Ultimate Ghosts'n Goblins
L’operazione di Capcom è furba e ben realizzata: avvicinare nuovi proseliti alla serie e riconquistare gli indissolubili vecchi fan. Ghost’n Goblins è un platform vecchia maniera: level design curato fin nei piccoli particolari, gameplay lineare e un livello di difficoltà davvero molto elevato. Nel gioco si prenderà controllo di Sir Arthur, cavaliere di vecchio stampo sulla falsariga del Don Chisciotte, nella sua eterna lotta contro le orde di demoni. In questa versione PSP, per venire incontro alle abilità dei giocatori sono state predisposte tre distinte modalità di gioco (per il momento chiamate “facile”, “medio” e “difficile”) che pur non differenziandosi in termini di contenuti offrono una diversa gestione della morte in-game. Quello che i giocatori più navigati ricorderanno senza dubbio di questo gioco è l’assoluta difficoltà dei livelli a partire dal primo: il vero scoglio nel proseguimento dell’avventura era dettato dal fatto che per ogni colpo ricevuto si perdeva una stadio della armatura, fino a rimanere letteralmente in mutande e morire; la presenza di nemici furbi, veloci e numerosi, coadiuvato al sistema di respawn post-mortem (ovvero il punto da cui si ricominciava subito dopo essere morti) ha fatto si che questo gioco diventasse a tratti frustrante (in termini puramente competitivi) ed appassionante. La suddivisione in modalità viene a pesare principalmente sulle modalità di respawn: mentre con i primi due gradi di difficoltà si potrà tornare in vita nel punto stesso in cui si è morti, con l’ultimo livello (il difficile) si potranno vivere momenti ben più vicini con il gioco originale dato che ogni volta che si morirà, toccherà ricominciare da capo. Se c’è una cosa che può chiarire subito la posizione di questo Ultimate rispetto all’originale è questa: si muore ogni due passi. Il gioco presenta le solite meccaniche 2D, impreziosite dall’importante inserimento della possibilità di rimanere appesi alle piattaforme (elemento che mancava nel gioco originale e che avrebbe fatto la felicità di più di una persona); ambientazioni, armi e nemici sono stati rinnovati e rielaborati in chiave moderna, alcuni nemici sono vecchie conoscenze mentre ad altri servirà prendere le misure. Il formato 16:9 della PSP si presta perfettamente alle necessità del gioco, permettendo al giocatore di vedere molto più in là rispetto al passato e mettendolo nella posizione di capire con abbastanza tempo d’anticipo le mosse dei propri avversari. Il resto è sotto gli occhi di tutti: Sir Arthur è più in forma che mai, con un nuovissimo set d’animazioni e tutte le sue leggendarie armi; il tentativo di riavvicinare i vecchi fan e portarne di nuovi verso questa incredibile saga senza età, è sicuramente riuscito. Il gioco è previsto entro la fine dell’anno, giusto il tempo di mettersi il cuore in pace in previsione di morire, morire e morire.
PowerStone Collection
Probabilmente chi non ha mai bazzicato le sale giochi o non è stato un fortunato possessore di Dreamcast, conosce questa saga solo grazie ad un tanto bizzarro quanto brutto cartone animato passato in televisione giusto un paio di anni fa. Powerstone è un picchiaduro atipico, di quelli dove ti ritrovi a combattere all’interno di arene suddivise in più livelli, di quelli dove puoi vincere anche solo lanciando oggetti in testa ai tuoi avverari, di quelli dove il single player è divertente ma il multiplayer lo è di più. Dopo anni di assenza dalla scena videoludica Capcom alla recente presentazione della propria line-up annuale a Las Vegas, ha ritirato fuori dal cappello la carta Powerstone, annunciandolo su PSP, riportanto in auge una buona serie che non ha mai riscosso il successo meritato. Riuscirà il portatile Sony nell’impresa? Noi un paio di idee ce le siamo fatti...
PowerStone Collection
Per chi ancora non lo sapesse Powerstone è un picchiaduro che mescola abilmente elementi presi da giochi come smash bros (N64) ed ergheiz (psx), ovvero la possibilità di sfidarsi con i propri avversari all’interno di arene tridimensionali multilivello, con la possibilità di raccogliere oggetti ed utilizzarli a piacimento come oggetti contundenti. Questa versione PSP altri non è che una collection della versione dreamcast e contenente sia PowerStone che PowerStone2, e che mette a disposizione del giocatore un totale di 14 personaggi con cui affrontare le battaglie. Gli stage e le meccaniche di gioco sono un porting diretto dalla versione dreamcast, le uniche aggiunte rilevanti sono a riguardo di una decina di nuove armi ed una serie di mini-game studiati appositamente per questa versione portatile. Se nel single player PowerStone non ha mai vissuto particolari momenti di gloria, quello che si respira in multiplayer è tutt’altra storia e questo remake per PSP pone ottime basi a riguardo: nel primo Powerstone si potrà giocare un multiplayer fino ad un massimo di due giocatori in modalità ad-hoc, nel secondo invece i giocatori potranno arrivare a 4 e si potrà giocare anche in gameshare, ovvero con una sola copia del gioco e altri tre giocatori che scaricano una demo temporanea (ovviamente i contenuti saranno limitati rispetto al multyplayer di 4 giocatori con 4 UMD). Il formato PSP, a prima vista, peggiora leggermente le cose: graficamente il gioco pare essere il porting diretto della sua versione originale con la sola differenza che spesso i personaggi sembrano leggermente sfocati. Ovviamente non si può dire se questo sia un problema della versione provata o se sarà uno dei difetti portanti del gioco, per questo ed altro toccherà aspettare ancora qualche mese nell’attesa di poter tornare a menare le mani con Fokker e soci.
Capcom Classic Collection Reloaded
Capcom fa indubbiamente parte della storia dei videogiochi, non ci sono dubbi a riguardo, da più di vent’anni permette a poveri giocatori squattrinati di scialaquare i propri risparmi in quelli che sono, sono state e saranno le pietre miliari dei videogiochi. E quale modo di migliore di dare una ripassata alle proprie origini se non quello di proporre una collection con giochi del calibro di Street Fighter, Knights of the round, King of Dragons, Echo Fighters e altri 15 capolavori? La PSP, in quanto portatile, è la console ideale per sessioni di pick-up and play e lo stile dei giochi di una volta si associa alla perfezione a questa richiesta.
Capcom Classic Collection Reloaded
Capcom Classic Collection Reloaded è in realtà il secondo capitolo della collection di grandi glorie di casa Capcom (il primo non è ancora uscito in europa) e propone ai giocatori la possibilità di fare un tuffo nel passato, tornando bambini o adolescenti un altra volta per giocare ai giochi che hanno fatto di noi quello che siamo ora. Come ogni collection, anche qui si avrà la possibilità di ruotare lo schermo di gioco in modo da giocare in maniera più fedele a titoli come 1943. I giochi sono ciò che si può definire “arcade perfect” ovvero nello stesso stato di come li avevamo lasciati anni fa e permetteranno di giocare wifi, oltre che ad-hoc, anche in gamesharing in modo da poter condividere la propria passione con chiunque. Capcom Classic Collection sarà pronto per la fine dell’anno, abbiamo aspettato quindici anni, un altro po’ di mesi non sarà un problema.
Ultimate Ghosts'n Goblins
Il sogno proibito di molti “vecchi” videogiocatori, unico sostentamento delle sale giochi per anni e gioco capace di scatenare sentimenti di odio e felicità con la stessa velocità si un battito d’ali. Stiamo parlando ovviamente di Ultimate Ghosts’n Goblins, remake del gioco che ha saputo costruire le fortune di capcom sin dal lontano 1985. E’ lapalissiana la spasmodica attesa dei fan in seguito all’annuncio di un scintillante ed esclusivo remake per PSP, multiplayer ha avuto la possibilità di provarlo in anteprima: vi basti sapere che Sir Arthur è tornato.