Stilare una classifica dei 10 migliori giochi Pokémon significa sfidare in singolar tenzone l'infanzia di ogni singolo appassionato. C'è chi ha iniziato con gli originali nel '96, chi li ha scoperti con il Game Boy Advance nel 2002 o ancora chi ha ricevuto per un'occasione importante un Nintendo DS che gli ha aperto le porte a Diamante e Perla o a Bianco e Nero. E lo stesso discorso si potrebbe applicare al 3DS con X e Y o alla generazione di bambini che è cresciuta con una Switch in mano e che nel prossimo futuro si affaccerà a questo dibattito.
Fatte le dovute premesse, però, dobbiamo lanciarci nella fatidica impresa del fare una classifica dei migliori titoli targati Game Freak. I principali criteri di valutazione sono stati quelli del gameplay (suddiviso in esplorazione, palestre, progressione dei livelli e meccaniche di combattimento), della storia e della bellezza/varietà della generazione introdotta o dei Pokémon scelti per un determinato titolo.
Ormai è passato abbastanza tempo dall'uscita dell'ultimo capitolo per poterne avere una visione in prospettiva rispetto al resto dei titoli Pokémon. Perché è di questo che si tratta quando si cerca di redigere una classifica dei migliori giochi Pokémon, di prospettiva. Un titolo, appena uscito potrebbe sembrare un disastro o un trionfo ma, passato abbastanza tempo e scemata l'eccitazione, la lente con cui lo si è guardato ha sempre bisogno di un'aggiustata al fuoco.
10 - Pokémon Spada e Scudo
In fondo a questa lista dobbiamo mettere la regione di Galar, teatro delle vicende di Pokémon Spada e Scudo. Come premio di consolazione, i due titoli del 2018 possono accontentarsi del fatto che almeno su questa lista ci sono arrivati, un'impresa che tutti i giochi ambientati nella regione di Alola non sono riusciti a portare a termine. Pokémon Spada e Scudo si sono fatti aspettare e quando sono arrivati non sono stati la rivoluzione sperata che i fan chiedevano a Nintendo Switch. La storia, che ruota intorno a una futura crisi energetica e ha un solo colpo di scena decisamente prevedibile, non riesce a farsi ricordare e la meccanica di combattimento introdotta con la generazione 8 è stata tanto fumo e pochissimo arrosto.
L'introduzione delle Terre Selvagge, in cui assaporare un pizzico di movimento in libertà, e il senso di esplorazione leggermente risollevato dai due DLC (l'Isola dell'Armatura e le Terre Innevate della Corona) non sono bastati a salvare i giochi che hanno fortemente deluso il pubblico degli appassionati. Pokémon Spada e Scudo, poi, si sono dimostrati pigri nel design dei nuovi mostri portatili e sono arrivati nelle mani dei giocatori con diversi problemi tecnici. Se siete alla ricerca di un'esperienza con cui iniziare il vostro viaggio nel mondo Pokémon o da rivisitare per godervi un gioco di qualità, evitate Pokémon Spada e Pokémon Scudo.
9 – Pokémon Scarlatto e Violetto
Molti si chiederanno cosa ci faccia questo titolo in questa classifica e la risposta è che, secondo noi, dietro i molti problemi tecnici si nasconde una bella esperienza nel mondo dei Pokémon che ha saputo innovare, pur con qualche difficoltà, senza tradire la formula originale. L'open world finalmente realizzato, anche se non completamente libero come il materiale promozionale voleva farci credere, ha concretizzato quello che era il potenziale originario del mondo Pokémon: una grande regione da esplorare in compagnia dei propri mostri portatili per diventarne il campione. Sono anni, poi, che Pokémon abbraccia iconografie e stili del mondo queer e in Scarlatto e Violetto Quaquaval (la seconda evoluzione dello starter d'acqua Quaxly) è così intriso di riferimenti alla cultura camp che in moltissimi ci hanno visto l'approdo definitivo dello stile e dell'iconografia drag nel mondo dei Pokémon.
Fondamentale, poi, è stata anche l'aggiunta della modalità cooperativa a 4 giocatori per cui giocare con gli amici a Pokémon non vuol dire più soltanto rovinare rapporti decennali con un Pelipper che usa protezione ma può anche significare la gioia di battere un raid molto difficile in buona compagnia. Dopo le montagne di frustrazione causate dalla meccanica Dynamax, poi, quella della Teracristallizzazione (che può cambiare il tipo di un Pokémon) ha introdotto dei veri fattori di sfida, sorpresa e strategia all'interno delle lotte competitive. Le potenzialità inespresse dei due giochi sono molte e questo non fa che aumentare la frustrazione legata ai problemi tecnici. Nonostante tutto, crediamo che Pokémon Scarlatto e Violetto meritino un posto all'interno di questa lista.
8 – Pokémon X e Y
Pokémon X e Pokémon Y hanno un posto speciale tra i fan italiani dei mostri portatili perché c'è ancora chi legge i due titoli con la voce di Croix89 che nel lontano 2013 ha realizzato una pubblicità che prende in giro i due giochi Game Freak. Parodie a parte, questi due titoli (i primi a uscire in tutto il mondo nello stesso mese) vengono spesso ricordati per la bellezza della regione di Kalos, ispirata alla Francia, e per aver segnato il definitivo passaggio alle grafiche 3D per la serie. I giochi sono stati anche i primi ad aver introdotto un nuovo tipo di Pokémon, quello Folletto, dai tempi di Oro e Argento e avevano come nuova meccanica di combattimento quella delle Mega Evoluzioni.
Pokémon X e Y sono stati ben accolti dalla critica, la recensione di Multiplayer gli affibbiò un 9.6, ma i difetti, soprattutto a quasi 10 anni di distanza si sono fatti più evidenti. Dal punto di vista narrativo non c'è nulla di nuovo rispetto ai titoli precedenti mentre i mostri portatili aggiunti al Pokédex non stupiscono per originalità e potenza. Chespin e Fennekin non si possono definire degli starter memorabili anche se va detto che Greninja, terza evoluzione Froakie, è il Pokémon più amato al mondo secondo un recente sondaggio. I cattivi del Team Flare, poi, hanno uno dei piani più nobili della serie: far finire le guerre e i conflitti nel mondo estinguendo la razza umana. L'intrigo che ruota intorno a un'arma di distruzione di massa e a un antico passato è interessante e vissuto nel momento riesce a instillare nei giocatori un discreto senso di urgenza e necessità del loro intervento. Rivista a posteriori, soprattutto paragonata con i titoli in cima a questa lista, la storia di X e Y e l'impatto dei suoi leggendari (Xerneas e Yveltal) risulta abbastanza dimenticabile. A penalizzare questa generazione, poi, c'è anche l'assenza di quel Pokémon Z a lungo vociferato ma mai realizzato.
7 – Pokémon Giallo
Chi ha visto la prima stagione dell'anime di Pokémon da bambino ha sognato, almeno una volta, di vestire i panni del protagonista Ash Ketchum e Pokémon Giallo ha reso quel sogno realtà. Progettata e venduta come versione migliorata di Pokémon Rosso e Blu, questa avventura dà al giocatore come starter un Pikachu con cui costruire una relazione personale. Come nell'anime, questo Pikachu particolare si rifiuta di stare nella Poké Ball, segue il giocatore in giro per il mondo di gioco e gli parla. Farlo salire di livello, poi, lo rende felice mentre mandarlo k.o. di frequente nelle lotte lo rende triste. Le somiglianze con l'anime si estendono anche al Team Rocket, i cui NPC sono disegnati per assomigliare a Jesse e James e al rivale che ha come Pokémon iniziale un Eevee.
Abbiamo detto che avremmo lasciato da parte il fattore nostalgia, ma non potevamo non inserire il titolo che, più di tutti, ha permesso a milioni di bambini in giro per il mondo di sentirsi proprio come Ash. Pokémon Giallo, però, è famoso anche per altri motivi decisamente meno positivi di quelli elencati finora. Vista la sua uscita (soprattutto in Europa dove è approdato nel 2000) così vicina a Pokémon oro e Argento, Giallo è stato il primo titolo della serie ad essere accusato di stare cercando di spillare più denaro ai fan con dei contenuti riciclati e con poche aggiunte, una colpa che verrà rinfacciata spesso a Game Freak negli anni seguenti. Sull'altra faccia di questa medaglia, c'era la raccomandazione di critici e appassionati, a chi aveva saltato Rosso e Blu, di cominciare con Giallo perché più familiare e completo dei suoi predecessori. Possiamo traslare senza problemi questo consiglio anche nella contemporaneità grazie a Pokémon Let's Go Pikachu e Let's Go Evee perché sono dei veri e propri remake di Pokémon Giallo per la Switch. Questi due giochi, infatti, sono un ottimo punto di partenza per i giovanissimi digiuni della serie.
6 – Pokémon Diamante e Perla
Se avete già scrollato tra le posizioni di questa classifica avete notato che tre dei prossimi cinque posti sono occupati da remake, ma non questo, dedicato a Diamante e Perla. Il motivo è che il rifacimento di questi due titoli ha deluso molto i fan degli originali anche per colpa del suo stile grafico troppo chibi. Se ad alcuni può piacere come modo di rappresentare i personaggi di un videogioco, a tenervi lontani dal remake dovrebbero pensarci i molti problemi tecnici di cui i giochi soffrono: per questa volta meglio affidarsi agli originali per Nintendo DS e ai loro bellissimi sprite. Ispirata all'isola giapponese dell'Hokkaido, la regione di Sinnoh è tra le più belle del mondo Pokémon non solo perché è stata rivisitata in Leggende Pokémon Arceus, ma anche perché è sede di location iconiche come il Monte Corona.
Qui l'antagonista principale è il Team Galassia che ha intenzione usare lo Spazio (rappresentato dal Pokémon leggendario Palkia) o il tempo (incarnato dal leggendario Dialga) per creare un nuovo universo. Per sconfiggerlo potrete fare affidamento su uno dei tre Pokémon iniziali più iconici: Piplup, Turtwig e Chimcharr. A livello tecnico ai fan è piaciuta moltissimo l'aggiunta del PokéKron, una sorta di smartwatch ante litteram che usava il secondo schermo del Nintendo DS per offrire una serie di funzionalità sbloccabili nel corso dell'avventura oltre a quella del semplice orologio. C'erano un contapassi, una calcolatrice (in cui ad ogni pulsante corrisponde il verso di un Pokémon), una mappa della regione e delle funzioni dedicate all'allenamento e all'allevamento dei Pokémon. Bello anche il Pokédex con i suoi 107 nuovi mostri portatili tra cui spiccano Luxio e le sue evoluzioni, Empoleon (semplicemente iconico) e Garchomp, terrore della Lega Pokémon nelle mani di Camilla.
5 – Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia
La regione di Kanto è tra le più amate e apprezzate dalla community e viverla con la grafica e la struttura di Rubino e Zaffiro (usciti due anni prima) è una gioia per gli occhi in Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia. L'avventura originale del mondo dei mostri portatili potrebbe apparire più vuota o spoglia a un primo sguardo ma il suo fascino è simile a quello delle fondamenta romane di un bellissimo edificio rinascimentale. Solo andando ad analizzare su cosa i grandi hanno costruito è possibile comprendere il vero impatto delle innovazioni che hanno segnato i momenti più alti della storia di Pokémon.
Rivivere l'avventura originale con i suoi 151 Pokémon è un'emozione unica, poterci aggiungere tutti i Pokémon delle regioni di Hoenn e Johto, poi, crea un'esperienza trans-generazionale che soddisfa grazie a un solido comparto tecnico e a una storia che, nella sua semplicità, riporta i giocatori alle origini dei Pokémon. Rosso Fuoco e Verde Foglia non si limitano solo a replicare i loro antenati, ma aggiungono anche dei contenuti come il Settipelago, un arcipelago dove sono ambientati degli eventi aggiuntivi dopo che il protagonista ha battuto la Lega Pokémon.
4 – Leggende Pokémon Arceus
Tenuti in considerazione i molti problemi tecnici che ancora affliggono il gioco, siamo comunque disposti a dare a Leggende Pokémon Arceus il quarto posto di questa classifica. Il motivo è semplice: è dannatamente divertente da giocare. La sua meccanica principale è diversa da quella di ogni altro gioco Pokémon per console e ricorda, alla lontana, quella di Pokémon GO: per progredire nel gioco bisogna catturare dozzine di volte lo stesso Pokémon per far contribuire alle ricerche dell'organizzazione per cui state lavorando. Le sue mappe, in cui usare delle vere e proprio Poké-cavalcature, sono divertenti da esplorare e nascondono branchi di Pokémon da catturare e creature più potenti da sconfiggere per far andare avanti una trama complicata ma emozionante,.
La sua ambientazione in una Sinnoh del passato affascina i giocatori e apre una finestra sulle origini del rapporto tra umani e Pokémon. Il protagonista, mandato indietro nel tempo, dovrà risolvere un mistero che ruota attorno alla divinità creatrice di tutto l'universo Pokémon, Arceus, che lo ha incaricato di incontrare tutti i mostri portatili della regione. Nel farlo il giocatore scopre le origini del Team Galassia (che in questo gioco non è ancora un'organizzazione dedita alla distruzione dell'universo bensì è un corpo di spedizione ed esplorazione) e degli altri dettagli che mettono sotto nuova luce gli eventi di Pokémon Diamante e Perla. L'unicità del gameplay e un flusso di gioco che non annoia mai fanno di Leggende Pokémon Arceus uno dei titoli più coraggiosi della serie e, secondo noi, merita senza dubbio una giocata.
3 – Pokémon Oro HeartGold e Argento SoulSilver
Un aspetto su cui non ci siamo ancora soffermati a lungo in questa classifica è quello della gestione delle palestre. É la spina dorsale del franchise dei Pokémon e quasi tutti i giochi della serie riescono a portarlo a casa egregiamente. Pokémon Oro HeartGold e Argento SoulSilver, però, sono l'apice di quel sistema e chi cerca l'esperienza definitiva di allenatore che vive per prepararsi allo scontro con i Super Quattro della Lega, non deve fare altro che prenderne una copia per il proprio Nintendo DS. Valerio e i suoi Pokémon volanti, Raffaello e i suoi coleotteri, Jasmine e la sua squadra acciaio sono solo alcune delle otto sfide che vi aspettano in HeartGold e SoulSilver. Ogni capopalestra è l'epitome del suo tipo e arriva a un momento della storia in cui è una piacevole sfida da affrontare. Come ciliegina sulla torta, poi, c'è anche la possibilità di affrontare anche tutte le iconiche palestre della regione di Kanto.
Un'altra grande innovazione di questi due titoli, ripresa più volte da diversi titoli successivi, è stata l'implementazione della possibilità, per il primo Pokémon della squadra, di seguire il giocatore ovunque nel mondo, come faceva Pikachu in Pokémon Giallo. È possibile parlare con il Pokémon che ci segue e quest'ultimo può persino raccogliere oggetti. Originariamente, con il gioco era incluso anche un contapassi per poterci trasferire un Pokémon e camminare con lui. Facendolo, si poteva far aumentare l'esperienza e la felicità del proprio compagno di viaggio, una funzione che poi Pokémon Go ha reso un punto cardine del suo gameplay.
2 – Pokémon Bianco e Nero
Il gioco di Pokémon perfetto ancora non esiste, ma il primo e il secondo classificato di questa lista sono ciò che ci si avvicina di più. Pokémon Bianco e Nero sono l'apice narrativo della serie mentre Rubino Omega e Zaffiro Alfa hanno il miglior gameplay che l'universo dei mostri portatili abbia da offrire. Noi, a livello di classifica, abbiamo deciso di privilegiare il gameplay rispetto alla storia ma se per voi la narrativa è tutto, allora Pokémon Bianco e Nero sono l'esperienza migliore che il mondo dei mostri portatili ha da offrire. La storia, oltre al classico sistema delle palestre e dei Super Quattro della lega Pokémon, affronta un tema molto importante: quello del rapporto di potere e/o di amicizia tra Pokémon e allenatore.
Gli antagonisti del gioco, il Team Plasma, credono che i Pokémon debbano semplicemente vivere in armonia con gli umani e non essere allenati per sport. Questo porta i personaggi a intessere una serie di importantissimi dibattiti sulla natura della relazione tra esseri umani e mostri portatili in un flusso narrativo che ben bilancia la lotta con le vicende più importanti della trama. I colpi di scena non mancano e l'atmosfera è quella di un titolo maturo e consapevole la cui profondità narrativa non è più stata raggiunta da un titolo Game Freak. Il personaggio di N e il suo sviluppo, poi, lasciano chi gioca con il fiato sospeso fino all'ultimo in una storia personale e sentita che porta Bianco e Nero sulla vetta della narrativa Pokémon.
1 – Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alpha
Dopo accesi dibattiti e un risultato quasi alla pari con Bianco/Nero e HeartGold/Soulsilver, il primo posto se lo sono guadagnati Rubino Omega e Zaffiro Alpha, i remake dei due titoli della terza generazione. Piuttosto che avere punti di forza in un'area particolare come la struttura delle palestre o la narrativa, questi due giochi si caratterizzano per essere, dal punto di vista del gameplay e dei contenuti, l'esperienza migliore che un appassionato o un novizio può vivere nell'universo dei Pokémon. I mostri portatili aggiunti con questa generazione sono iconici, come dimenticare i tre starter Treecko, Mudkip e Torchic, e i cattivi del Team Magma e del Team Idro hanno motivazioni non profonde quanto quelle del Team Plasma ma rappresentano una minaccia sufficientemente credibile da far sentire il giocatore l'eroe di cui la regione di Hoenn ha bisogno.
Come abbiamo detto in apertura, sappiamo benissimo che nel cuore di ogni fan del mondo Pokémon c'è il primo titolo giocato o quello che li ha accompagnati in un momento difficile della propria vita e che l'amicizia e le vittorie dei suoi mostri portatili hanno aiutato a superare. Il titolare di questa lista, però, si distingue per un ottimo flusso di gioco, un buon senso di progressione e dei Pokémon belli da vedere ed emozionanti da far evolvere: tutto questo lo rende, secondo noi, l'esperienza definitiva targata Game Freak. Certo la storia di Bianco e Nero non si batte così come il sistema delle palestre di HeartGold e SoulSilver, ma in Rubino Omega e Zaffiro Alpha la mole di contenuti di qualità in tutti i dipartimenti è tale che il suo posto in cima a questa classifica è decisamente meritato.