Il programma EA Originals ha saputo regalarci diverse piccole gemme, non ultimo It Takes Two ma potremmo andare più indietro e citare Fe o i due Unravel. Alla famiglia è pronto a unirsi, fra pochi giorni, anche Lost in Random: una fiaba a tinte gotiche sviluppata da Zoink Games (stesso studio di Fe), che richiama lo stile di Tim Burton e ci trascina nel mondo di Alea dove tutto è controllato dal tiro di dado.
Si tratta di un'avventura lineare in cui vestiremo i panni di Even che, assieme al fido compagno a sei facce Dicey, dovrà farsi strada attraverso i sei reami del regno per salvare la sorella dalla grinfie della crudele Regina che governa su Alea.
Un viaggio più facile a dirsi che a farsi, costellato di minacce e pericoli dietro ogni angolo, ma anche di bizzarri personaggi in grado di darci una mano, alleggerendo in un certo senso la nostra missione. Abbiamo giocato le prime ore e l'impressione è molto positiva: non siamo di fronte a un gioco che vuole strafare e la gran parte della sua esperienza è legata proprio all'utilizzo del dado, alla casualità che deriva dal lancio. Certo, c'è un po' di manipolazione da parte nostra ma chi ha detto che dobbiamo sempre giocare secondo le regole?
Scopriamo Lost in Random nel nostro provato su PC.
Le sorelle Even e Odd
Come vi abbiamo anticipato, Lost in Random è ambientato nel mondo di Alea, a sua volta diviso in sei reami: Onecroft, Two-Town, Threedom, Fourburg, Fivetropolis e Sixtopia, tradotti in italiano con Primagora, Borgodoppio, Triscordia, Quattrobische, Pentatropolis e Sest'Incanto. Un piccolo plauso alla localizzazione italiana, perché non è mai facile riuscire a restituire nomi che possano richiamare l'idea dietro gli originali. Si potrebbe dire che, dal primo al quinto, questi reami vadano in crescendo e diano un'impressione migliore del precedente, ma in realtà non è proprio così: tutti hanno sofferto a causa della Guerra dei Dadi, riportando conseguenze che si ripercuotono sui reami stessi e sulla loro popolazione. A eccezione di Sest'Incanto, che è l'emblema della perfezione, l'oscurità è calata su tutti gli altri e chi più o chi meno soffre di un degrado che non sembra possa aver fine.
In questo scenario tenebroso prende vita la storia delle sorelle Even e Odd. Abitano a Primagora, il reame più povero di Alea e la loro già difficile quotidianità viene spezzata definitivamente quando Odd compie dodici anni: per decreto reale, infatti, nel momento in cui un ragazzino compie dodici anni sarà chiamato a lanciare un dado speciale, al cospetto della Regina stessa. Il risultato determinerà in quale reame trascorrerà il resto della sua esistenza, abbandonando i suoi affetti per un futuro incerto. Considerato il caos che regna in tutti i reami, difficile dire se passare a uno più elevato possa considerarsi davvero una fortuna ma, a prescindere da tutto questo, il decreto non può essere contestato: qualunque sia l'esito, va rispettato. A nulla valgono gli sforzi dei genitori di nascondere le ragazze, Odd viene trovata e, davanti alla Regina, costretta a lanciare il dado: dopo un primo attimo di speranza, il numero sei ufficializza la sua condanna. Si può pensare che finire a Sest'Incanto sia una fortuna, il paradiso incarnato in cui vivere, se qualcuno potesse davvero testimoniarlo: chiunque vi metta piede, infatti, è destinato a non fare più ritorno.
Strappata dalla sorella, Even viene tormentata di continuo dal ricordo e dall'impotenza per non averla potuta salvare, finché una notte, complice una visita inaspettata, prende la difficile decisione di lasciare la sua famiglia per raggiungere Sest'Incanto e riportare indietro Odd: un viaggio difficile, dal quale potrebbe non esserci ritorno, ma al suo fianco interverrà il simpaticissimo Dicey - oddio, non parliamo la sua lingua quindi non sappiamo se sia simpatico, però porta sicuramente allegria in un mondo avvolto dalla tristezza. Il nostro piccolo amico a sei facce sarà la chiave per sopravvivere alle ostilità che ostacoleranno il nostro cammino, poiché attorno a lui ruota tutto il semplice, ma brillante e divertente sistema di combattimento di Lost in Random.
Battaglie a colpi di dado
Pur con tutta la sua buona volontà, infatti, Even è armata di una semplice fionda che poco può contro i nemici: ciò non significa tuttavia che sia inutile, anzi, senza di lei Dicey non potrebbe darci modo di attaccare come si deve. C'è dunque una mutua collaborazione tra i due. Sono tre gli elementi principali da tenere in considerazione quando si lotta: la fionda di Even, Dicey di per sé e le carte. A partire dalla fionda, ciascuno è influenzato dall'azione precedente. Even colpisce i punti deboli dei nemici affinché perdano cristalli, che Dicey raccoglierà di propria volontà (o su nostro comando) per caricarsi e nel momento in cui lo sarà abbastanza potrà essere lanciato per pescare un numero di carte pari alla carica stessa. In questo preciso momento il tempo si fermerà e il risultato del dado determinerà quanti punti azione potremo spendere per attivare le carte pescate. L'intero sistema di combattimento è dunque basato sulla casualità, alla quale dovremo piegarci (come chiunque in Alea) e trarne la mano migliore possibile per averla vinta sui nemici.
È un sistema che, pur nella sua linearità, soddisfa perché non è prevedibile. Non sappiamo cosa andremo a pescare di volta in volta, pur potendo noi decidere come costruire il mazzo con le carte a disposizione, e questo ci mette nella posizione di valutare strategie più o meno rischiose anche a fronte del tipo e del numero di nemici da affrontare. Le stesse cure sono demandate a una buona pesca, non c'è altro modo per recuperare salute nel mezzo di uno scontro. Molto interessante è poi la gestione delle armi: Even può dotarsi di spada e arco, se la fortuna le arride, e utilizzare entrambi a piacere, ma va prestata attenzione alla carica della spada o alla quantità di frecce.
Ogni colpo di lama andato a segno "usura" l'arma fino a farla scomparire, tuttavia un'ulteriore pesca fortunata potrebbe fornirci una nuova carta spada prima che questo accada, riempiendo di nuovo l'indicatore della resistenza e aumentando l'efficacia dell'arma. Gli sviluppatori hanno dunque ragionato sul fatto che una pesca doppia potrebbe non essere così limitante o disastrosa come si pensa, anzi, hanno fatto sì che possa essere sfruttata per una strategia fortemente offensiva. Esistono una varietà di carte sufficiente a creare effetti interessanti e offrire combinazioni in base alla costruzione del mazzo.
Esplorazione di coppia
Lost in Random non è ovviamente solo scontri e ingegno volto alla forza bruta, c'è anche molto da esplorare, missioni secondarie da portare a termine, personaggi con cui parlare, collezionabili da raccogliere e soprattutto soldi con cui acquistare le tanto preziose carte - che non sono proprio a buon mercato. Qui è dove la fionda di Even entra soprattutto in gioco, potendo sia rompere oggetti dentro i quali sono nascoste monete sia attivare meccanismi per proseguire a seconda delle necessità. Dicey, di contro, è il fidato compagno al quale dare ordini per quegli enigmi che richiedono di essere in due per essere risolti. Come già anticipato, il gioco è story driven e fin dove abbiamo potuto vedere non ha la tendenza a diramarsi molto o a essere dispersivo, com'è giusto che sia, ma riesce in ogni caso a stuzzicare la nostra curiosità per raggiungere tutti gli angoli della mappa con le ricompense che ne conseguono.
La varietà di personaggi secondari non ci ha sempre soddisfatto, in alcuni casi abbiamo visto dei modelli ripetuti o con differenze minime per essere considerati distinti, ma ci riserviamo questa perplessità per il gioco completo. Nulla da dire finora per quanto riguarda l'estetica, che richiama molto da vicino Tim Burton e in particolare Nightmare Before Christmas, così come l'atmosfera cupa e decadente che restituisce appieno il baratro in cui è sprofondata Alea dopo la Guerra dei Dadi. C'è tanto ancora da scoprire su Lost in Random e quanto visto finora ci ha convinto ad andare più a fondo in un misterioso che attende soltanto di essere svelato.
Lost in Random ha tutte le carte (e i dadi) in regola per essere un'altra piccola gemma del catalogo EA Originals: l'idea alla base, la casualità che governa tutto, è molto interessante e finora applicata in modo tale da rendere ogni combattimento diverso e imprevedibile. Costringe i giocatori ad adattarsi a un sistema che, per ora, non possono piegare dando comunque loro la possibilità di trarne il meglio. Siamo curiosi di scoprire la varietà di carte a disposizione e la loro applicazione, le combo e fino a che punto può spingersi la nostra creatività. Alea è un mondo tenebroso, ricco di fascino e mistero, nelle cui profondità si nasconde un mistero che non vediamo l'ora di svelare. Esplorare i singoli regni è interessante, soprattutto per la caratterizzazione di ognuno, e sebbene al momento la varietà nei modelli dei personaggi secondari non ci abbia convinto del tutto, aspettiamo di avere tra le mani il gioco completo per esprimere un parere definitivo. Al di là di questo, promette di essere un'esperienza avvincente, divertente e dalla durata commisurata a quello che vuole offrire.
CERTEZZE
- Il mondo di Alea è rifinito sia artisticamente sia narrativamente
- Il sistema di combattimento votato alla casualità rende gli scontri imprevedibili
- Nonostante la linearità della storia, l'esplorazione e le relative ricompense non mancano
DUBBI
- Per ora, i modelli di alcuni personaggi secondari ci sembrano un po' riciclati
- Non sappiamo ancora se il gioco manterrà queste ottime premesse fino alla fine