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La storia di spade e anime diventa portatile

Con Broken Destiny, Namco Bandai porta su PSP il quarto capitolo di Soulcalibur e non solo...

PROVATO di Andrea Palmisano   —   05/06/2009
Soul Calibur: Broken Destiny
Soul Calibur: Broken Destiny
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E' indubbio che la fiera di Los Angeles di quest'anno abbia portato con sé quel necessario e da tanto tempo atteso rilancio di PSP, console che Sony aveva lasciato ultimamente un po' andare alla deriva. Al contrario dell'E3 2008 in cui il portatile era stato praticamente assente, in questa occasione abbiamo potuto invece giocare a diversi titoli interessanti, tutti destinati ad accompagnare a più o meno breve distanza il lancio autunnale di PSP Go.

La storia di spade e anime diventa portatile

Tra questi figura Soulcalibur: Broken Destiny, episodio esclusivo realizzato sulle basi di Soulcalibur IV ma forte anche di alcune caratteristiche uniche e distintive. Diciamo subito che il lavoro dei programmatori di Namco Bandai, dal punto di vista puramente tecnico, è davvero encomiabile; pur con un hardware decisamente inferiore, sono infatti riusciti a trasferire con successo tanto l'estetica quanto la sostanza del precedente su 360 e Ps3, dando vita ad un episodio che di certo non può essere considerato come un compromesso o un passo indietro.

La spada dell'anima

Gran parte dei lottatori e delle arene di Soulcalibur IV sono stati trasferiti su UMD con successo; specialmente le animazioni e la fluidità delle stesse è di una fedeltà impressionante, fattore questo di importanza enorme nel garantire poi il gameplay che gli amanti della serie conoscono e pretendono. Nella demo sullo showfloor erano utilizzabili Hilde, Siegfried, Mitsurugi, Cassandra, Nightmare, Maxi, Astaroth e Raphael; mancavano quindi purtroppo i due personaggi esclusivi, ovvero l'eccentrico DamPierre e il Kratos di God of War, su cui evidentemente Namco Bandai vuole mantenere ancora qualche mistero. Utilizzando Mitsurugi, abbiamo potuto constatare come tutte le mosse del quarto capitolo siano state fedelmente riportate anche in questa edizione; in tal senso il controllo tramite PSP (versione normale, non Go) appare apprezzabile e sufficientemente preciso. Dal punto di vista grafico ambientazioni e personaggi possono contare su una buona fedeltà ai modelli originali, pur peccando ovviamente un po' di dettaglio soprattutto per la definizione delle texture se osservate da vicino.

La storia di spade e anime diventa portatile

Broken Destiny resta comunque uno dei prodotti tecnicamente più impressionanti apparsi sul portatile di Sony. Per quanto riguarda invece le modalità di gioco che dovrebbero essere presenti nella versione finale, si potrà contare su uno story mode a missioni per dare robustezza alla componente single player, così come una scontata opzione multiplayer che però sfortunatamente sembra essere solo ad hoc e non online. Se è quindi vero che Broken Destiny ha contenuti in larga parte mutuati da Soulcalibur IV, le aggiunte esclusive potrebbero comunque giustificarne l'acquisto anche per chi già possiede la versione su console da salotto. Senza ombra di dubbio avremo comunque a che fare con uno dei migliori picchiaduro a incontri mai apparsi su un portatile, aspetto questo che dovrebbe far piacere ad ogni possessore di PSP.

CERTEZZE

  • Tutto Soulcalibur senza compromessi
  • C'è Kratos? Lo voglio!

DUBBI

  • Non un vero nuovo capitolo