L'ultimo Nintendo Direct non ci ha dato certezze sullo "stato di salute" di Nintendo Switch: si è concentrato, del resto, sui giochi in uscita da qui a luglio. Un catalogo molto consistente, a dire il vero, soprattutto considerando che questo sarà il settimo anno sul mercato della console: Pikmin 4 a luglio, Metroid Prime Remastered annunciato e lanciato all'improvviso, tanti DLC, e soprattutto The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom in arrivo il 12 maggio. Sembrerebbe tutt'altro che una console morente, quindi. Ci sono diversi indizi, tuttavia, che ci lasciano credere che questo possa essere l'ultimo anno da console ammiraglia di Nintendo Switch. Nella scorsa puntata di questa rubrica abbiamo discusso a lungo sulla possibile data di uscita della prossima piattaforma, concordando sulla primavera 2024 come periodo più probabile per il lancio di "Switch 2".
Sono aleggiate diverse voci recentemente, spalleggiate da più testate, sull'eventualità che Tears of the Kingdom possa rappresentare l'ultima uscita "pesante" di Nintendo sull'attuale console: ora, considerando che Pikmin 4 arriverà a luglio (quindi due mesi dopo The Legend of Zelda), bisogna dare un'interpretazione relativa a quel "pesante". Se i rumor fossero veri, non sarebbe quindi da escludere un'esclusiva "minore" per Natale, così da concludere in maniera più che dignitosa il ciclo vitale della piattaforma: solamente, non aspettatevi un nuovo Mario Kart o un nuovo Super Mario tridimensionale.
La situazione paradossale è che, nonostante i recenti dati finanziari mostrino una console in leggera flessione e si siano rivelati inferiori alle aspettative della stessa azienda giapponese, sono comunque estremamente positivi. Nintendo Switch raggiungerà, a fine marzo 2023, i 125 milioni di console vendute; 18 milioni soltanto nell'ultimo anno fiscale. È recentemente diventata la terza piattaforma più venduta della storia, dietro soltanto a Nintendo DS e PlayStation 2, e avrebbe la seria possibilità di superare questi due sistemi se in Giappone la considerassero ancora il "sistema principale" per altri due anni. Ne avrebbero la possibilità. Ma dubitiamo accadrà, e le ragioni sono due: una riguarda l'industria dei videogiochi, l'altra è endogena a Nintendo stessa.
L’industria e gli azionisti vogliono Switch 2
C'è una grande differenza tra il successo di Nintendo Switch e quello di Nintendo Wii, e non parliamo soltanto di quella macroscopica relativa al pubblico: la console uscita nel 2006 aveva sedotto, oltre a tanti appassionati, milioni e milioni di giocatori occasionali e/o non giocatori. Switch ha trionfato puntando a un pubblico molto più tradizionale, maggiormente fidelizzabile e "trasportabile" su un nuovo sistema. È uno dei motivi per cui Wii venne osteggiata dall'industria e da svariate terze parti, perché andava in direzione totalmente opposta a quella principale; Switch, al contrario, è vista come un'opportunità. Come qualcosa di diverso, ma non di così tanto differente da essere in antitesi a PlayStation 5 e Xbox Series X|S. Esattamente come nel 2017 era possibile adattare su Switch molte produzioni per PlayStation 4 e Xbox One, pur coi dovuti limiti, adesso le software house vorrebbero un sistema che garantisca un approccio simile, ma relativamente alle piattaforme attuali. Perché adesso costa molto lavoro e impegno creare una versione per Nintendo Switch, vedasi il notevole ritardo con cui arriverà - per fare un esempio - Hogwarts Legacy. I salti generazionali propongono effetti sempre meno abbacinanti e impetuosi, ma il fatto che non ci sia più il "momento WOW" di inizio era, non significa che i cambiamenti siano spariti: sono progressivi e più lenti, ma comunque rilevanti.
Come risulta chiaro dall'ultimo incontro con gli azionisti, loro stessi sono in fermento per l'arrivo del prossimo sistema; il presidente Nintendo, Shuntaro Furukawa, non ha dato indizi particolari, ma non ha ribadito il concetto tanto caro di "siamo a metà del ciclo vitale". Perché ormai siamo nella fase finale di Nintendo Switch: che duri fino a marzo 2024 od oltre, possiamo ormai ammirare il tramonto dorato della piattaforma. Gli azionisti hanno posto varie domande sul versante tecnico, alle quali non è stata data una risposta precisa; il motivo per cui desiderano un nuovo sistema, comunque, è piuttosto lampante. Il fatturato di Nintendo, pur estremamente florido, non è più in crescita: Nintendo Switch è arrivata molto vicina al suo livello di saturazione. Continuerà a vendere in maniera fisiologica, avrà altre accelerazioni (sicuramente in prossimità di Tears of the Kingdom) e svariati sussulti, ma la fase discendente della sua esistenza è iniziata. Per mantenere gli introiti a cui l'azienda e i suoi azionisti sono abituati, è necessaria una nuova console in tempi tutt'altro che biblici. Non è detto che "Switch 2" riesca nell'intento, ma quest'intento a Nintendo Switch è sicuramente precluso. A meno che non emerga il "Pokémon" della situazione, ma non è qualcosa di programmabile; per i più giovani e/o comprensibilmente disinformati, ricordiamo che Pokémon diede nuova vita a Game Boy, quando era ormai praticamente tumulato.
Perché a Nintendo serve Switch 2
Spremiamo dentro l'armadio, accatastandoli e chiudendoli a chiave, i motivi che interessano maggiormente a noi appassionati, e probabilmente agli stessi creativi Nintendo: cioè le incrementate potenzialità tecnologiche e le porte che spalancherebbero a Super Mario, The Legend of Zelda, Metroid e compagnia. Tralasciamo anche i discorsi sull'identità della prossima piattaforma, e dei pericoli che dovrà affrontare. Parliamo, invece, dei motivi commerciali per cui Nintendo ha bisogno di Switch 2. Come dicevamo poc'anzi, Nintendo Switch è in flessione: una flessione ancora leggera, ma destinata progressivamente ad aumentare. Mercato casalingo e portatile sono ormai un'unica entità, e non si possono alternare i lanci così da anestetizzare il flusso complessivo di denaro. Switch 2 dovrà cannibalizzare il suo predecessore, non accompagnarlo e dovrà farlo prima che Switch muoia: Nintendo non può aspettare che la console venda pochi milioni all'anno per pubblicare il successore, non può "spremerla", ha bisogno di continuità; e questo è il motivo principale per cui riteniamo che l'evento sia piuttosto vicino.
Il lancio di Nintendo Switch 2 è uno dei più rischiosi della storia dell'azienda, proprio perché non ci sono più due piattaforme da gestire, e perché esistono precedenti pericolosi come Nintendo Wii U. Proprio perché è un'operazione delicata, non escludiamo del tutto che in Giappone ritardino il lancio fin quando possono; allo stesso tempo, però, siamo sicuri che non sacrificheranno il debutto di Switch 2 per guadagnare ulteriormente sulla piattaforma attuale. Questo significa che - azzardiamo - se Switch 2 dovesse essere lanciato a marzo 2025, ci saranno mesi vuoti ad anticiparne la pubblicazione. I tempi di sviluppo sono lunghi, e Nintendo non è in grado di produrre stagioni eccellenti in maniera continuativa: può pubblicare qualcosa di molto bello ogni anno, è vero, ma "i 2017", e "i 2022" (ma oseremmo dire anche i "2019") non possono apparire in successione. Nel 2023 uscirà Tears of the Kingdom, il primo capitolo principale della saga di Zelda in esclusiva su Switch, e arriverà Pikmin 4: oltre a loro ci saranno vari DLC, che comprenderanno quelli di Xenoblade Chronicles 3 e Splatoon 3, e quelli graduali che completeranno il gargantuesco Mario Kart 8 Deluxe, terminanti proprio a fine 2023.
Facendo due calcoli, e considerando gli abituali cicli di sviluppo, Nintendo dovrebbe avere tra le mani un "grande anno". Un'eventualità che non ricapiterà a breve, perché il team di Splatoon (che condivide alcuni elementi chiave con quello di Animal Crossing) ha pubblicato nel 2022, quello di The Legend of Zelda farà ritorno nel 2023 (e sappiamo quanto si faccia attendere), Monolith Soft nel 2022, Next Level Games idem. Insomma, tanti team importanti non li rivedremo per diverso tempo - non vorremmo angosciarvi, ma è così. Tuttavia, lo ribadiamo, Nintendo ha un "grande anno" da pubblicare. In primis c'è Retro Studios, rivelatasi in un'inattesa, smagliante forma con Metroid Prime Remastered: non sappiamo come procedano i lavori su Metroid Prime 4, ma ormai vanno avanti da più di 4 anni, ed è possibile che l'opera prenda il posto di Breath of the Wild come uscita cross-gen (l'ultima su Switch, la prima su Switch 2). Oltre a Samus Aran, ci sono due team fondamentali silenti da tempo. Il primo è la divisione edochiana di EPD, che non pubblica un'opera - collaborazioni escluse - addirittura da Super Mario Odyssey. L'altra, a livello commerciale forse la più rilevante, è EPD 9: quella di Arms e, soprattutto, di Mario Kart. Non pubblica anch'essa dal 2017. La divisione casual è la più prolifica, e sarà pronta a proporre qualcosa per il lancio di Switch 2. Ecco, abbiamo condiviso con voi le nostre sensazioni: Nintendo ha in mano queste carte, cioè un potenziale Mario 3D, Mario Kart 9, un titolo casual e Metroid Prime 4.
Ci sembra che possa scaturirne un lancio coi fiocchi, e sarebbe poco sensato utilizzarle per prolungare la vita di Switch, rischiando di lasciare la nuova console con progetti secondari. Come sosteneva Satoru Iwata, il primo anno è determinante per stabilire la reputazione di una piattaforma: pensiamo, per i motivi esposti, che i fuochi d'artificio verranno usati per un battesimo, non per un funerale. Ne avremo la conferma, o la smentita, nel prossimo - sempre che ci sarà - Nintendo Direct estivo.