Intel ha rivelato di essere pronta a compiere un ulteriore passo nel campo delle GPU, un settore che ha già assaggiato con la grafica Xe-LP dei processori Tiger Lake e che punta ad aggredire con schede video di ogni fascia, a partire dal 2021. Nel mentre ha deciso di muoversi nell'ambito delle GPU da server, un settore in forte crescita e destinato ad allargarsi ancora sull'onda del cloud gaming e dei servizi in streaming. Non stupisce quindi che rientri nelle mire di un colosso che guarda al futuro con la sua XPU Vision, basata non solo sull'hardware ma anche sul software.
XPU Vision, un sistema unificato per tutte le soluzioni grafiche Intel
Le GPU da server Intel, disponibili da oggi, puntano a garantire un'efficienza elevata, sfruttando l'architettura Xe-LP già vista nei Tiger Lake per offrire sistemi SoC da 128-bit di pipeline dotati di 8 GB di memoria a basso consumo. Il tutto funzionale a soluzioni scalari ad alta densità e bassa latenza che puntano esplicitamente, per ora, al cloud gaming per Android e alla codifica e decodifica video dedicate ai servizi streaming. Secondo il comunicato Intel quattro di queste, accoppiate in un sistema a due schede, possono supportare più di 100 istanze di cloud gaming Android, cosa possibile con King of Glory e Arena of Valor secondo quanto riportato da un dirigente di Tencent XianYou Cloud Gaming Platform, arrivando fino a 160 utenti simultanei con determinati titoli e configurazioni server specifiche.
Nel frattempo Intel ha lanciato anche le soluzioni Xe MAX e punta a scandire l'evoluzione della sua offerta grafica con una serie continuativa di iniziative software. La prima e probabilmente la più importante riguarda il toolkit OneAPI, con oltre 40 progetti in sviluppo, che mira a un modello di programmazione aperto, unificato e semplificato pensato per permettere agli sviluppatori di sfruttare qualsiasi architettura senza bisogno di riscrivere software o di affrontare i limiti delle tecnologie proprietarie. Questo senza dimenticare le specificità delle GPU Intel con il pieno supporto per le istruzioni AVX-512, per il DL Boost delle CPU e per le feature specifiche delle GPU Xe di ogni tipologia. D'altronde l'ovvia base di partenza sono i tool di sviluppo software Intel già esistenti, garantendo continuità con quanto già in circolazione oltre a un ambiente familiare per gli sviluppatori. Il tutto anche in ottica Linux, con il progetto Flipfast che punta a garantire la piena potenza delle GPU anche utilizzando una Virtual Machine, nel segno di un unico codice per tutte le soluzioni grafiche della compagnia.
Infine Intel ha anche annunciato, oltre all'arrivo delle soluzioni dedicate Intel Iris Xe MAX, la disponibilità per alcuni sviluppatori diretti della tecnologia Intel Xe-HP. Pensata per datacenter e intelligenza artificiale, l'architettura grafica di dodicesima generazione è già comparsa su Geekbench attraverso la piattaforma Intel Whitley, equipaggiata con processori Ice-Lake-SP, che monta una unità 512 execution unit per 4096 core. Parliamo quindi di una soluzione ben più potente di quelle Xe-LP, nonostante i 6,36 GB di memoria ma di tipo ultraveloce HBME2, che potendo combinarsi in sistemi da 2 e 4 moduli, può mettere a disposizione un totale di 2040 execution unit. Non male anche se siamo più interessati al fatto che si tratti di un passo in avanti verso il lancio dell'architettura Intel Xe-HPG, quella che troveremo nelle future schede grafiche da gaming Intel.