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Joint Operations: Typhoon Rising

Uno sguardo a Joint Operations, il nuovo Delta Force in arrivo da parte di Novalogic.

ANTEPRIMA di La Redazione   —   26/01/2004
Joint Operations: Typhoon Rising
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Joint Operations: Typhoon Rising
Joint Operations: Typhoon Rising

"Questo è il mio fucile! Ce ne sono tanti come lui, ma questo è mio!"

Quale che sia i ruolo da noi preferito, ci ritroveremo in mappe ampie decine di chilomentri letteralmente affollate di giocatori.
Ciascuna fazione dispone di una o più basi, ognuna con le proprie postazioni difensivi e i punti di spawn dei veicoli. Ce ne sono davvero di ogni genere, e l'ambientazione, ricca di isole, circondate da grandi estensioni d'acqua e coperte di lussureggiante vegetazione, si presta ottimamente a un uso mirato dei diversi tipi di mezzi di trasporto.
Abbiamo testato elicotteri, jeep, gommoni e due tipi di imbarcazioni armate e in ogni caso ciascun veicolo ha netti vantaggi o svantaggi che lo rendono il più indicato in particolari circostanze, ma al tempo stesso un loro uso scorretto può metterci oltremodo in pericolo.
Si è infatti voluta evitare la presenza di super-veicoli tuttofare che ne rendano inutili altri (come accadde in Battlefield per esempio) e chi dovesse circolare troppo sicuro di sè a bordo della sua lancia dotata di mitragliatore, farebbe bene a ricordare di essere completamente indifeso all'attacco di un cecchino, mentre chi si crede irraggiungibile a bordo del suo elicottero, farà presto conoscenza con i lanciarazzi avversari.
Sebbene si trattasse di una versione preliminare, il gioco è parso tecnicamente valido, con modelli 3D sufficientemente dettagliati e un buon uso di effetti particellari. Il motore fisico al contrario non ci ha impressionato particolarmente e manteniamo quindi qualche riserva, anche alla luce dell'uso massiccio che si sta facendo della tecnologia Havok, che ha contribuito ad innalzare parecchio lo standard in merito.
In attesa di una release date ufficiale, godetevi qualche screenshot.

Joint Operations: Typhoon Rising
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Joint Operations: Typhoon Rising

"Questo è il mio fucile! Ce ne sono tanti come lui, ma questo è mio!"

La parola d'ordine per ogni FPS multiplayer che abbia l'ardire di uscire nel 2004 sembra essere "veicoli, veicoli, ancora più veicoli".
Per quanti si fossero chiesti come mai Novalogic (che dopo aver finalmente abbandonato il Voxel sta vivendo una seconda giovinezza) non abbia incluso veicoli di terra o di aria nel suo Black Hawk Down, ecco una valida motivazione direttamente nella nella sua line-up prossima futura.
Se anche Unreal Tournament si trova costretto ad inserire veicoli e mezzi di trasporto militari per combattere la concorrenza di Battlefield, Call for Duty e compagni, è chiaro che il nuovo titolo di una software house che ha fatto dell'FPS tattico il proprio cavallo di battaglia, non potrà esimersi dal rispondere a certi requisiti.
In un certo senso è un cerchio che si chiude: i simulatori militari stanno progressivamente scomparendo dai nostri PC, ma una loro versione più fruibile per l'utente medio si sta lentamente integrando con l'FPS multiplayer come suo naturale complemento. Per uno sviluppatore come Novalogic, che ha partorito nientemeno che Comache 4, questo parziale ritorno alle origini dovrebbe calzare a pennello e da quel che abbiamo potuto toccare con mano sembra sia stato effettivamente così.
In Joint Operations: Typhoon Rising, il teatro del conflitto è l'Indonesia del 2006, rappresentata come una terra dilaniata dalla guerra civile: da un lato i militari che cercano di matenere unito il paese sotto un unico potere, dall'altro le forze separatiste che li contrastano.