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Il Ritorno del Re, quindi, si riconfigura come una versione portatile e basata su Il Signore degli Anelli di Diablo. La differenza tra questo gioco, il celeberrimo titolo Blizzard e lo scorso Le Due Torri sta però in un particolare: invece di selezionare un personaggio e affrontare più o meno gli stessi schemi con pochissime varianti, questa volta la EA permetterà al giocatore di interpretare uno dei sei eroi principali (Frodo, Gandalf, Aragorn, Gimli, Legolas e Eowyn) e affrontare, così, circa venti livelli personali per ciascuno, per la mostruosa cifra di centoventi livelli di gioco circa. Ovviamente, la suddivisione degli stage segue fedelmente la trama originale e in certi casi ci si ritroverà anche ad affrontare il nemico con l'aiuto di uno degli altri personaggi. La differenza lampante fra questo gioco e il prequel è già la presenza di Gimli: personaggio segreto nello scorso episodio è ora immediatamente selezionabile, lasciando il posto di personaggi sbloccabili a Samvise Gamgee e a un ottavo, misterioso eroe che potrebbe essere Theoden o Faramir. Ciascun character dispone di un'arma diversa e di differenti capacità, in più combattendo e sconfiggendo i nemici è possibile ottenere dei punti esperienza da spendere per migliorare le sue prestazioni fisiche ed acquistare delle skill speciali, esattamente come in Diablo II: queste skill, inoltre, potranno essere aumentate di potenza e raggiunto un determinato livello permetteranno di acquisirne di nuove e più potenti. Ovviamente la varietà delle skill è enorme e la differenziazione strategica che apportano ad ogni personaggio è notevole: mentre Gandalf sarà in grado di acquisire magie sempre più devastanti, Aragorn potrà combattere con un'arma per mano e Frodo sfrutterà il suo mantello elfico per diventare invisibile, e via dicendo. Per il resto, il gioco non sembra differenziarsi più di tanto dal predecessore: visione isometrica, mappe di grandi dimensioni e sopratutto decine e decine di nemici da massacrare. A questo proposito, va' ricordata la generazione totalmente random degli item da essi rilasciati o ritrovabili in appositi contenitori, che aumentando il grado di deja-vue nei confronti del action/RPG Blizzard, si rivelano un ottimo incentivo al replaying: EA promette anche la presenza di armi a dir poco leggendarie, collocate casualmente nelle mappe di gioco, come Pungolo, la mitica spada magica di Bilbo e Frodo Baggins.
Upgrade?
Anche dal punto di vista tecnico Il Ritorno del Re non sorprende di certo: dalle immagini rilasciate e dai filmati visionati, appare chiaro che il codice è praticamente lo stesso utilizzato per Le Due Torri, appena migliorato. I colori sono adesso più vivaci e gli sprite appaiono più nitidi e definiti, sopratutto meno pixellosi. Le animazioni, sia dei nemici che dei protagonisti, sono state sensibilmente migliorate e il tutto si muove in modo molto più fluido. I vari stage, inoltre, godono ora di un dettaglio davvero impressionante e di una miriade di piacevoli particolari visivi; da segnalare l'implementazione di interessanti effetti luce, di trasparenza e di riflessione che benchè non facciano gridare al miracolo rappresentano una significativa volontà di miglioramento da parte di EA. In generale, infatti, ci troviamo di fronte a un gioco che promette molto bene dal punto di vista sia ludico che tecnico, ma che si configura anche come un semplice upgrade del predecessore: lodevole da parte di EA l'aver migliorato il migliorabile, quindi, ma bisogna vedere quanto il gioco definitivo sarà uguale a Le Due Torri, visto che per ora è pericolosamente simile. Un'ultima nota riguarda la onnipresente connettività fra GameCube e Gameboy Advance: collegando questa versione de Il Ritorno del Re alla console casalinga di Nintendo, sarà possibile importare i punti esperienza guadagnati e scaricare alcuni livelli bonus e altri extra sui quali EA non ha voluto sbilanciarsi.
La trilogia di tie-in dedicata alla conversione cinematografica, a opera di Peter Jackson, de Il Signore degli Anelli, assoluto capisaldo della letteratura fantasy internazionale, scritto mezzo secolo fa dall'illustre J.R.R. Tolkien, non ha avuto un inizio dei più felici su Gameboy Advance. Anzi, si potrebbe tranquillamente dire che è stato un disastro: La Compagnia dell'Anello era un gioco pessimo sotto ogni aspetto, un vero scandalo videoludico considerando la prestigiosa licenza. L'anno scorso con l'adattamento de Le Due Torri le cose sono decisamente migliorate: EA ha capito che il concept del prequel, realizzato dai Pocket Studios, non si adattava allo spirito portatile del GBA (si trattava infatti di una sorta di RPG di stampo occidentale) e ha ben pensato di basare Le Due Torri sull'azione pura, ispirandosi alle idee (diciamo anche plagiandole) che hanno reso forte uno dei più famosi, importanti e imitati giochi del panorama PC: Diablo II. Adesso, in occasione della distribuzione cinematografica de Il Ritorno del Re, EA ripropone lo stesso sistema di gioco dell'anno scorso, arricchito e migliorato in molti aspetti...