Noto in patria come Dragon Quest: Dai no Daibōken, La grande avventura di Dai è un manga scritto da Riku Sanjo e illustrato da Kōji Inada che Weekly Shōnen Jump ha pubblicato tra il 1989 e il 1996, raccogliendolo poi in 37 volumi che abbiamo letto anche in Italia tra il '97 e il 2002. L'anime, invece, è andato in onda tra il 1991 e il 1992, coprendo soltanto un terzo circa della storia in un totale di 46 episodi: in Italia, la serie televisiva è approdata su Junior TV intorno al 1998 col titolo Dragon Quest, passando poi a Italia 1 qualche anno dopo con un nuovo titolo - I cavalieri del Drago - e una caterva di censure. Per festeggiare il trentaquattresimo compleanno della serie videoludica che lo ha ispirato, Square Enix ha deciso di rilanciare Dai nel corso dei prossimi mesi con una nuova serie animata, che dovrebbe raccontare la storia da capo e finalmente concluderla, e con ben tre videogiochi inediti. Facciamo un po' di chiarezza su questo annuncio, vi va?
I cavalieri del Drago
Per chi non lo sapesse, La grande avventura di Dai, o se preferite I cavalieri del Drago, non si ispira direttamente a un Dragon Quest in particolare tra i tanti pubblicati negli anni da Enix e poi Square Enix: è una storia completamente inedita che richiama alcuni aspetti iconici del franchise, e non a caso è stata realizzata da due artisti del Bird Studio, il team cui fa capo Akira Toriyama, autore di Dragon Ball e storico character designer di Dragon Quest, tant'è vero che all'epoca aiutò i suoi pupilli disegnando alcuni mostri e personaggi per il loro fumetto. La grande avventura di Dai non segue neppure la struttura tipicamente JRPG dei Dragon Quest, ma prende fin da subito una deriva molto più action in linea coi manga shonen pubblicati in patria. Tra scontri titanici, trasformazioni, nuovi poteri e incantesimi urlati a squarciagola, I cavalieri del Drago racconta la storia di Dai (Tom, nell'edizione italiana) che viene trovato e cresciuto da un mostro su una tranquilla isoletta.
Dai, che come da copione possiede poteri straordinari che si manifestano soltanto nei momenti più critici, vivrà diverse peripezie, incontrando nuovi amici, tra i quali spiccano la principessa Leona (Lillibeth, in Italia) e il mago Pop (Daniel). A un certo punto la storia, che comincia in maniera abbastanza scanzonata, prende una piega molto più drammatica col risveglio dell'esercito demoniaco del Grande Satana Baan, capitanato dal terribile Hadler. Dai affronta un duro addestramento per prepararsi alla battaglia e comincia un lungo viaggio con lo scopo di sgominare l'esercito demoniaco e riportare la pace nel mondo. Nel corso dell'avventura, il protagonista e i suoi amici affronteranno avversari sempre più potenti, convincendone alcuni a sposare la loro causa, e scopriranno i segreti che si nascondono dietro i misteriosi poteri di Dai e le sue origini tutt'altro che umili.
Quel poco che sappiamo
Come abbiamo già detto, Square Enix ha presentato ben tre giochi durante il lungo livestream di V-Jump, ma i primi due probabilmente non li vedremo mai nel nostro paese: si intitolano Dragon Quest: The Adventure of Dai - Spirit of Bonds e Dragon Quest: The Adventure of Dai - Xross Blade, rispettivamente un RPG (presumibilmente a meccaniche gacha) per sistemi mobile e un cabinato a carte che farà leva sul collezionismo compulsivo dei nostri amici nipponici. Molto più interessante, invece, Infinity Strash - Dragon Quest: The Adventure of Dai, che completa il trittico di proposte videoludiche pensate per accompagnare il rilancio della serie animata nei prossimi mesi. Sviluppato da Game Studio - si chiama proprio così! - il nuovo titolo si è mostrato in un trailer di due minuti circa che, in realtà, ci dice veramente pochissimo sul gameplay. Non essendoci neppure un'interfaccia, possiamo solo fare qualche congettura su un gioco che, almeno in apparenza, sembrerebbe essere più action che RPG, e che potrebbe rientrare addirittura nella sfera dei musou.
Nel trailer, infatti, vediamo gli spezzoni dello spettacolare scontro tra Dai e Baran tra brevi sequenze di gameplay che mettono in luce alcune dinamiche di un certo rilievo: vediamo Dai gironzolare per le mappe 3D da solo oppure insieme a Leona, segno che sarà possibile comporre un party - forse formato da massimo tre personaggi, visto che a un certo punto vediamo anche Pop insieme a loro - e forse cambiare il protagonista controllato all'occorrenza. Le orde di nemici che Dai spazza via a colpi di spada senza troppi problemi suggeriscono la summenzionata dinamica musou; a essi si alternano quelli che sono evidentemente i boss di fine stage e che comprendono, oltre al suddetto Baran, anche personaggi del calibro di Crocodyne e Freezard. Considerata la varietà delle mappe e dei nemici in campo, ma anche il fatto che Dai cambia aspetto nel corso del trailer, possiamo già ipotizzare che Infinity Strash ripercorra la storia dell'anime almeno fino a un certo punto, qualificandosi come un prodotto pensato per i fan, ma non solo.
Già il titolo, che all'apparenza non significa nulla, dovrebbe richiamare alla memoria degli appassionati una delle tecniche più importanti che Dai apprende nell'avventura, l'Aban Strash. C'è da dire che quanto abbiamo visto appare ancora piuttosto acerbo. Square Enix non ha ancora confermato le piattaforme per cui Game Studio sta sviluppando il titolo, ma il cel shading impiegato ci fa pensare a un prodotto multipiattaforma, forse pensato per PlayStation 4 e Nintendo Switch proprio come accaduto con Dragon Quest XI: Echi di un'era perduta: l'aspetto in generale non ci ha fatto una bellissima impressione, va detto, specialmente per quanto riguarda le animazioni legnose e la penuria di dettagli, ma il gioco è ancora in via di sviluppo e non vedrà la luce prima del 2021. C'è ancora tempo per migliorare, insomma.
Infinity Strash - Dragon Quest: The Adventure of Dai è chiaramente un prodotto pensato per capitalizzare sul rilancio di un anime molto amato, quindi dobbiamo capire quanto Square Enix intenda puntare sullo sviluppo di questo spin-off. Quello che abbiamo visto nel trailer non è che ci abbia incoraggiato più di tanto, ma stiamo parlando di un gioco che uscirà tra parecchi mesi e che potrebbe nettamente migliorare e riservare qualche piacevole sorpresa. Non ci resta che attendere.
CERTEZZE
- Tanto fanservice per gli appassionati dell'opera originale
- Aspetto cartoonesco molto fedele all'anime
DUBBI
- Per ora possiamo solo fare congetture sul gameplay
- Tecnicamente retrogrado: migliorerà?