Si è spesso detto di quanto la serie Yakuza sia sempre andata controcorrente. Di quanto, almeno all'inizio, se ne infischiasse di quello che voleva il pubblico. Quella che oggi è una delle IP più amate di SEGA venne quasi bocciata dal suo stesso editore: troppo adulta per piacere ai più giovani, troppo cruenta e machista per interessare alle donne, troppo legata al Giappone e alla sua cultura per riuscire a vendere nel mercato occidentale. Tutte ipotesi smentite dai fatti, con una serie che è andata sempre crescendo in popolarità episodio dopo episodio, tra scazzottate e assurdi minigiochi.
Ma il fatto di perseguire un'esperienza autentica e radicata nella società giapponese non significa che il Ryu Ga Gotoku Studio abbia ignorato negli anni i gusti e le richieste dei fan. Tutt'altro. In Like a Dragon: Ishin! la presenza di certi personaggi è stata influenzata dai sondaggi tra gli appassionati, i cameo di attori famosi sono ormai la prassi, e se Yakuza: Like a Dragon ha introdotto un nuovo protagonista e rotto la tradizione con le sue meccaniche da RPG a turni era anche per dare un colpo di defibrillatore a una serie che mentre ha guadagnato popolarità in Europa e Stati Uniti, ne sta gradualmente perdendo in Giappone.
Se cambiare sistema di combattimento sembrava tuttavia un azzardo, ambientare il nuovo Like a Dragon: Infinite Wealth al di fuori del Giappone è una scommessa ancora più rischiosa. Un what-if che per anni ha solleticato le fantasie di critici e appassionati, ma che metteva a rischio l'essenza stessa della serie: si può fare uno Yakuza lontano da Tokyo, Osaka, e tutte quelle ambientazioni che abbiamo visitato innumerevoli volte in quasi vent'anni? Ryu Ga Gotoku Studio sembra convinto di sì, e per dimostrarlo ha invitato giornalisti e critici a provare una versione pressoché definitiva di Like a Dragon: Infinite Wealth. Ore e ore di gioco tratte da momenti diversi dell'avventura, con uno sguardo approfondito a fasi più avanzate, combattimenti con boss, minigiochi e attività secondarie a spasso tra le Hawaii e il Giappone. Honolulu, arriviamo!
Ricreare le Hawaii
Gli sviluppatori di RGG Studio sono sempre stati chiari sull'ipotesi di ambientare un capitolo di Like a Dragon fuori dal Giappone: "Lo faremo solo se sarà giustificato dalla storia", è stato detto negli anni da chiunque venisse intervistato. L'arrivo di un nuovo protagonista per la serie ha finalmente dato al team questo pretesto: a portare Ichiban Kasuga sulle isole tropicali è infatti la ricerca di sua madre, fino a quel momento creduta uccisa dalla yakuza. La nuova avventura (che a quanto pare sarà la più lunga dell'intera serie) ci vedrà ovviamente tornare nell'immancabile Kamurocho e a Isezaki Ijincho - il quartiere di Yokohama già visitato nell'episodio precedente - ma è ovvio che il palcoscenico principale sarà stavolta la città di Honolulu.
Prendendosi qualche ovvia libertà creativa, il team di sviluppo ha ricreato con estrema cura una porzione della città, con un'attenzione particolare al quartiere di Waikiki e alla zona di Ala Moana: un'area caratteristica, con enormi spiagge piene di surfisti, costeggiate da hotel, negozi di ogni tipo, ristoranti e locali dove divertirsi, bere e assistere a spettacoli di hula. Insomma, il luogo ideale dove disseminare gli innumerevoli passatempi e attività secondarie del gioco. "Eppure abbiamo quasi rischiato di non farcela", ha svelato il producer Hiroyuki Sakamoto ai giornalisti presenti all'evento. Lo sviluppo del gioco è infatti iniziato durante il periodo del Covid-19, e il team non poteva recarsi fisicamente a Honolulu per fare ricerche e raccogliere materiale.
RGG Studio aveva addirittura considerato Bali come meta alternativa, ma è evidente che l'isola indonesiana avrebbe portato a un gioco con un'atmosfera decisamente diversa. "Nonostante avessimo un piano B, volevamo a tutti i costi ambientare la storia alle Hawaii, e per questo abbiamo fatto salti mortali per riuscirci". Il producer spiega come, specialmente nelle fasi iniziali dello sviluppo di Infinite Wealth, sia stato necessario lavorare con le realtà locali dell'isola per avere quanto più supporto e materiale per realizzare una versione virtuale di Honolulu che fosse il più autentica possibile, dalla rappresentazione topografica ai prodotti venduti nei negozi. A proposito di negozi, esattamente come in passato si è cercato anche in Infinite Wealth di stringere accordi con alcune catene e marchi reali, in modo da avere i rispettivi locali e prodotti all'interno del gioco.
La mappa di Honolulu City, in Infinite Wealth, è circa tre volte più grande di Kamurocho, e per questo diventa spesso necessario spostarsi con dei mezzi di trasporto. Sarà possibile chiamare un taxi e viaggiare istantaneamente da un punto all'altro della città, oppure ricorrere allo Street Surfer, un goffo segway di cui si potrà migliorare la velocità e l'autonomia. Volendo è possibile segnare un punto della mappa e farsi trasportare in automatico dal mezzo, ma non sempre funziona correttamente, e durante la prova dovevamo intervenire spesso manualmente quando di tanto in tanto si incastrava tra le auto e i tram che girano per le strade.
Passando un po' di tempo con il gioco è facile capire perché, tra tutti i posti del mondo, siano state scelte proprio le Hawaii per ospitare la nuova avventura di Ichiban. Oltre ad avere alcune influenze dal Giappone e ad avere molto senso dal punto di vista narrativo (le sue isole sono tra le mete preferite dai turisti giapponesi), Honolulu City è pittoresca ed esotica tanto per il protagonista quanto per il pubblico.
Girando per le strade di Honolulu si incrociano turisti in costume, artisti e venditori nei pressi delle spiagge, ci si può dedicare ad attività ricreative in mare, andare in giro per la città a scattare fotografie o fare la conoscenza di strani personaggi. Un influencer fallito che ha aperto una caffetteria, un inventore sfortunato e un'orribile e acida mascotte di un centro turistico sono solo alcuni degli improbabili individui che si incontreranno durante la trasferta di Ichiban. Ma mai abbassare la guardia: neanche il tempo di fare un tuffo in acqua o prendere un po' di abbronzatura, infatti, che in pieno stile Like a Dragon ci si trova subito in mezzo a qualche rissa per strada.
Sistema di combattimento
Se l'interfaccia di gioco è rimasta quasi identica a quella del vecchio episodio, il sistema di combattimento ha visto pochi ma importanti affinamenti. La novità più importante è la possibilità, durante il proprio turno, di muovere il personaggio che si sta controllando all'interno di un'area limitata. Questo vuol dire potersi spostare per evitare di colpire un alleato per errore, si possono infliggere danni bonus dalla distanza ravvicinata, oppure ci si può avvicinare agli oggetti per raccoglierli e usarli per colpire gli avversari. Sono state anche perfezionate le interazioni tra i compagni di squadra, che in determinate condizioni combinano attacchi e intervengono per infliggere più danni.
Il resto appare estremamente familiare e sopra le righe: ogni personaggio, anche in base alla classe che si decide di assegare, è specializzato su un particolare ruolo ed è dotato di attacchi fisici ed elementali di diverso tipo. Il tassista Tomizawa lancia chiavi a croce come fossero dei proiettili, un taser può essere usato per fare danno elettrico, mentre dei bengala per la segnalazione stradale sono più efficaci contro i nemici deboli al fuoco. Ichiban è dotato di tecniche di guarizione, Kiryu è potente sul corpo a corpo, mentre la danzatrice Chitose indebolisce i nemici e potenzia i compagni con i suoi passi di danza. I colpi speciali dei personaggi sembrano usciti da un anime shonen, mentre intatta è la demenzialità dei Pestamici, assurde evocazioni che Ichiban chiama al telefono per farsi dare una mano in combattimento.
Da una body builder con palle chiodate al posto dei pugni a uno stiloso cantante pop, passando per un fattorino che arriva e attacca per qualche turno con la sua bicicletta. A completare il pacchetto ci pensa un "bestiario" di altissimo livello, con interpretazioni fantasiose e deliranti di quella che può essere la fauna delle Hawaii. Ed ecco che si viene aggrediti da un nemico chiamato "Surfista fasullo", si fa a botte con uno "Pseudobarbone" o ci si trova a difendersi da un "Ubriaco minore" e un "Cantante imbranato". Tutti ovviamente con i loro punti di forza, strategie di combattimento e debolezze elementali. Occhio al venditore aggressivo, per esempio, che normalmente attacca con un paio di padelle ma di tanto in tanto lancia un microonde che fa danno di tipo elettrico.
Non solo l'equipaggiamento ma anche l'estetica dei membri del party sarà personalizzabile con oggetti e vestiti a tema: cappelli e camicie hawaiiane, sandali da spiaggia, o anche tavole da surf da usare come arma. Il sistema di classi è stata una delle trovate più divertenti di Yakuza: Like a Dragon, ed era quindi inevitabile che venisse riproposto ed espanso in questo seguito, con nuovi e vecchi lavori che si possono ottenere: dal samurai all'acquanauta, fino alla geoballerina e il pirodanzatore, che si affiancano alla classe dello chef o della idol. Ogni lavoro influenza le tecniche, le debolezze e le statistiche del personaggio, ma migliorando il legame tra i compagni e portando a termine delle attività specifiche si può fare in modo di spostare certe tecniche da una classe all'altra, così da creare una build che sia completamente personalizzata e prenda il meglio da diversi lavori.
Minigiochi e attività extra
Chi ha giocato Yakuza: Like a Dragon ricorderà che la vecchia avventura di Ichiban aveva alcune impennate di difficoltà decisamente ignobili e inaspettate (specialmente in occasione di un paio di boss). È possibile che con Infinite Wealth gli sviluppatori siano stati più attenti a bilanciare il tasso di sfida, ma resta comunque fondamentale gestire bene il party, le diverse sinergie e le build di ciascun personaggio. A dimostrarlo ci ha pensato l'esplorazione del Labirinto. Simile alle mappe dei tipici dungeon crawler, si tratta di una zona speciale di Honolulu generata in maniera procedurale, la cui struttura labirintica cambia ogni volta che la si visita. Più ci si addentra nel dungeon e più è facile trovare oggetti rari, ma ovviamente i nemici si fanno via via più potenti, capaci di spazzare chi arriva impreparato.
Si tratta solo di una delle tantissime attività extra e dei sistemi inediti che sono stati schiacciati nel gioco come una calza piena di dolci nel giorno dell'Epifania. Ichiban e Kiryu non solo possono migliorare la loro relazione con gli altri membri del party (cosa che permette di ottenere dei bonus in combattimento), ma possono anche stringere legami con le altre persone in giro per le Hawaii tramite una funzione chiamata Aloha Links: salutare i passanti con il tradizionale gesto dello shaka consente pian piano di migliorare il livello di interazione sociale con gli sconosciuti, stringendo così delle amicizie e ottenendo talvolta informazioni utili o missioni secondarie.
Torna poi in versione espansa la Lega dei Sujimon, un assurdo minigioco palesemente ispirato ai Pokémon, che vede Ichiban e i suoi amici andare in giro per Honolulu a catturare strani personaggi da aggiungere alla propria collezione e far combattere. C'è un sistema di gacha che permette di "sbustare" dei Sujimon casuali, prendendo un po' in giro il sistema delle loot box, ma volendo si possono sfidare Sujimon in giro per le strade e provare a "catturarli" tramite un minigioco che si attiva alla fine del combattimento. Anziché lanciargli una sfera bisogna inchinarsi e offrirgli un regalo, sperando che lo accetti: esattamente come le Poké Ball, più il regalo è costoso e più è efficace.
Non contenti, gli sviluppatori hanno inserito anche un sistema di Incursioni online, con squadre Suji di altri giocatori che potrebbero invadere la partita e sfidarci in cambio di ricompense. Potremmo passare ore a parlare di tutti i minigiochi e le attività extra che si troveranno in giro per le ambientazioni di Infinite Wealth: club dove giocare d'azzardo, karaoke, cabaret, e anche alle Hawaii non mancheranno le classiche sale giochi dove provare arcade e classici del passato (tra cui, per la prima volta al di fuori di un cabinato, la versione originale di SpikeOut). C'è addirittura un esplosivo minigioco chiamato Crazy Delivery, ispirato chiaramente al classico Crazy Taxi ma aggiornato all'epoca dei rider e di Deliveroo. Tuttavia, parlando di ispirazioni, è ad Animal Crossing che il team di sviluppo ha guardato per creare quello che è sicuramente il contenuto extra più corposo e inaspettato del gioco.
Dondoko Island
Abbastanza presto nella sua avventura hawaiiana, Ichiban si ritroverà a visitare Dondoko Island, un'isola che dovrà ripulire dalla spazzatura e su cui costruire un resort a cinque stelle per i turisti. Parlare di "gioco nel gioco" ha poco senso in una serie che da sempre affianca la storia principale con sconfinate attività extra e sfide di ogni tipo. Tuttavia Dondoko Island è talmente ricco che, secondo gli sviluppatori, il team avrebbe potuto pubblicarlo separatamente dal gioco base e non avrebbe comunque sfigurato.
Ripulendo dalla spazzatura e tagliando la legna si possono raccogliere materiali utili per il crafting degli oggetti: col passare del tempo si costruiscono nuovi strumenti e oggetti d'arredamento, si guadagna denaro portando a termine lavoretti e si possono bonificare nuove aree per accedere a diverse zone dell'isola, tra campi, grotte, laghi e foreste. Come in Animal Crossing si possono pescare pesci e catturare insetti, si può arredare la propria casa o fare compere in un negozio che ogni giorno vende nuovi oggetti d'arredo. Di tanto in tanto sarà necessario difendere la zona da gruppi di teppisti, mentre una volta aperto il resort bisognerà fare in modo che i visitatori siano soddisfatti dei servizi e delle strutture sull'isola. Interrogato sulle ispirazioni al gioco Nintendo, Sakamoto ha confermato l'ovvio riferimento: "Chiaramente ci sono state delle influenze. Visto che l'ambientazione era quelle delle Hawaii volevamo dare ai giocatori un modo per interagire con la ricca fauna e flora delle isole tropicali. Ci è venuta in mente l'idea di ripulire l'isola dall'immondizia, e su quella base abbiamo iniziato a ipotizzare diverse soluzioni e meccaniche finché non abbiamo optato per questa soluzione".
Due draghi, una storia
Mentre i minigiochi demenziali, i tuffi nell'oceano e i nemici assurdi rappresentano l'anima più delirante e comica di Like a Dragon: Infinite Wealth, come da tradizione della serie la storia principale del gioco avrà invece toni molto più seri e drammatici. Come anticipato dai trailer dei mesi passati (e suggerito dagli eventi di Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name), Kiryu si troverà ad affrontare la sua battaglia più difficile contro un nemico che, stavolta, potrebbe davvero non riuscire a sconfiggere.
"Nel corso della serie abbiamo visto i personaggi invecchiare e adesso affrontano un punto specifico della loro vita", racconta Sakamoto. "La storia che volevamo raccontare è un'esperienza di vita realistica. Non vogliamo nemmeno che diventi troppo cupa, quindi ci saranno anche momenti più leggeri e carichi di eccitazione". Per Kiryu - e per il giocatore - si prospetta un viaggio introspettivo, malinconico e ci si domanda se, dopo il famigerato bluff alla fine di Yakuza 6, la serie si prepari a dire davvero addio al drago di Dojima. Che la sua storia possa terminare nel 2024, l'anno del dragone, ha un che di profetico.
Per quanto Like a Dragon Gaiden sia stata una breve e gradita parentesi, lo spin-off con protagonista Kazuma Kiryu ci ha ricordato come mai la serie avesse bisogno di grosse novità. L'arrivo di un nuovo protagonista e l'introduzione di un sistema di combattimento a turni avevano reso Yakuza: Like a Dragon un eccellente giro di boa per i fan di vecchia data e un ottimo punto di partenza per un pubblico tutto nuovo. Infinite Wealth sembra spingersi ancora oltre, con una quantità di contenuti impressionante (anche per gli standard della serie), un'ambientazione completamente nuova ed esotica, e infine una storia che ha tutti i presupposti per lasciare un segno indelebile. Preparate passaporti e biglietti: si parte per le Hawaii.
CERTEZZE
- Si preannuncia l'episodio più ricco per dimensioni e contenuti
- Affiancato al Giappone, lo scenario delle Hawaii funziona bene
- Sistema di combattimento ulteriormente affinato
- Il classico mix di serietà e demenzialità della serie
DUBBI
- Qualche imperfezione tecnica da sistemare prima dell'uscita
- RGG Studio non deve sbagliare con la storia di Kiryu