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Life is Strange 2 - Episodio 5, ad un passo dalla fine

Siamo volati a Londra per un assaggio dell'ultimo episodio e per scambiare due chiacchiere con alcuni dei suoi protagonisti

SPECIALE di Emanuele Gregori   —   22/11/2019
Life is Strange 2: Episode 5
Life is Strange 2: Episode 5
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Life is Strange 2 si avvia al termine. Dopo più di un anno dall'uscita del primo capitolo, e ad un anno e mezzo da quel Captain Spirit che lo aveva anticipato, il viaggio di Sean e Daniel è pronto a colpirci con tutta la potenza emotiva possibile. Per questo motivo Square Enix ci ha invitati in uno splendido loft londinese, nel centro della capitale, al fine di farci provare un piccolo assaggio dell'ultimo episodio e così da farci incontrare alcuni importanti membri del team.

Sappiamo che ancora in tanti non hanno approfondito le vicende di questa seconda stagione, in attesa che finisca e che ci si possa così lanciare a capofitto sull'intera produzione. D'altronde le tempistiche realizzative di Dontnod rappresentano uno dei pochi marchi di fabbrica non esattamente edificanti dello studio francese. Eviteremo di speculare troppo su avvenimenti pregressi di trama che possano rovinare esageratamente l'esperienza, ma come è ovvio che sia, si tratta comunque di un articolo dedicato al quinto ed ultimo episodio di Life is Strange 2. Come si dice: uomo avvisato...

Nella comunità

Le premesse sono semplici: alla fine di un quarto episodio denso di accadimenti, iniziato con un drammatico risveglio in ospedale e conclusosi con la più difficile tra le scelte etiche affrontate finora, Sean e Daniel sono attualmente stanziati all'interno di una comunità che ha sede nel deserto. Insieme ad altri componenti dell'allegra combriccola e in attesa del ritorno della madre, nel corso del primo assaggio di episodio finale, ci viene data la possibilità di esplorare liberamente una delle zone singole più estese dell'intera serie. Decine di oggetti, persone e situazioni diverse con le quali interagire, alle quali si aggiunge anche la possibilità per tante di queste di essere condivise con il proprio fratellino, che potrà commentarle o divertirsi a gestirle con i propri poteri.

Nel corso della brevissima sezione di gameplay che abbiamo potuto provare, ciò che ci ha più colpiti è la sensazione di "quiete prima della tempesta". Nel corso dell'intervista avuta (tra gli altri) con Jean-Luc Cano, lead writer di Dontnod, ci ha infatti tenuto a farci sapere che il finale di Life is Strange 2 sarà incredibilmente toccante. Chiunque abbia avuto modo di giocare la prima stagione ed il suo prequel saprà già che, nonostante le forti differenze di intreccio, Life is Strange è sempre stata una storia in grado di parlare della crescita e dell'accettazione, ma senza che fosse necessariamente rivolta solo ed esclusivamente ad i giovani ragazzi. Il problema semmai della seconda iterazione è stata proprio la sua ambizione. Più matura e meno adolescenziale, ma per questo anche più difficile nella scrittura e infatti soggetta ad episodi poco esaltanti come il secondo.

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Di questo dettaglio abbiamo parlato sia con il sopracitato sceneggiatore, così come anche con i doppiatori protagonisti: Gonzalo Martin per Sean e Roman Dean George per Daniel. Ad affiancare questi ultimi anche il direttore del doppiaggio, figura mitologica dell'evento londinese, presentatosi alla location con un tutore per il braccio a forme di guanto di Thanos.

Tralasciando le note di colore, tutti i nostri interlocutori son stati d'accordo nell'affermare che l'approccio a questa seconda stagione si è rivelato profondamente diverso dal passato. Il primo Life is Strange viveva in un epoca e un luogo ben definiti, non si trattava di un viaggio on the road. La scelta di addentrarsi in qualcosa di così specifico, arrivando a piazzare come protagonisti due ragazzi in luogo delle due protagoniste femminili della prima stagione, sono elementi che denotano il coraggio di un team che non ha più paura di osare, ma che al contrario tiene a farsi riconoscere come uno dei maggiori esponenti di questo modo di intendere il medium.

Fare due chiacchiere con coloro che hanno dato vita a questi due protagonisti è stato esaltante. Entrambi sorprendentemente vicini ai due personaggi interpretati, è interessante scoprire che hanno anche donato una parte della loro visione ai testi. Insieme al direttore del doppiaggio, in più di un'occasione, hanno deciso di aggiungere qualcosa della propria esperienza di vita o anche semplicemente qualche ricordo di quel preciso periodo della propria crescita, così da donare ancor più verosimiglianza a chi stavano interpretando. In particolare Gonzalo, Sean nel gioco, viene da una numerosissima famiglia sudamericana e prima di decidere di trasferirsi a Los Angeles per diventare un attore, ha avuto modo di vivere quelle stesse sensazioni che il fratello più grande di Daniel si trova a provare nel gioco. Il rapporto con dei fratelli più piccoli, l'invenzione di qualche nomignolo aggiunto anche in fase di doppiaggio e tutti quegli strumenti "comportamentali" che funzionano meglio per chi ha avuto modo di viverli in prima persona.

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Poco esperti del settore e avvicinatisi alla serie solo dopo i provini per questa seconda stagione, sono entrambi rimasti affascinati dalle possibilità di questo tipo di narrazione, come sempre più spesso sta accadendo a chi si ritrova catapultato in questa età dell'oro della produzione videoludica. A questo proposito, ci fa piacere riportarvi anche qualche sensazione di Jean-Luc Cano.

Iniziato al cinema e al videoclip ormai svariati anni fa, ci ha rivelato di essere entrato in questo mondo quasi per caso, quando un amico in Dontnod lo ha chiamato per provare a dirigere una scena di test di Remember Me, vecchio titolo action di Dontnod per PlayStation 3. Regista ancor prima che sceneggiatore, Jean-Luc decise di cogliere la palla al balzo per scoprire un mondo che, dopo più di dieci anni e tanti successi, si è rivelato una vera e propria vocazione. Soprattutto la possibilità di dare libertà al giocatore e, di conseguenza, di inserire diversi possibili bivi alle proprie storie lo ha affascinato fin da subito. È probabilmente proprio uno di questi il motivo per il quale Life is Strange 2 sarà più vario nelle possibilità finali, rispetto alle due uniche conclusioni contemplate nella prima stagione.

In coda alle nostre chiacchiere, come ci è piaciuto chiamarle considerata la poca formalità ed il divertimento, abbiamo provato anche a strappare qualche informazione sul futuro della serie. Come era prevedibile nessuno ci ha fornito dettagli, senza però per questo smentire alcunché. Noi tendiamo a credere che, prima o poi, Life is Strange 3 si farà, quantomeno per il nome che porta e per le infinite possibilità che la narrazione antologica permette.

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Chiudiamo questo piccolo momento di approfondimento per ricordavi la data di uscita del quinto ed ultimo episodio della stagione: il tre dicembre, quando troverete anche la nostra recensione che chiuderà e chioserà sul voto dell'intero ciclo durato un anno e mezzo.