Dalla Russia con amore
Il portafoglio di questa società non è comunque destinato a restare quiesciente, bensì è in continua espansione e, da quanto è stato riferito, arriverà a superare i 60 titoli per PC entro il 2008. I titoli su cui 1C Company punta molto sono però stati tutti presentati in versione giocabile al Prague’n play 2007. Accanto a titoli già completi, quindi, si sono visti giochi in varie fasi di sviluppo se non addirittura al debutto come versione giocabile e, proprio per questo, non ancora ottimizzati.
Sparatutto in prima fila
Il genere sparatutto in prima persona sembra essere quello scelto da 1C Company per conquistare fan grazie a giochi ben realizzati e caratterizzati da atmosfere particolari. Tra i titoli presenti nella sezione demo erano disponibili Cryostasis, NecroVision e You Are Empty che si sono distinti sia per la maniacale cura dei dettagli presenti negli scenari sia per l'estrema somiglianza con altri titoli ben più conosciuti e giocati. Sebbene la mancanza di originalità fosse l’aspetto che più ha colpito i partecipanti, i titoli hanno molte frecce al loro arco, primo fra tutti Cryostasis. Questo gioco infatti, sembra essere, a prima vista, un clone di Cold Fear per la sua ambientazione navale, ma proseguendo oltre le apparenze dimostra una notevole capacità di attrarre e mantenere al monitor parecchi giocatori. Molto più crudo e con molte intromissioni del genere survival horror è NecroVision che si caratterizza per la sua ambientazione, la Prima Guerra Mondiale, per la sua grafica estremamente dettagliata e per la sua innegabile somiglianza a PainKiller.
Sparatutto in prima fila
You are Empty è invece un titolo che ha creato non poca perplessità a causa degli scarsi effetti speciali e della estrema semplicità con cui i giocatori riuscivano a superare i vari livelli. Graficamente ineccepibile per quanto riguarda gli sfondi, infatti, risultava molto povero per quanto concerne tutti gli effetti attualmente utilizzati nel mondo dei giochi per PC come l’illuminazione dinamica delle scene, ormai presente in qualsiasi videogame, o il motore che gestisce gli impatti delle varie armi sugli oggetti e sui nemici. Anche in questo caso la sensazione di deja-vu è fortissima grazie ai continui rimandi a Resident Evil, Half-Life 2 ed a tutta la serie di giochi ispirata al mondo splatter.
Esagoni redivivi
Per quanto riguarda il panorama dei giochi strategici, 1C Company rispolvera il classico ormai dimenticato dei combattimenti a turni ed esagoni, la cui ultima apparizione risale ormai allo scorso millennio, con King’s Bounty. Non tutti gli strategici sono così, ovviamente, ma nell’era in cui la strategia in tempo reale ha conquistato gli RPG sembra anacronistico combattere ancora a turni e su mappe esagonali. A parte l’esempio di King’s Bounty, la cui ispirazione è a metà tra WarCraft 3 e Heroes of Might and Magic, 1C Company propone un trio di giochi molto interessanti soprattutto per gli appassionati di giochi con ambientazione fantasy e storica. Il primo è Fantasy Wars, un gioco strategico che unisce al combattimento in tempo reale la componente degli esagoni. Graficamente molto appagante, Fantasy Wars si ispira direttamente a WarCraft 3 per quanto riguarda gli effetti di luce mentre i personaggi sono dei perfetti cloni delle splendide miniature che la britannica Games Workshop ha realizzato per i giochi da tavolo della serie Warhammer.
Esagoni redivivi
Ben diversa l’ambientazione di XIII Century che, sebbene prenda spunto dal bellissimo Medieval Total War, riesce a ricreare in modo eccellente la cruda realtà dei campi di battaglia del 13° secolo grazie ad un accurato studio sulle tattiche e sulle armi impiegate dagli eserciti medioevali. Ultimo ma non per questo di scarso valore è Theater of War, un simulatore strategico in tempo reale ambientato nella Seconda Guerra Mondiale basato sullo stesso motore di IL-2. Il suo intento è quello di far rivivere al giocatore le enormi battaglie che videro contrapporsi i carri armati e gli schieramenti del Terzo Reich a quelli degli Alleati durante le varie fasi del conflitto.
Azione e infiltrazione
Tra i numerosi titoli presentati a Praga, inoltre, non mancavano altri giochi che permettessero a 1C Company di “coprire” tutte le tipologie di gioco presenti nell’ormai affollatissimo mercato videoludico. Tra essi spiccavano The Tomorrow War, un action game ambientato nello spazio, e uno stealth game dall’evocativo titolo di Death to Spies. Inutile dire che anche per questi giochi l’ispirazione è da ricercarsi in altri giochi precedentemente editi da altri publisher, ma l’ottima realizzazione e la cura per i particolari hanno fatto passare in secondo piano questo aspetto.
The Tomorrow War è un gioco di azione ispirato alla trilogia di romanzi fantascientifici scritti dal russo Alexander Zorich, in cui il giocatore è chiamato a prendere parte all'epica guerra tra l’impero terrestre e gli appartenenti all’impero di Konkordia, una ex colonia che ha accresciuto il proprio potere e i propri possedimenti grazie alla clonazione dei propri soldati. Innegabile la somiglianza con i titoli della serie Wing Commander ma, almeno in questo caso, l’idea è originale e promette ore di divertimento per i fan della fantascienza giocata.
Azione e infiltrazione
Molto diverso l’ambiente in cui si verrà chiamati a muoversi in Death to Spies, uno stealth game che, come dice il titolo, vedrà il giocatore impegnato a eliminare eventuali spie tedesche nella Seconda Guerra Mondiale. Ottima l’idea di base, peccato che il gioco risenta molto dell’impiego di un motore praticamente identico a quello impiegato per Soldner da cui il gioco sembra aver mutuato anche le pecche come, per esempio, l’intelligenza artificiale letteralmente ridicola al livello di difficoltà di default. Per fare un esempio è possibile camminare accucciati in campo libero fino a poco più di un metro da un gruppo di tre guardie senza essere scoperti. Nel campo dell’action game puro è stato quindi il turno di Rig-n-Roll, un gioco di guida in cui il giocatore dovrà portare a termine le missioni assegnategli dal gioco mettendo contemporaneamente a tacere i propri concorrenti. Purtroppo non è stato possibile provare quest’ultimo ma dai filmati e dagli screenshot disponibili si può dire che sia uno dei tanti cloni di GTA che da qui a fine anno arriveranno sul mercato. Terminata la presentazione, lo staff di 1C Company ha messo a disposizione varie postazioni dove è stato possibile provare senza alcun limite di tempo la maggior parte di questi giochi. Ecco come è andata...
Cryostasis
Il più interessante tra i vari sparatutto presentati al Prague’n Play è senza dubbio Cryostasis. Presentato per la prima volta in modo giocabile, questo shoot’em up condivide la stessa ambientazione marina già vista in Cold Fear, ma promette di più... molto di più, a partire proprio dalla nave su cui si svolge. Per ottenere un effetto credibile, infatti, i programmatori si sono recati a visitare realmente la nave riprodotta nel gioco e vi hanno scattato migliaia di foto, al punto che alla fine non è possibile distinguere le foto dalle schermate tanta è la somiglianza tra l’immagine reale e quella virtuale.
Il gameplay è piuttosto semplice, il giocatore deve svelare il mistero della nave su cui si trova e che si dimostra essere un vero e proprio organismo vivente che sfrutta gli esseri umani a suo vantaggio. Per riuscire a fermare questo mostro d’acciaio il giocatore dovrà entrare nelle menti dei marinai morti e capire come siano stati assassinati. Facendo così il giocatore avrà anche la possibilità di cambiare l’esito delle azioni del personaggio posseduto al punto da salvare molte vite.
Cryostasis
Un nemico ancora più infido è però presente nel gioco: il gelo. Ambientato nei mari del nord, infatti, Cryostasis impone al proprio giocatore di scaldarsi con qualsiasi fonte di calore per evitare che il gelo lo uccida. Ecco quindi che, oltre a difendersi dagli assalti di poveri marinai oramai trasformati in mostri, sarà vitale incamerare qualsiasi grado in più proveniente anche da una lampadina per evitare di morire congelati.
Graficamente ineccepibile, la versione di Cryostasis mostrata per la prima volta alla stampa aveva tutti i difetti di una versione non ottimizzata ma, da quanto si è riuscito a vedere, ha tutte le carte in regola per diventare un buon successo di vendite, soprattutto per alcuni spunti decisamente interessanti come il sistema di visualizzazione dei colpi rimanenti. Nell’angolo inferiore destro dello schermo, infatti, è possibile vedere una riproduzione dei caricatori dell’arma che si sta utilizzando e uno spaccato del caricatore attualmente in uso con i proiettili rimanenti.
Decisamente buono, invece, il sonoro che riproduce perfettamente i vari schiocchi, botti e scricchiolii che è possibile udire a bordo di una nave e che riesce a conferire la giusta atmosfera al gioco.
NecroVision
Ambientato nelle trincee della Grande Guerra, NecroVision nasce da un’idea molto semplice. Cosa sarebbe successo se i gas di vario tipo utilizzati dalle nazioni belligeranti avessero portato a modificazioni del Dna dei soldati? La risposta è semplice quanto fantasiosa: si sarebbero generati demoni, vampiri e ogni sorta di creature infernali senza paura, quasi inarrestabili e molto letali. Al giocatore, un giovane americano schierato tra le fila dell’esercito inglese, spetta quindi il compito di eliminare queste aberrazioni grazie alle sue capacità di combattente.
Estremamente dettagliato e caratterizzato da effetti di illuminazione dinamica molto curati, NecroVision è sicuramente interessante sia per l’ambientazione sia per la sua giocabilità che, grazie all’impiego dello stesso motore grafico, si attesta sugli stessi livelli di quella di Painkiller. Durante i lunghi minuti a disposizione si è potuto apprezzare l’estrema fluidità del gioco a qualsiasi risoluzione e l’ottima intelligenza artificiale che gestisce i vari nemici. Grazie ad un algoritmo decisamente valido, infatti, i soldati nemici sono in grado non solo di difendersi riparandosi dietro oggetti e ripari naturali, bensì riescono anche a contrattaccare quel tanto che basta per rendere il gioco estremamente piacevole.
NecroVision
Come nella maggior parte degli sparatutto attuali anche NecroVision permette al giocatore di portare con sè un numero limitato di armi, ottimamente modellate su quelle utilizzate nella Prima Guerra Mondiale, e di utilizzare le varie armi, anche nemiche, sparse sul campo di battaglia. Oltre alle armi però il giocatore potrà utilizzare anche un ristretto numero di magie rese possibili dalla modificazione del suo stesso Dna che, nonostante il contagio, risulta essere praticamente immune agli agenti contaminanti. Molto divertenti sono anche i livelli dove conta più saper risolvere un enigma piuttosto che eliminare qualsiasi essere ci si pari davanti.
You are Empty
Classico sparatutto horror ambientato nell’Unione Sovietica a cavallo tra la Seconda Guerra Mondiale e la fine della Guerra Fredda, You are Empty è un gioco molto particolare, di quelli che o si amano o si detestano a pelle.
La storia è semplice: alla fine della guerra alcuni scienziati irrorano una sperduta cittadina russa con un agente mutageno sviluppato con lo scopo di trasformare gli abitanti in supersoldati capaci di portare il comunismo in tutto il mondo. Come sempre qualcosa va storta ed il giocatore, l’unico immune, avrà il triste compito di eliminare i sopravvissuti ormai ridotti a zombi deformi.
You are Empty
Anche in questo caso le ambientazioni sono spettacolari nella loro ricchezza di dettaglio e nella possibilità di essere distrutti quasi completamente dalle armi a disposizione, ma l'estrema semplicità e linearità dei livelli si dimostra a tratti frustrante, in special modo per gli appassionati del genere. Solo aumentando la difficoltà le cose iniziano a migliorare, soprattutto per quanto riguarda l’intelligenza degli avversari, e il gioco inizia a essere divertente.
Graficamente ineccepibile You are Empty soffre però della mancanza di un sistema di illuminazione dinamica all’altezza degli altri titoli di 1C Company, mentre può vantare un motore fisico estremamente realistico ad eccezione di quanto riguarda gli impatti dei colpi sugli scenari.
King’s Bounty – The Legend
Dagli sparatutto la presentazione è poi passata a introdurre la gamma di giochi strategici con King’s Bounty, un titolo a metà strada tra un gioco di ruolo e uno strategico a turni con alcuni elementi action. Fin dal primo sguardo questo gioco ha stupito per l’estrema pulizia e ricchezza degli scenari, il dettaglio dei personaggi e per gli effetti di luce curati e spettacolari. Addentrandosi nei primi livelli poi si è potuto apprezzare l’ottimo lavoro di 1C Company per offrire un gioco caratterizzato da innumerevoli mondi da esplorare sia in superficie sia nei classici dungeon, numerosi cambi di storia con conseguenti finali alternativi e un gran numero di nemici incaricati di risolvere determinate quest dai sovrani avversari. Proprio per questo motivo il personaggio potrebbe scontrarsi anche più di una volta con lo stesso avversario intenzionato a soddisfare il volere del proprio sovrano. Ma la vera novità è rappresentata dal modulo di combattimento che prevede scontri su una scacchiera a esagoni e gli ormai dimenticati turni. Questo obbliga il giocatore a un approccio completamente diverso da quello necessario per combattere in un odierno gioco di strategia in tempo reale.
King’s Bounty – The Legend
Nonostante questa reintroduzione, bisognerà vedere se la maggioranza degli appassionati di questo genere apprezzerà questo modulo di combattimento; il gioco non riesce a convincere a causa dei troppi rimandi a ben più blasonati titoli come, per esempio, WarCraft 3 o Heroes of Might and Magic. La possibilità di evitare lo scontro diretto lanciando il proprio gruppo di seguaci contro il nemico è un qualcosa che ben difficilmente soddisferà i fan degli RPG di tipo fantasy abituati a combattere in prima persona le proprie battaglie.
Fantasy Wars
Sempre ispirato a WarCraft 3 ma con uno schema di combattimento a turni e un look che strizza molto da vicino l’occhio alle realizzazioni di Games Workshop, Fantasy Wars si propone di offrire battaglie epiche in un mondo popolato da orchi, umani ed elfi.
Caratterizzato da un’ottima grafica tridimensionale e da una modellazione eccellente dei vari personaggi, Fantasy Wars si svolge però come un normalissimo strategico in tempo reale per quanto riguarda la creazione e l’ottenimento delle risorse necessarie per accrescere le proprie capacità offensive e difensive. Grazie alle materie prime, alle risorse sviluppate dal proprio esercito ed all’esperienza acquisita in battaglia, i personaggi speciali si evolveranno in modo diretto e otterranno specifiche abilità di combattimento e armi.
Fantasy Wars
Abbastanza soddisfacente la storia che fa da background al gioco dove un piccolo esercito di valorosi combattenti umani dovrà cercare di opporsi agli attacchi dei sanguinari orchi comandati dal capo-orda Ugraum, anche se uno sforzo in più in questo senso avrebbe potuto rendere più appetibile il titolo. Una nota positiva è data dalla possibilità di sfidare i propri amici online in LAN, su Internet o in modalità Hotseat.
XIII Century
Completamente in tempo reale è, invece, XIII Century. Ambientato nel Medioevo questo titolo è quello che più si è fatto apprezzare dagli appassionati della strategia virtuale grazie ad un insieme di caratteristiche uniche come, per esempio, la possibilità di ricreare le più importanti battaglie del 13° secolo in ambienti che riproducono fedelmente sia l’orografia del terreno sia le condizioni meteo in cui avvennero questi scontri.
Come in Medieval: Total War è quindi possibile comandare migliaia di unità fedelmente riprodotte in scontri appassionanti dove il giocatore potrà mettere alla prova le proprie capacità.
Sarà quindi possibile impersonare oltre 60 condottieri in 30 battaglie differenti condotte in 5 campagne utilizzando le stesse armi e le stesse tattiche impiegate dai combattenti medievali, oppure sarà possibile creare la propria armata per ribaltare il risultato di una determinata battaglia. Oltre a permettere di ricreare le numerose battaglie storiche presenti nel gioco come, per esempio, la battaglia di Bouvines o quella di Falkirk, XIII Century permette di prendere parte anche ad altre battaglie mai portate sugli schermi come quelle di Gelheim o Taillebourg.
XIII Century
Le dozzine di unità presenti, inoltre, sono state accuratamente riprodotte grazie alla collaborazioni di noti storici ed esperti che hanno contribuito nel ricreare le peculiari caratteristiche dei cavalieri francesi piuttosto che dei balestrieri italiani.
Ottimo l’impianto grafico che consente di apprezzare appieno i numerosissimi dettagli delle armature dei cavalieri e delle varie uniformi appartenenti alle diverse unità presenti sul campo. Anche il sonoro è più che soddisfacente grazie alla campionatura e al missaggio dei suoni ottenuti utilizzando armature e armi impiegate nelle guerre del 13° secolo.
Theater of War
L’ultimo strategico presentato al Prague’n Play è ambientato ancora una volta nella Seconda Guerra Mondiale e si propone di ricreare le enormi battaglie campali avvenute tra tedeschi e alleati. Basato sul motore dell’ottimo simulatore di volo IL-2, Theater of War ricrea in maniera ottima gli scenari delle principali battaglie e permette al giocatore di comandare numerose unità tra cui carri, APC, mortai, fanteria e reparti speciali in 40 missioni accuratamente riprodotte in base ai rapporti originali delle varie unità coinvolte nelle battaglie.
In theater of War, inoltre, un sofisticato sistema di gestione permette alle varie unità di acquisire punti esperienza (in modo simile a quanto accade negli Rpg) ed essere ricompensate con promozioni e decorazioni che contribuiscono a migliorarne il morale e, di conseguenza, le abilità in combattimento.
Theater of War
La collaborazione con le principali forze militari dei paesi coinvolti nella guerra ha permesso poi di schierare la controparte virtuale delle unità che effettivamente si trovarono coinvolte negli scontri aumentando, di conseguenza il realismo della simulazione.
Graficamente splendido, Theater of War dispone di oltre 150 veicoli, 200 uniformi e più di 100 armi di piccolo e medio calibro realizzate utilizzando foto e modelli dei soggetti reali e di animazioni attualmente insuperate. Il sonoro, musiche a parte, è originale e ha potuto essere realizzato grazie alla collaborazioni di numerosi musei che hanno messo a disposizione i propri cimeli per le varie registrazioni.
Death to Spies
Gli stealth game sono dotati di un fascino veramente particolare. Ognuno di noi, infatti, ha desiderato vestire i panni della spia almeno una volta nella vita. Con Death to Spies, 1C Company si propone di realizzare questo desiderio. Ambientato anch’esso nella Seconda Guerra Mondiale, ormai un classico, il gioco cala il personaggio all’interno dello Smersh, un particolare dipartimento dell’Armata Rossa dedito alla caccia alle spie tedesche. Il compito dello Smersh era quello di arrestare tutte le spie, i traditori, i disertori ed i criminali generici che affollavano le retrovie russe durante la guerra. Come nella migliore tradizione di questa tipologia di giochi, il personaggio principale è un veterano del controspionaggio a cui vengono di volta in volta affidate missioni sempre più rischiose.
La realizzazione è eccellente dal punto di vista grafico, anche se gli scenari sarebbero potuti essere disegnati in modo più ricco. Allo stato attuale, infatti, sembrano troppo scarni per un gioco di ultima generazione.
Death to Spies
Anche l’animazione ha qualche incertezza, mente l’intelligenza artificiale è il vero punto dolente del gioco. Lasciando il valore di difficoltà su quello pre-impostato, infatti, è fin troppo facile strisciare a meno di un metro non tanto da una persona isolata, bensì da un gruppo composto da tre o quattro nemici, lanciare una bomba a mano e scappare senza essere visti. Anche il sonoro ha poco in comune con le attuali realizzazioni ma riesce comunque a conferire una sufficiente atmosfera alle scene che appaiono sullo schermo.
Ottima, invece, la mappa interattiva che mostra i campi visivi dei vari personaggi presenti nel livello. L’accuratezza storica è stata invece rispettata grazie alle stesse collaborazioni che hanno portato a realizzare Theater of War ma la sensazione di trovarsi di fronte a un clone di Soldner è molto forte.
The Tomorrow War
Dai tempi della saga di Wing Commander gli appassionati di fantascienza sembrano essere stati snobbati dal mercato. 1C Company ha finalmente colmato questa mancanza grazie a The Tomorrow War, un action game molto interessante grazie alle infinite possibilità di settaggio che gli consentono di essere sia un complesso simulatore spaziale sia un tranquillo gioco in stile arcade.
Ispirato agli scritti di Alexander Zorich, The Tomorrow War si presenta come un ottimo gioco sia dal punto di vista grafico sia per la profondità della trama che vede contrapporsi l’impero terrestre a quello della ex colonia Konkordia in una guerra senza confini.
The Tomorrow War
Il giocatore si troverà quindi a studiare per diplomarsi all’accademia spaziale, verrà immerso in combattimenti tra enormi flotte di navi spaziali, incontrerà razze aliene e dovrà combattere contro numerose forze paramilitari prima di partecipare alla grande battaglia finale.
Estremamente curato e dettagliato The Tomorrow War è un gioco interessante e pieno di spunti sia per gli appassionati di questo genere di simulazioni sia per chi desidera avvicinarsi alla fantascienza giocata senza grandi pretese e con solo la voglia di immaginarsi ai comandi della più importante flotta spaziale mai costruita dall’uomo per difendere il proprio pianeta dalla distruzione.
Rig’n Roll
L’ultimo gioco visto ma, purtroppo, non ancora giocabile al Prague’n Play è Rig’n Roll, un gioco in cui la componente di azione e quella manageriale si fondono insieme. La trama è relativamente semplice ma non per questo così scontata. Un giovane camionista arriva in California e decide di fare tutto il possibile per diventare il numero uno nel settore dei trasporti dello stato. Questo implica un certo numero di azioni fuorilegge come ostacolare le compagnie concorrenti, ma alla fine conferisce un tocco in più alla solita simulazione manageriale.
Rig’n Roll
Come per tutti i titoli presentati da 1C Company anche Rig’n Roll si presenta come un gioco molto dettagliato, curato in tutti i particolari ma carente per quanto riguarda originalità e spessore. Oltre a ciò Rig’n Roll ha messo in evidenza alcune mancanze nel motore fisico del gioco. Tutti i truck, infatti, si comportano allo stesso modo sia che stiano trainando un pesante rimorchio sia che stiano viaggiando completamente scarichi.
Dalla Russia con amore
Da qualche anno a questa parte l’Europa dell’Est è un continuo ribollire di sviluppatori e software house capaci di produrre giochi interessanti e ben realizzati. A Praga la neonata 1C Company, già leader di mercato nell'ex Unione Sovietica, ha presentato alla stampa specializzata quelli che saranno i giochi di punta del suo ricco catalogo per PC. 1C Company non è però un publisher completamente sconosciuto, bensì è il risultato della trasformazione operata da Cenega Company, già produttrice della conosciuta saga di UFO. I titoli presentati al Prague’n Play 2007 nell’intrigante atmosfera dello Jagr’s Pub di Praga (per chi non lo sapesse Jaromir Jagr è uno dei più importanti giocatori Cechi di hockey su ghiaccio al mondo), sono rivolti ad una tipologia di giocatore estremamente varia, che spazia dal semplice giocatore occasionale al ben più attento hardcore gamer.