È difficile comprendere come i Lab Zero siano gestiti, quale sia effettivamente la loro filosofia nello sviluppo, e come scelgano i loro collaboratori. Da fuori sembrano essere una incontrollabile e caotica combriccola di folli appassionati di videogiochi unita esclusivamente dal caso, ma osservandoli più da vicino ci si rende conto di come si tratti di un team dove la cosa che più importa in assoluto è il talento, e le new entry vengano accuratamente selezionate in base all'apporto potenziale nella creazione di un titolo valido. Tra di loro vi sono quindi programmatori esperti, producer veterani, ex animatori di cartoni pornografici, persino pro ritirati dalla scena dei picchiaduro... con un risultato finale simile a una grossa compagnia di amiconi d'infanzia, avvicinata da un amore sperticato per i grandi classici e il bel gameplay, e desiderosa di trasmettere questo affetto a tutto il pianeta. Già la loro prima opera, Skullgirls, era una lettera d'amore ai Marvel vs Capcom e agli appassionati del genere nella sua incarnazione più adrenalinica, eppure con Indivisible questa software house - ora supportata da 505 Games, che ultimamente ha azzeccato più di qualche centro - sembra aver voluto fare un passo molto più importante per il proprio futuro, buttandosi sugli ancor più complicati giochi di ruolo. Noi, ovviamente, non potevamo lasciarci scappare l'occasione di provare la loro ultima creatura, e le abbiamo dedicato un'ora intera durante l'inarrestabile Gamescom di Colonia.
We know Fighting
Ora, oggi non vogliamo parlare più di tanto del background narrativo di Indivisible - anche se la storia sembra ricca di umorismo e piuttosto interessante - bensì delle sue meccaniche, perché osservato da lontano può seriamente trarre in inganno. Il gioco usa infatti una sorta di variante dell'ATB (l'Active Time Battle di Final Fantasy), privo però di pause, e accompagnato da un sistema dove si utilizzano quattro personaggi contemporaneamente, ognuno legato a un singolo tasto. A seguire i suoi scontri per qualche minuto, tutto pare dunque un semplice schiacciare a casaccio, completamente privo di strategia e piuttosto ripetitivo, ma noi siamo qui per dirvi che le cose sono infinitamente più complicate, e che anzi Indivisible vanta uno dei sistemi di combattimento più interessanti visti di recente una volta sviscerato (d'altro canto parliamo di una squadra capace di fare picchiaduro, non certo dei principianti in fatto di gestione delle meccaniche).
È vero, infatti, che ogni personaggio in Indivisible sfrutta un solo tasto, ma assieme ai direzionali questo tasto offre tre diverse manovre, che aumentano ancora se si calcola che nei combattimenti vi è una barra dell'energia Iddhi che si carica quando si attacca e si svuota se si viene danneggiati, con cui è possibile attivare magie di livello variabile in base al riempimento (uno dei personaggi del gioco, ad esempio, può scagliare una enorme palla di fuoco con tre cariche o curare tutto il team con una carica singola, a patto di avere un'azione a disposizione). A tutto questo unite set di statistiche variabili, sistemi unici per ogni singolo guerriero - alcuni possono potenziarsi passivamente prima di attaccare, altri sono specializzati nei lanci e nelle combo aeree, altri ancora sono support puri incapaci di combattere ma utilissimi - e otterrete un cocktail davvero complesso, ben calcolato, molto più divertente del previsto, e ulteriormente arricchito da nemici con caratteristiche uniche che favoriscono certe composizioni della squadra, e da meccaniche difensive che premiano le parate con tempismo perfetto.
Jump, jump, jump!
Si tratta davvero di un sistema brillante se analizzato in toto, e anche se abbiamo avuto solo un'ora a disposizione, non è difficile notare le influenze di altri classici e le ottime idee derivanti da un team che ben conosce l'importanza di meccaniche ben calcolate a muovere il tutto. Attenzione però, perché Indivisible è si un GDR pensato attorno a un numero smodato di guerrieri "equipaggiabili" e a battaglie impegnative, ma la sua seconda anima è quella di un platform, tanto che nell'ora da noi provata abbiamo ottenuto ben quattro meccaniche extra per facilitare l'esplorazione: un salto con "pogo stick" alla Ducktales, la capacità di attaccarsi ai tetti con una lancia, una spallata per spaccare le pareti e una freccia speciale capace di eliminare l'elettricità di certe piattaforme. Siamo infatti davanti a un gioco dove si salta parecchio, molti balzi devono essere millimetrici (alcuni frammenti facoltativi da raccogliere sono nascosti al di là di dirupi quantomai ardui da superare), e volare di sotto risulta un'eventualità tutt'altro che rara se non si fa un po' di pratica (anche se la cosa non uccide, si limita a far perdere una percentuale di vita alla protagonista).
Bisogna abituarsi al sistema rapidamente per via della sua estrema precisione, e sbagliare i calcoli può portare a più imprecazioni del dovuto... tuttavia una volta appreso come muoversi le fasi esplorative e platform si fondono alle battaglie con una innata naturalezza, e il gioco diventa un aggraziatissimo misto di scontri di tutto rispetto ed evoluzioni aeree. C'è, in poche parole, una bella visione d'insieme, accompagnata da un po' di autocitazionismo (Zone-tan che vende pozioni molti la riconosceranno istantaneamente...) e da una miriade di possibili combinazioni di guerrieri, che potrebbero stuzzicare qualunque amante dei GDR (nonostante il gioco sia molto più vicino ai JRPG). In più, Indivisible poggia su una notevole maestria artistica, per via di disegni fatti e animati a mano, location ispirate, e protagonisti davvero stilisticamente eccellenti. Non vediamo l'ora di giocarlo nella sua forma definitiva.
Lo ripetiamo, non fatevi ingannare dalla apparente semplicità di Indivisible: l'ultima opera di Lab Zero è un GDR complesso, con elementi platform hardcore, un sistema di combattimento piuttosto brillante, e un mare di creatività a sorreggerlo. Potrebbe davvero essere una gran sorpresa, da un team giovane, ma che per noi ha già dimostrato di avere molto talento.
CERTEZZE
- Sistema brillante, e molto più elaborato del previsto
- Fasi platform complesse e impegnative
- Art direction notevole
DUBBI
- Non tutti apprezzeranno la sua fusione di generi
- Validità della campagna intera ancora da verificare