Indivisible lo avevamo già testato, e in quel di Colonia era stato tra i pochi titoli capaci di impressionarci positivamente. D'altronde è difficile non cantare le lodi di un team poliedrico e talentuoso come i Lab Zero Games, e ancor meno rimanere impassibili davanti a un gioco che a tutti gli effetti è un tentativo di reinventare il sistema dei Valkyrie Profile in una veste più action ma artisticamente altrettanto ispirata. Se poi si considera che il titolo inizialmente è nato da un Kickstarter capace di racimolare quasi due milioni di dollari, ma sembra sviluppato con ben altre cifre considerando le sue ambizioni, il quadro complessivo risulta di quelli promettentissimi. Grazie a 505 Games - che furbescamente ha deciso di pubblicarlo, dopo aver supportato altri progetti dalle origini simili negli ultimi anni - noi abbiamo messo le mani su una build completa di questa curiosa opera, e oggi vogliamo descrivervi la nostra esperienza. Anche perché parliamo già sicuramente di uno degli indie più promettenti in dirittura di arrivo.
Storie già viste, nuovi eroi
A voler trovare un punto debole nella creatura di Lab Zero, l'unico elemento su cui sembra possibile puntare il dito è la narrativa, che pecca di qualche ingenuità. Il gioco parte infatti con una scena abbastanza oscura - che non vi descriviamo per evitare spoiler - ma da lì vi mette istantaneamente nei panni della giovane Anja e mostra una gran fretta di buttare il giocatore nel bel mezzo del gameplay, andando così a perdere un po' di senso nella trama. Per carità, la premessa è quella tipica dell'eroina che si ritrova con genitore morto e villaggio distrutto dopo una giornata apparentemente normale - già vista milioni di volte nei gdr - e capiamo perfettamente quanto fasi introduttive tirate troppo per le lunghe risultino deleterie nei videogiochi, tuttavia qui le cose avanzano con un ritmo forsennato, e si fatica a provare empatia per i personaggi coinvolti. Ciò comunque non significa che la storia di Indivisible faccia acqua da tutte le parti: è chiaro che esista qualche grosso mistero dietro alle origini di Anja, poiché la nostra protagonista è capace di "assorbire" involontariamente altre persone nella sua mente ed evocarle durante le battaglie; abbiamo trovato inoltre molto interessanti i personaggi ottenibili (che dovrebbero essere più di venti), ed non dubitiamo che vi sia molto altro da scoprire dietro alle vicende che muovono il mondo di gioco.
Tornando a parlare di ritmo, comunque, il gameplay avanza con lo stesso passo della narrativa, considerando che nel giro di un'ora abbiamo ottenuto quattro compagni di squadra diversi e una manciata di utili abilità per le fasi platform che separano gli scontri. Avevamo già notato una varietà notevole di meccaniche e un avanzamento rapidissimo nella prova della Gamescom, ma credevamo fosse solo legato a quella specifica sezione della campagna... invece è ormai chiaro come i Lab Zero vogliano mantenere il tutto sempre fresco, regalando al giocatore abilità e sorprese ad ogni possibile occasione, e tappando i "buchi" con degli eventi più o meno significativi. Questa filosofia di design, sinceramente, ci piace da matti, ma resta da vedere fino a che punto la software house sarà riuscita a mantenere varia l'esperienza alla fine dell'avventura.
Una valchiria hindù
Il cuore dell'esperienza, ad ogni modo, è la giocabilità, ed è cosa e buona e giusta quando si parla di un team che è partito dai picchiaduro, e che dimostra costantemente un religioso rispetto per buona parte dei classici provenienti dal Giappone. Come abbiamo detto sopra, qui l'ispirazione è quel gran pezzo da novanta di Valkyrie Profile, tanto che il sistema di combattimento del titolo conta team da quattro personaggi gestiti più o meno allo stesso modo. Attacchi e difesa sono però stati riadattati, e là dove vi era un sistema di magie unito ad attacchi legati ai singoli tasti, qui ogni personaggio ha tre differenti mosse (attivabili con il tasto dedicato più levetta direzionale) e poteri correlati a una barra dell'energia che si riempie a forza di colpire i nemici. Può sembrare forse un sistema meno complesso di quello del titolo a cui Indivisible si rifà, ma non è così: ogni singolo combattente vanta meccaniche uniche, correlate alle sue capacità magiche, agli attacchi in combo che può sferrare, o a qualche abilità speciale (il primo guerriero ottenuto, ad esempio, può caricare le sue mosse molteplici volte per sferrare attacchi mostruosamente potenti, mentre il guaritore numero uno trova oggetti per il campo di battaglia che può in seguito lanciare a raffica sui nemici); nel complesso Indivisible è quindi meccanicamente elaboratissimo, e pieno di possibili sinergie.
Per carità, resta da vedere fino a che punto i personaggi sono bilanciati, e lo sviluppo delle statistiche pare correlato esclusivamente al ritrovamento di alcune gemme ben nascoste per i livelli, eppure nel complesso sembra esserci parecchia tattica nelle battaglie, perché alcuni nemici richiedono combo specifiche a causa della loro difesa, e la barra delle abilità si svuota quando si subiscono troppi attacchi, che possono peraltro venir parati con tempismo perfetto per non subire danni. Questo genere di complessità, poi, si trasla anche nelle fasi platform, che inizialmente sono abbastanza basilari, ma diventano gradualmente sempre più ardue, per un livello di sfida generale la cui curva pare tutt'altro che sottovalutabile. Poco altro da dire, insomma: Indivisible sembra aver tutte le carte in regola per essere una gran bella sorpresa. Non resta che capire quale sia la sua effettiva durata, e fino a che punto saprà effettivamente stupirci con la sua profondità.
Grazie al suo gameplay brillante e capace di rivedere la formula di un grande classico, Indivisible sembra uno tra i titoli più promettenti in arrivo, e le notevoli capacità artistiche dei Lab Zero non fanno che aumentare la nostra fame per il loro ultimo pargolo. Per carità, sono ancora molti i segreti da svelare, primo fra tutti l'effettiva longevità del gioco, ma restiamo comunque molto fiduciosi. Tra citazionismo spinto, animazioni di alta qualità, meccaniche curatissime e personaggi quantomai ispirati, potremmo avere una bella gemma tra le mani il giorno del lancio.
CERTEZZE
- Gran gameplay, all'apparenza semplicistico ma in realtà molto elaborato
- Artisticamente notevolissimo
- Pieno zeppo di citazioni e umorismo
DUBBI
- Validità della storia tutta da verificare
- Quanto durerà effettivamente?