L'ottima iniziativa Summer Game Fest Demo organizzata da Xbox consente di provare ben 40 versioni di prova di altrettanti giochi indie in sviluppo, e tra questi siamo rimasti particolarmente affascinati da Lake. Si tratta di un'avventura narrativa tutta basata su ritmi rilassati, dialoghi e gite in riva a un lago per consegnare la posta nella ridente cittadina di Providence Oaks, nell'Oregon. Il concetto di base è proprio il fatto di calarci nelle atmosfere di uno sperduto paese dell'entroterra americano, ritrovando il mood lento e riflessivo di un luogo che sembra rimasto al di fuori del ritmo serrato tipico dei grandi centri urbani, ulteriormente marcato dalla scelta di ambientare la storia negli anni '80, dunque ancora lontani dagli influssi social e tecnologici, trasferendoci di peso in una sonnacchiosa provincia che sembra essere rimasta cristallizzata nelle sue abitudini quotidiane.
Si crea in questo modo un parallelismo perfetto con la protagonista della storia: Meredith Weiss ha lasciato la cittadina di Providence Oaks per andare al college, l'MIT, ed è impiegata adesso in una grande città come programmatrice, una pioniera dello sviluppo software. Con i lavori su un'importante applicazione appena conclusi, ha deciso di concedersi due settimane di stacco totale dai suoi ritmi standard, accettando la richiesta d'aiuto del padre sia per consentire ai propri genitori di poter fare una vacanza, sia proprio per allontanarsi momentaneamente dal superlavoro e dalla vita cittadina.
In questo senso, l'impatto con l'andamento lento e tranquillo del paese è duplice, colpendo sia Meredith che il giocatore stesso, il quale abituato ad azione serrata o obiettivi da portare a termine tra mille difficoltà si ritrova facilmente spaesato, nel momento in cui scopre che deve semplicemente consegnare lettere e pacchi in giro per un paese in riva al lago, guidando un camioncino ad andatura lentissima.
Anche per questa ragione il nostro provato di Lake si è rivelato un'esperienza molto interessante.
L'intensa vita del postino di provincia
Dopo il breve prologo che racconta la premessa della storia, ovvero il ritorno a Providence Oaks per prendere il posto temporaneo di postino e concedere al padre della protagonista (ma anche alla stessa Meredith) una meritata vacanza, veniamo subito introdotti all'arte del consegnare la posta, a dire il vero un mestiere non troppo complesso almeno per come viene presentato nel gioco. Si tratta di partire ogni mattina dall'ufficio postale con un carico di pacchi e lettere, controllare gli indirizzi dei destinatari e consegnarli guidando il camioncino ufficiale in giro per le placide strade del paese, che si snodano lungo le rive del lago.
Il gameplay è tutto qui e non offre praticamente elementi di sfida: l'unica cosa a cui fare attenzione è il controllo costante della mappa per potersi orientare e il fatto di fermarsi alle tappe previste per consegnare lettere e pacchi, ma sostanzialmente non ci sono possibilità di sbagliare, subire danni, non fare in tempo o quant'altro. Da questo punto di vista, Lake smonta tutte le caratteristiche tipiche dei videogiochi standard e propone un semplice vagare per strade e sentieri alla ricerca degli indirizzi a cui consegnare la posta.
L'unico momento di interazione che consente di effettuare delle scelte sono i dialoghi con i personaggi che incontriamo in giro, i quali possono aprire strade diverse e forse portare a conseguenze differenti, anche se la demo, per il momento, non consente di approfondire più di tanto questo aspetto.
Si riconoscono dunque, in linea di massima, due fasi differenti nel gameplay: quella dell'esplorazione della mappa, che è essenzialmente contemplativa, incentrata sulla ricerca delle strade ma soprattutto sul godersi i panorami e ascoltare la musica fornita dall'unica stazione radio presente nella zona, e l'interazione con i vari personaggi nel momento della consegna della posta o in altre situazioni in cui possiamo incorrere durante la giornata lavorativa. In questi casi ci troviamo di fronte alle fasi più puramente narrative, nelle quali scopriamo qualcosa di più sugli abitanti di Providence Oaks, sul paese in generale e anche sulla protagonista stessa, che si trova spesso a rievocare i ricordi dell'infanzia e della gioventù passata presso il lago.
Panorami lacustri e pensieri assortiti
La particolare atmosfera che si respira in Lake è la caratteristica di base del gioco, ciò che segna maggiormente l'esperienza di questa strana simulazione di postino. Si tratta di un'idea piuttosto ardita perché questo titolo non presenta praticamente alcun elemento tipico da videogioco, né dal punto di vista del gameplay né della narrazione, non allineandosi con nessun genere o sotto-genere noto. A fronte di una sfida praticamente inesistente, vista la mancanza di pericoli o abilità particolari richieste per portare a termine le consegne (al di là di una basilare capacità di guidare il camioncino sulle strade e leggere la mappa), anche il racconto non si presenta pervasivo, ma piuttosto sparso, sebbene rimanga costantemente sospeso sullo sfondo. In sostanza, Lake non è né un gioco con qualche scampolo d'azione né una visual novel, vista la frammentarietà della narrazione che si svolge soprattutto attraverso dialoghi e i momenti di relax in casa al termine del turno di lavoro. Questo non significa che non ci sia una storia sottesa al rilassante vagare per le strade di campagna alla ricerca di destinatari a cui consegnare la posta, perché questa è ben presente, ma riaffiora a tratti attraverso un ritmo, anche in questo caso, lento e riflessivo.
Il racconto è spezzettato, a volte celato alquanto in profondità sotto dialoghi apparentemente superficiali, ma costruisce lentamente una storia e definisce anche la figura della stessa Meredith, che inizialmente è tratteggiata in maniera volutamente vaga per essere approfondita con calma, tra ricordi, introspezioni e prospettive future. Il modo in cui decidiamo di comportarci con gli altri, vista la possibilità di avere approcci accondiscendenti o meno, apre strade diverse e probabilmente modificano il legame con il paese e con il passato della protagonista. Ci troviamo a cercare di riallacciare rapporti con vecchie conoscenze oppure tagliare i ponti e mantenere le distanze il più possibile, attraverso scelte che hanno probabilmente delle conseguenze importanti nel prosieguo della storia, ma che potremo valutare solo una volta posti di fronte alla versione definitiva.
Tutto questo è messo in scena con uno stile grafico di notevole impatto: è una caratterizzazione tipicamente "low poly" a cui siamo piuttosto abituati ormai, ma la cura riposta nelle scelte cromatiche, nello studio delle inquadrature, nella ricostruzione di architetture e ambienti naturali tipici dell'Oregon anni '80 riesce a creare un'atmosfera davvero magica. A questo concorre anche un accompagnamento audio che conta su un doppiaggio di ottimo livello (attualmente è completamente in inglese, sia il parlato che i testi) e una serie di canzoni su licenza che vanno dal pop al country, ovviamente riferite al periodo in cui si svolge la storia.
Lake si presenta come una delle esperienze più particolari tra i numerosi indie di grande interesse da tenere d'occhio nei prossimi mesi. È essenzialmente un racconto interattivo che si snoda tra le strade e i panorami di una cittadina lacustre nell'entroterra dell'Oregon anni 80, tutto giocato sulle atmosfere e il relax che è in grado di ispirare. Nella storia di Meredith e della sua cittadina natale, nelle scelte da effettuare sulla ricostruzione o il taglio dei rapporti con il proprio passato, si profila però una trama interessante e intimista, che può parlare molto da vicino ai giocatori.
CERTEZZE
- Splendida atmosfera che ci trasporta nel paesino di Providence Oaks
- I dialoghi sono ben scritti e doppiati in maniera ottima
- Il ritmo rilassato e contemplativo rappresenta qualcosa di diverso dal solito
DUBBI
- Il gameplay può essere un po' troppo limitato per alcuni
- Da valutare l'effettiva possibilità di influire sulla storia in base alle decisioni
- Qualche bug nella demo