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Knights of the Temple 2 - Anteprima

In un mondo dominato dalle tenebre, denso di oscuri presagi e maligne macchinazioni, il forte braccio del Tempio torna a percuotere i suoi nemici e Paul de Raque prosegue nella sua crociata contro il Male.

ANTEPRIMA di Luca Paladino   —   21/11/2005
Knights of the Temple II
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Il filo della lama

Il cuore del gioco ruota intorno al classico sistema di combattimento a scorrimento, tipico degli slash'em up: si avanza per il livello, si viene assaliti da orde di nemici inferociti e si cerca di abbatterli uno dopo l'altro. Da un punto di vista tattico, si ha a disposizione un discreto numero di combinazioni d'attacco da inanellare in sequenza, più varie magie ed abilità più o meno sovrannaturali, il tutto da potenziare man mano che si va avanti. Nei livelli provati, il prode Paul era armato di una spada fiammeggiante e di una balestra, con cui colpire gli avversari a distanza. Nell'uso di quest'ultima, la telecamera si sposta da una classica terza persona ad una più appropriata visuale da sopra la spalla, permettendo di mirare con maggiore precisione.
E a proposito di telecamera, quello che era un limite del capitolo precedente è stato corretto e adesso la telecamera non è più fissa ma il giocatore potrà ruotarla a piacimento in ogni istante. In dettaglio, il sistema di controllo è separato in due parti, da un lato potremo muovere Paul de Raque in ogni direzione, dall'altro potremo ruotare la telecamera e tenerla sempre centrata su di lui. Questo fatto permette al giocatore di tenere sempre sotto controllo il quadro della situazione, a spese di una iniziale complessità nella coordinazione dei movimenti, e di garantire una maggiore precisione nei combattimenti.

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La spada nel fodero

Chiesta quasi a gran voce dai fan del primo capitolo, stavolta troveremo una fase di gioco alternativa al combattimento senza sosta a cui eravamo abituati, fase in cui faranno capolino sporadici elementi RPG.
Dei tre livelli provati, uno ci vedrà riporre la spada nel fodero e gironzolare alla ricerca di indizi per risolvere una quest abbastanza lineare. La presenza di una mappa e la dislocazione abbastanza omogenea, su di essa, di NPC con cui dialogare, introducono l'elemento di novità più grande in questo sequel: l'elemento avventuroso. Quindi, parla con tizio, recupera l'oggetto perduto, riportalo indietro ed ottieni l'accesso all'area che prima era chiusa. Niente di trascendentale ma sicuramente un'interessante aggiunta ad una formula altrimenti troppo ripetitiva.

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Le aspettative

Una grafica spartana ma efficace, un sistema di combattimento collaudato e qualche elemento di esplorazione e risoluzione di enigmi mettono Knights of the Temple 2 ben al di sopra del suo predecessore. La gestione della telecamera, finalmente, rende giustizia ad un titolo che avrebbe potuto dare sicuramente di più. Difetti macroscopici per ora non ne sono emersi, ma resta sempre una valutazione fatta su un demo di tre livelli, per un giudizio definitivo aspettiamo di provarlo sulla lunga distanza, ma c'è da dire che le premesse non sono male.

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Anni bui

Abbiamo avuto la possibilità di provare un assaggio dell'imminente Knights of the Temple 2, giusto tre livelli, ma che possono darci una prima idea dell'impostazione di gioco corrente.
Per chi non lo sapesse, Knights of the Temple ci metteva nei panni del cavaliere templare Paul de Raque, immergendoci in un'Europa medievale estremamente cupa e sofferente. Il paragone con il classico Severance era abbastanza calzante, ma il gameplay ripetitivo e a tratti frustrante faceva mancare di parecchio il bersaglio.
In questo seguito, impersoneremo di nuovo Paul de Raque e ci muoveremo ancora una volta in un medioevo a tinte fosche, da cui sono banditi tutti i luoghi comuni del fantasy classico.