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I feel Wii

Nintendo propone la sua revolution giusto in tempo per Natale ma a me rimane un dubbio: Wii è maschio oppure no? In tempi di pacs bisogna saperlo...

RUBRICA di Andrea Pucci   —   09/12/2006

La sfida

L'ultima discussione, in ordine di tempo, avuta col Quakeman riguarda Wii e il suo articolo determinativo: si dice IL Wii, LA Wii o più semplicemente Wii secco, senza articolo. Chi avesse assistito alla discussione si sarebbe presto suicidato, oppure andato ai pazzi, mentre io e il Quakko insistevamo con esempi iperbolici, ognuno per difendere la sua posizione. Lui sostiene che le marche si presentano senza articolo. Esempio: "Ho comprato Wii". Io sostengo, ma non senza eccezioni, che l'articolo ci vuole e in particolare la marca eredità l'articolo dall'oggetto a cui si riferisce. Dico "la Ferrari" perchè sottintendo "la (automobile) Ferrari". Dico "uno Scarabeo" perchè sottintendo "uno (scooter) Scarabeo". Dico "la PlayStation" perchè sottintendo "la (console) PlayStation" oppure la sua traduzione letterale "la Stazione di Gioco"- Allora, perchè dico "il Wii" anzichè "la Wii". Qui interviene l'eccezione, che ci portiamo dietro dal GameCube (ecco, visto l'articolo maschile di nuovo?). In effetti "il GameCube" prendeva origine dalla sua traduzione "il Cubo da Gioco". Ma Wii è un nome di fantasia, asessuato e forse sarebbe giusto proporlo secco, senza articolo.
La discussione dunque era farcita da esempi improbabili, con me strenuo sostenitore dell'articolo a ogni costo, e il Quake a dire che le console sono senza articolo, e più faceva esempi e più mi sembrava un vucumprà. La partita è finita pari, ognuno rimasto delle sue opinioni. Ma il Quakko non s'è reso conto che il suo contraddittorio era minato alla base e l'artefice della sua debàcle sarebbe stato lui stesso, colto in flagranza di reato durante il video sullo scartamente del Wii (che trovate ora in streaming in home page) in cui lui stesso non ha resistito a definire Wii con IL. Quindi, come un franco tiratore in parlamento, determino qui a tavolino la partita Pucci vs Quakeman 1 a 0.

Il sodo della questione

Discussioni semantiche a parte, ma questo Wii com'è? Nell'editoriale di Multiplayer.it Gold News in uscita a dicembre ho definito il Wii una console pret-a-porter più simile come concetto al cugino Game Boy che alla PlayStation 3. Lo si percepisce subito, al momento dello scartamento, dalle dimensioni, dalla semplicità, dal controller. Ogni poro della console dice "facile da usare per tutti". E' la console del sabato sera di quelli che non giocano a Pes, donne, bambini e gruppi folti. Ce n'è anche per l'hardcore gamer, ma non è lui lo scopo. Un'antica massima di Sun-Tzu, nell'Arte della guerra, dice: "Non è tanto vincere cento battaglie su cento, ma sconfiggere il nemico senza combattere. Nintendo ha spostato il campo di battaglia dalla potenza tecnologia e visiva a quella della tipologia di clientela.

Immaginate che la freccia grande sia il mercato diviso in tre segmenti, che tende a trasformare i NON videogiocatori prima in Occasionali, poi in Estremi. E le frecce piccole rappresentino la 'spinta' delle major, posizionate ciascuna in un segmento diverso, verso il segmento adiacente
Immaginate che la freccia grande sia il mercato diviso in tre segmenti, che tende a trasformare i NON videogiocatori prima in Occasionali, poi in Estremi. E le frecce piccole rappresentino la "spinta" delle major, posizionate ciascuna in un segmento diverso, verso il segmento adiacente

Il sodo della questione

Immaginando il mondo dei videogiocatori come una linea orizzontale tesa tra due estremi - hardcore gamers da una parte e NON videogiocatori dall'altra - le major si sono posizionate ognuna in uno spaccato diverso. Microsoft si è posizionata all'estremità degli hardcore gamers, puntando tutto su esperienze di gioco estreme e mirando quindi soprattutto ad un'utenza proveniente dal mondo PC. Sony si è posta al centro, pescando in parte tra i giocatori estremi, in parte tra quelli occasionali. Nintendo è andata a occupare con il Wii il versante opposto, quello dei NON videogiocatori con l'ambizioso obiettivo di far giocare chi, fino a oggi, non l'ha fatto perchè troppo complicato. Da qui il concetto di "console pret-a-porter". Non mi stupirei se domani arrivaste a casa vostra un amico con il suo Wii e i suoi 4 telecomandi che voi, superspecializzati in zapping televisivo, non esiterete nemmeno per un secondo a manovrare.

La premessa

Le ultime settimane dell'anno sono sempre memorabili, come novità, come ritmo lavorativo, come aspettative e, non ultimo, come atmosfera. Multiplayer.it oramai spazia dall'online (sito, e-commerce, webtv), all'offline (guide strategiche, libri), ai cellulari. Al contrario di un tempo, quando si alternavano periodi di fermento a periodi di stasi, ora, attraverso le molteplici attività il ritmo non scende più.
Tuttavia, da quando la redazione si è spostata nella remota brughiera, in cambio di un pasto da asporto consegnato direttamente in ufficio, ho recuperato ulteriori due ore di lavoro al giorno, facendo orario continuato dalle 9.30 alle 19/20, dipende dalla giornata. A ora di pranzo spesso ci scappa, per fortuna, mezz'ora di fancazzismo. La mia mezzora dell'altro giorno l'ho passata seduto su una poltrona da spettatore in sala video mentre il Quakeman e il Bazza lavoravano sul pezzo video dedicato al Wii. Grazie a quella mezzora oggi posso dedicare questo editoriale - in parte - a Nintendo Wii.