Esattamente un anno fa avevamo raccolto una serie di ragioni per cui l'esistenza di Mario Kart 9, su Nintendo Switch, potesse o meno sembrare credibile. Da allora le cose non sono minimamente cambiate: le motivazioni per cui ha senso che arrivi, e quelle per cui sarebbe più plausibile che ritardi fino alla prossima console, sono ancora altrettanto valide. Il team di Mario Kart, oltre a occuparsi da anni di Mario Kart Tour (assieme a DeNA), non pubblica niente dal 2017: un evento molto raro per un gruppo che, prima di questa data, era stato tra i più prolifici dell'azienda.
Recentemente sono emersi in rete due rumor sul prossimo Mario Kart per Nintendo Switch. Il primo risale al tre gennaio, e previene da LeakyPandy, insider che esterna i propri spifferi su Twitter. Assieme a un nuovo Pikmin sviluppato da Next Level Games (che ormai è di proprietà Nintendo), assieme a un nuovo spin-off legato a Xenoblade e a un imprevedibile Rogue Squadron IV di Crytek, ha dichiarato di aver sentito nominare anche un nuovo Mario Kart. Da più fonti, a quanto pare: perché i nomi da lui proposti, che afferma di aver ascoltato, sono ben due. Mario Kart 10 (come a dire: Mario Kart Tour era un episodio principale) e Mario Kart Crossroads. Indipendentemente dal titolo, su una cosa l'utente si dice sicuro: il prossimo racing game mariesco proporrà una pletora di IP.
Ben più affidabile la voce giunta una settimana dopo, proveniente dal Dr. Serkan Toto (lui stesso si definisce così online), CEO di Kantan Games, una società che si occupa - guarda caso - di analizzare l'andamento dell'industria videoludica. Secondo Kato, nonostante le eccezionali vendite di Mario Kart 8 Deluxe, un nuovo Mario Kart sarebbe in pieno sviluppo per Nintendo Switch, e Nintendo potrebbe annunciarlo - non lanciarlo, a quanto pare - quest'anno. L'analista non ha detto di "aver sentito voci": lo ha dato per certo. E ha anche aggiunto che conterrà un'interessante novità, che in molti, sommando i due rumor poco distanti, hanno pensato possa essere "l'incrocio" di vari brand. Non casualmente, su Twitter si è rapidamente diffuso il tag #NintendoKart.
Vediamo insieme quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi di contenere più IP, e quali novità potrebbe introdurre Nintendo oltre a questa. In altre parole vi parleremo di tutte le voci che circondano Mario Kart 9, l'attesa esclusiva per Nintendo Switch.
Nintendo Kart
Partiamo subito da un dato certo. Le tre serie più vendute della storia Nintendo sono Super Mario (più di 760 milioni di copie), Pokémon (circa 380 milioni di copie) e "Wii Series" (che comprende tutti i titoli usciti sotto questo marchio, come Wii Sports e Wii Music ad esempio, e ha superato i 200 milioni). Al quarto posto c'è The Legend of Zelda, che dovrebbe presto raggiungere i 140 milioni di copie.
Ecco, staccando Mario Kart dal brand onnicomprensivo di Super Mario, sarebbe al quarto posto, sotto Wii Series e sopra The Legend of Zelda, con 160 milioni (in continua crescita). Tutto questo preambolo per sostenere un solo concetto: anche se venissero introdotte tante IP, Nintendo non sarebbe mai così pazza da abbandonare un marchio talmente famoso e prestigioso come quello di Mario Kart. Non avrebbe senso. Senza considerare il fatto che l'azienda giapponese non utilizza il proprio nome con leggerezza: l'ultimo gioco a portarlo, se non ricordiamo male, dovrebbe essere Nintendo Land (per Wii U, 2012).
Quindi, posto che il prossimo Mario Kart si chiamerà - con ogni probabilità - ancora "Mario Kart", prendiamo in considerazione l'ipotesi che possa contenere più IP. Non sarebbe un discorso stupido: abbiamo visto quanto Super Smash Bros. sia stato importante nel far conoscere marchi dimenticati, o confinati al mondo giapponese. Fire Emblem e Mother, per citare i primi due che ci vengono in mente, gli devono molto. E Mario Kart è molto, molto più famoso di Super Smash Bros.: per Nintendo sarebbe utile diffondere i propri personaggi in questa maniera, visto l'interesse (sacrosanto) a sfruttare i brand più che in passato, anche oltre il mondo dei videogame. Inoltre ci sarebbero più contenuti a cui attingere, sia per le armi che per le piste.
Ma ci sono anche tanti aspetti che non ci convincono. Innanzitutto a livello stilistico: Super Smash Bros. da sempre è una macedonia, Mario Kart no. Non unisce più universi e, nonostante le recenti aperture (The Legend of Zelda, Splatoon), per portare altri personaggi all'interno della serie ci sarebbero solamente due modi. Il primo sarebbe quello di "mariokartizzarli": prendere Samus Aran, ad esempio, e declinarla in proporzioni cartoon, più morbide e meno realistiche. Il secondo sarebbe quello di abbracciare la varietà stilistica, che quasi sempre sfocia nell'accozzaglia, di Super Smash Bros.: ci auguriamo proprio che non avvenga.
Ultimo punto a sfavore, probabilmente il più importante. L'accrescimento del roster rappresenta una caratteristica chiave di Super Smash Bros. fin dal primo seguito, e in quella serie è uno sviluppo comprensibile: perché i combattenti generano nuovi match-up e sono molto diversi tra loro, perché il titolo ha - da sempre - una vocazione enciclopedica non trascurabile. Mario Kart non è così: i guidatori hanno caratteristiche diverse, ma non alterano il gioco quanto i lottatori di Super Smash Bros. Piuttosto che ampliarsi accumulando, Mario Kart nel tempo si è evoluto, ammorbidito, ha spesso alterato le proprie meccaniche e il proprio sistema di guida. Se la novità principale del prossimo episodio fosse davvero l'inclusione di tanti brand, sarebbe una soluzione non in linea col passato della serie.
Mario Kart 9, come sarà?
Creare Mario Kart 9 non è certo un'impresa facile. Avevamo scritto già nel 2014, durante la recensione di Mario Kart 8 per Wii U, che sarebbe stato molto difficile scolpirne un seguito: la qualità era talmente alta, e i contenuti talmente vari, che immaginarne un sequel non era - e non è - per niente semplice. Da quel 2014 Mario Kart 8 ha ricevuto due DLC, e - soprattutto - è stato pubblicato su Switch in edizione Deluxe: proprio quest'ultimo gioco è divenuto il più venduto della serie, con quasi 39 milioni di unità, anche non considerando le copie della versione Wii U (più di otto). Insomma, il gioco è stato un successo eccezionale sia a livello qualitativo, sia a livello commerciale. Mettetevi nei panni degli sviluppatori: creare Mario Kart 9 significa provare a dargli un seguito adeguato, e a donare un'identità al brand per (almeno) i prossimi quattro/cinque anni.
A differenza di quanto si legge in giro, dubitiamo che la soluzione possa essere quella di aggiungere materiali e contenuti. Kart, quad, moto, scooter, guida antigravitazionale, deltaplani, paracaduti, gomme marine, gomme da corsa, decine di armi e personaggi. Insomma, davvero - realisticamente - si può ampliare questa base? Potrebbe complicare oltremodo un gioco che, prima di tutto, deve divertire chiunque: neofiti ed esperti. Noi, ma la nostra era soltanto un'idea (che difficilmente verrà applicata), nel 2014 avevamo proposto di procedere per riduzione: ovvero riportare il tutto a una dimensione più essenziale, con meno macchine, e magari una guida non tanto più profonda, quanto maggiormente legata a quella dei veri kart (in stile Super Mario Kart, in fondo l'unico ad avere qualche autentico legame con la realtà).
Tempo fa avevamo scritto che Splatoon è il primo brand Nintendo ad avere la concreta possibilità di eccellere sia in single player che in multiplayer: e se Mario Kart tentasse questa via? Una direzione che potrebbe sembrare banale ma che, allo stesso tempo, potrebbe rivelarsi quella ideale. Se dopo quasi venticinque anni parliamo ancora di Diddy Kong Racing, e della sua piacevolissima avventura, un motivo ci dovrà pur essere: e non dipende soltanto dalla sua qualità, ma anche dagli scarsissimi epigoni. È una via che in molti auspicano per la serie da anni, e che Nintendo da anni evita di percorrere: non senza motivo, visto che Mario Kart si è evoluto grandemente nelle meccaniche di base, e soprattutto - con l'ottavo episodio - ha compiuto un balzo tecnologico non indifferente, ponendosi al pari dei brand più curati della società (uno sforzo che, ovviamente, ha tolto tempo ad altri possibili sviluppi). Non ci sembrerebbe stupido provare, finalmente, a introdurre una modalità avventura corposa, assieme a qualche sfida single player (in stile Mario Kart DS) nel prossimo episodio: perché no, perché non tentare?