Nonostante la scelta si sia rivelata vincente, fa strano ricordare che fino a pochi mesi prima dell'uscita il gioco dovesse essere caratterizzato da una grafica cartoon, da cui poi sono derivata le classiche illustrazioni diventate famose nella serie. Quando si dice che gli astri si incontrano e ne nasce qualcosa di straordinario, Grand Theft Auto 3 è la dimostrazione che eventi come questo accadono anche nel mondo videoludico e non lo si può nascondere a noi stessi. Terzo posto meritatissimo!
Grand Theft Auto IV
Arriviamo alle ultime due posizioni nelle quali troviamo i due capitoli più chiacchierati di sempre. GTA 4 rappresenta quanto di meno ludicamente riuscito e apprezzato dagli amanti della serie. Arrivato dopo San Andreas, si tratta di un gioco molto più contenuto dell'ultimo capitolo per PlayStation 2.
Ambientato in una Liberty City tirata a lucido, con un nuovo motore grafico e fisico, Grand Theft Auto 4 metteva i giocatori nei panni di Niko Bellic, immigrato dell'est Europa arrivato in città sulla scia delle finte promesse del cugino sul sogno americano. Nonostante le poche attività collaterali e una gestione assolutamente esasperante delle amicizie e dei rapporti amorosi, si tratta senza ombra di dubbio del gioco della serie con la trama e la narrazione più adulte e attuali. È impossibile non empatizzare con un personaggio come Niko, ritrovatosi suo malgrado nel mezzo di una guerra criminale che non voleva e non cercava. Sappiamo che tanti non hanno apprezzato il pacchetto nel suo insieme, ma consigliamo comunque a tutti di dare la giusta opportunità al gioco, approcciandolo come una grande storia di vita, non ve ne pentirete. Se questo non dovesse bastare, le due grandi espansioni The Lost and Damned e The Ballad of Gay Tony dovrebbero da sole essere sufficienti per vivere alcuni dei momenti più riusciti della saga e del medium tutto. Specialmente la seconda rappresenta una visione critica e sfrontata alle assurdità di una società mentalmente aperta solo sulla carta, in grado di fare satire di altissimo livello.
Grande Theft Auto: Vice City
Eccoci giunta alla fine di questa lunga corsa dei migliori giochi di GTA. Abbiamo combattuto, lottato, sputato sangue e denti ma alla fine ne siamo usciti vincitori. Per chi scrive Grand Theft Auto: Vice City è ancora oggi la punta di diamante di una serie intramontabile, il miglior gioco della serie GTA.
Tutto nel secondo capitolo 3D della saga è al posto giusto. Non esistono esagerazioni nelle feature di gioco, nell'estensione della mappa, nella ricerca di qualche novità impattante ma poco interessante sul lungo periodo. L'atmosfera degli anni '80 di Miami si respira talmente bene da pensare davvero di ritrovarsi a vivere la vita di uno Scarface qualunque. Vice City presenta alcuni dei personaggi meglio scritto dell'intera saga, l'aggiunta dei veicoli a due ruote non presenti nel terzo capitolo e alcune meccaniche particolari ma poco invasive. Era possibile scegliere se preoccuparsi della conquista della città, dell'acquisto delle proprietà o semplicemente di andare avanti con una trama ispirata e longeva il giusto, senza perdersi in giravolte utili solo ad allungare il brodo. Il tutto avendo dato un volto, una voce e una personalità al protagonista principale, tale Tommy Vercetti, che lo rendono ancora oggi uno dei più iconici personaggi della storia videoludica. Con un casto di doppiatori hollywoodiani pazzesco e una regia interessante, Vice City è senza dubbio la nostra prima scelta... anche se questo non vale proprio per tutta la redazione!