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I cinque cavalieri più famosi e insoliti dei videogiochi

Non solo Daniel di MediEvil: buffi, maldestri, goffi o semplicemente "curiosi" nell'aspetto, ma dall'animo nobile e dall'indole coraggiosa, vi presentiamo i cinque cavalieri più strani e famosi della storia dei videogiochi

SPECIALE di Massimo Reina   —   27/10/2019
MediEvil
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Nonostante la serie abbia avuto solo due apparizioni principali e siano passati davvero molti anni dal seguito e dal capitolo-remake per PSP, il ricordo di moltissimi utenti è vivo e vegeto. Stiamo parlando di MediEvil, gioco che ha rivisto la luce su PlayStation 4 proprio in queste ore in un'edizione rimasterizzata in alta definizione, che in qualche modo si è ritagliato uno spazio nel cuore dei giocatori nonostante non sia né la serie più longeva, né quella tutto sommato migliore tra quelle a disposizione del brand PlayStation. E così ha fatto il suo protagonista, il leggendario quanto maldestro cavaliere Sir Daniel Fortesque. A lui e ad alcuni suoi "colleghi" altrettanto buffi, goffi o semplicemente "curiosi" nell'aspetto, abbiamo deciso di dedicare questo speciale.

Sir Arthur

Il primo della lista non poteva che essere lui, Sir Arthur, probabilmente il più famoso cavaliere della storia dei videogiochi. Il simpaticissimo protagonista del platform a scrolling orizzontale Ghosts 'n Goblins di Capcom, datato 1985, è diventato famoso per la bellezza intrinseca del gioco, per il suo coraggio e... per le sue mutande! L'intimo del tozzo e barbuto cavaliere è infatti una sorta di marchio di fabbrica di questo titolo cult e del franchise, al pari del suo elevato livello di difficoltà. Nel tentativo di liberare la principessa Prin Prin (Guinevere nell'edizione occidentale) dalle grinfie di Satana, il re del mondo dei Demoni, Arthur doveva infatti affrontare nemici arcigni all'interno di livelli al limite del sadismo. E per proteggersi dai loro attacchi, poteva fare affidamento tra le altre cose sulla sua armatura, che aveva però una peculiarità: dopo un colpo subito si sbriciolava in mille pezzi lasciando l'eroe letteralmente in mutande a zompettare sullo schermo.

Senza Titolo 1

Dirk the Daring

Se Sir Arthur è un cavaliere famoso nel mondo dei videogiochi, il secondo personaggio del nostro elenco non lo è da meno, essendo il protagonista di uno dei coin-op di maggior successo di tutti i tempi e successivi franchise. Stiamo parlando di Dragon's Lair e di Dirk the Daring, eroe nasuto e maldestro ma dal cuore grande, impegnato in una missione per liberare la dolce principessa Daphne, rapita dal drago Singe e rinchiusa nel castello del perfido mago Mordoc. Lo scopo del gioco era guidare il goffo ma intrepido cavaliere Dirk spostando il joystick e premendo l'unico pulsante al momento opportuno per farlo sopravvivere ai mille trabocchetti e fargli affrontare le temibili creature magiche che incontrava lungo il proprio cammino. Dragon's Lair fu il primo gioco a sfruttare i laser disc e il suo successo fu talmente notevole che ispirò un cartone animato, innumerevoli gadget e accessori, e venne perfino esposto alla Smithsonian Institution, insieme a Pac Man e Pong.

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Frog

Anche una rana armata di spadone e mantello può essere un cavaliere, specie se animata da sani principi. In realtà il Frog di Chrono Trigger di Square era un umano il cui vero nome è Glenn. Scudiero di Cyrus, un "Cavaliere della tavola quadrata", fu trasformato dal terribile Magus in una rana antropomorfa e da allora ha giurato vendetta. Eppure, nonostante l'aspetto e le mosse buffe, questo cavaliere del 600 A.D. riesce a coniugare le caratteristiche del "nuovo" corpo con le abilità del guerriero, quindi a confermarsi in battaglia come uno spavaldo spadaccino. Anche per questo è ricordato da tutti i fan dei GDR e in particolare di Chrono Trigger, un classico intramontabile ancora oggi in grado di rivaleggiare per qualità e profondità con prodotti più moderni, con una trama che si sviluppa attorno ai viaggi nel tempo e alle conseguenze che questi possono comportare cambiandone il corso degli eventi, e meccaniche ben congegnate, perfettamente bilanciate e ingegnose dal punto di vista del game design. Ma questo è un altro discorso.

I cinque cavalieri più famosi e insoliti dei videogiochi

Ivanhoe

Ciuffo biondo, capelli lunghi al vento, mascellone prominente e spalle larghe, Ivanhoe è il prototipo perfetto del cavaliere medievale secondo i vecchi standard hollywodiani. Almeno sulla carta: perché il "nostro" Ivanhoe in realtà ne rappresenta una sorta di caricatura, con le sue gambette esili rispetto al resto del corpo, a reggere il peso di un'armatura scintillante, e l'andatura "gigioneggiante". Eppure, a dispetto dell'immagine cartoonesca capace di suscitare più di un sorriso, il gioco di cui è protagonista e che porta il suo stesso nome, è un beat'em up e hack 'n' slash a scorrimento laterale piuttosto difficile da giocare, complice non solo un buon livello di sfida ma anche alcune meccaniche non propriamente rifinite a dovere. Vero è che parliamo di una produzione del 1990, ma il gioco targato Ocean era stato sviluppato con la collaborazione, pare, di alcuni animatori dei film di Asterix.

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Sir Daniel Fortesque

Ultimo della nostra lista, ma non per questo meno importante degli altri, ovviamente, colui che ha ispirato questo articolo, ovverosia Sir Daniel Fortesque. Lo scheletrico cavaliere senza mascella, e dunque incapace di parlare se non attraverso dei suoni buffi, tornato dall'oltretomba in MediEvil per affrontare l'esercito malefico del redivivo mago Zarok, e riportare la pace nel Regno di Gallowmere, chiude il nostro speciale. La sua espressione un po' da ebete, la sua andatura caracollante e il fisico gracilino, suscitano in chi lo guarda più una risata che qualche forma di riverente rispetto, ma la sua determinazione e la simpatia non possono che conquistare il giocatore.

Ma non vogliamo concludere l'articolo senza concedere almeno una menzione ad altri cavalieri a noi cari, anche se non tutti dall'impostazione classica medievaleggiante, come Adalberto Steiner di Final Fantasy IX, Sparkster, l'opossum della serie Rocket Knight e, parlando di produzioni più recenti e meno blasonate rispetto ovviamente a quelle citate qui, Matilda Castilla dell'omonimo gioco di Locomalito e Rusty Steelknee dell'italianissimo MADievals.

Medievil