Inazuma Eleven: Victory Road si sta facendo decisamente attendere: annunciato originariamente nel 2016, il nuovo capitolo della celebre serie firmata Level-5 ha subito una quantità notevole di rinvii nel corso del tempo e ha finanche cambiato nome in un paio di occasioni, ma entro la fine di quest'anno dovrebbe finalmente farcela ad approdare su PC, PS4, PS5 e Nintendo Switch.
È strano percepire tanta incertezza nell'ambito di una serie consolidata come questa, che ha saputo ritagliarsi un'abbondante fetta di pubblico sulle piattaforme Nintendo, vendendo finora quasi dieci milioni di copie, senza considerare i tanti fan della serie TV; eppure sembra che gli sviluppatori siano ancora alla ricerca di riscontri, come dimostra la beta gratuita attualmente disponibile su eShop.
Approfittando dei recenti aggiornamenti, che hanno introdotto nella demo anche il capitolo introduttivo della campagna single player, abbiamo provato la modalità storia di Inazuma Eleven: Victory Road e siamo pronti a raccontarvi com'è andata.
Campioni nel cuore: la modalità storia
Come ricorderete, abbiamo già provato la beta di Inazuma Eleven: Victory Road nella sua versione iniziale, che includeva unicamente un assaggio del comparto multiplayer, con la possibilità di affrontare il computer oppure un altro giocatore al comando di un paio di formazioni differenti. Siamo però tornati sulla demo perché un recente aggiornamento ha aggiunto al pacchetto la modalità storia.
Ebbene, fin dalle prime battute appare evidente quanto Level-5 si sia impegnata su tale fronte, confezionando un'esperienza narrativa che si presenta come un vero e proprio cartone animato durante le sue lunghe sequenze di intermezzo, introducendo il giovane protagonista Destin Billows (Unmei Sasanami) al suo arrivo presso Nagasaki, città in cui si è trasferito per frequentare il liceo di South Cirrus (Nagumohara).
Scopriamo che Destin ha scelto questa scuola perché non ha più un club di calcio, smantellato in seguito a un incidente verificatosi alcuni anni prima. Il ragazzo odia il pallone con tutte le sue forze, ma come mai? L'incontro fortuito con il ribelle Briar Bloomhurst (Jouji Sakurazai), impegnato a prendere a calci dei teppisti in una rissa, rivela la verità sul passato del protagonista e sul trauma che ha subito.
Nel cuore di Destin, tuttavia, c'è evidentemente ancora spazio per lo sport che ha amato con così tanta passione e Briar, che è stato costretto a smettere di giocare per ordine del padre, non può che percepirla: in qualche modo i due diventano amici e pongono le basi per la nascita di un nuovo club di calcio della South Cirrus, ma chi si unirà a loro in questa avventura?
Un'introduzione non soltanto narrativa
Se è vero che il gameplay di Inazuma Eleven: Victory Road prende corpo durante le partite di calcio, che si svolgono con le regole e i meccanismi di un jRPG piuttosto che di una simulazione sportiva, la modalità storia si pone come un'introduzione decisamente graduale a quella formula, mettendo in campo situazioni e combattimenti che hanno a che fare più con la vita studentesca che con il pallone.
Il risultato è un mix decisamente buffo, in cui ci si trova a "lottare" a suon di netti rifiuti, aria di sufficienza e finanche scuse formali con i membri dei vari club sportivi che vorrebbero ci unissimo alla loro squadra, anche se da questo punto di vista l'apice viene raggiunto durante il "combattimento" con una vecchietta che si è persa mentre andava in giro a cercare Pokémon con il suo telefono.
Quando Briar entra nel party la situazione cambia: il ragazzo è irruento e di poche parole, dunque non disdegna l'uso delle maniere forti in contrapposizione ai modi sempre gentili ed educati di Destin. Gli scontri in cui potremo sfruttare davvero le sue capacità, ad ogni modo, vanno al di là dei contenuti della beta, che si conclude al completamento del capitolo introduttivo della campagna.
Immaginiamo che nella versione completa incontreremo tanti nuovi personaggi, ognuno con la sua storia, e andremo pian piano a comporre quello che diventerà il nuovo club di calcio della South Cirrus, per poi cimentarci con le immancabili sessioni di allenamento e infine con le competizioni vere e proprie: a pensarci la modalità storia promette davvero parecchia sostanza.
Sensazioni preliminari, fra grafica e meccaniche
Non c'è alcun dubbio che sul piano narrativo e delle atmosfere la modalità storia di Inazuma Eleven: Victory Road possieda un grande potenziale: si percepisce fin dalle prime battute una straordinaria cura realizzativa per quello che si pone come un vero e proprio anime, con personaggi molto ben tratteggiati e l'approccio comunicativo tipico di queste produzioni, con i suoi tempi perfetti.
Quando tuttavia si passa all'azione, la struttura si rivela datata: non è tanto la mancanza di un vero mondo aperto, vista la rapidità dei caricamenti nel passaggio da una zona all'altra, quanto piuttosto l'eccessiva presenza di missioni di raccolta e la banalità di fondo delle stesse che, pur arricchendo l'esperienza sul fronte narrativo, non fanno altrettanto in termini di varietà e divertimento.
Da questo punto di vista i combattimenti a turni, regolati dal classico sistema in stile carta-forbici-sasso (in questo caso doppio, in verità), non aggiungono molto rispetto alla tradizione di un filone che negli ultimi anni qualche passo in avanti l'ha anche compiuto, ma apparentemente senza che gli sviluppatori di Level-5 se ne accorgessero.
Oppure, chissà, magari il problema è che ci troviamo di fronte a un progetto che è nato quasi dieci anni fa, e che si è trascinato dietro una visione ormai superata di determinati meccanismi e di una struttura che non sembra aver alcuna intenzione di riservare qualche sorpresa. A parte sul piano tecnico e artistico: in tale frangente a Inazuma Eleven: Victory Road si può rimproverare ben poco.
Inazuma Eleven: Victory Road saprà coinvolgervi con una modalità storia emozionante, ricca di bei personaggi e forte delle soluzioni narrative tipiche degli anime giapponesi, portate sullo schermo con una cura realizzativa e un'attenzione ai dettagli davvero impressionanti. Esplorare la città e affrontare i vari "combattimenti" con gli avversari più improbabili si rivela un'esperienza piacevole, sebbene caratterizzata da meccaniche piuttosto datate: la speranza è che con l'introduzione degli aspetti sportivi e delle partite vere e proprie l'intero impianto possa compiere un sostanziale passo in avanti.
CERTEZZE
- La modalità storia è un vero e proprio cartone animato
- Personaggi ben caratterizzati, trama emozionante
- Si preannuncia molto ricco di contenuti
DUBBI
- Struttura e gameplay della campagna appaiono datati