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MotoGP 22, il provato del nuovo gioco ufficiale del Motomondiale

In concomitanza con il primo Gran Premio della stagione, abbiamo provato MotoGP 22, come sempre realizzato da Milestone: quali novità per il campionato 2022?

PROVATO di Luca Olivato   —   15/03/2022
MotoGP 22
MotoGP 22
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La stagione 2022 è iniziata nel modo migliore per il motociclismo italiano: nel Gran Premio inaugurale a Losail il tricolore è sventolato in tutte e tre le cilindrate. In Moto3 e Moto2 hanno vinto due piloti dell'Academy VR46, Andrea Mingo e Celestino Vietti, mentre nella classe regina si è imposto per la prima volta Enea Bastianini coronando la bellissima rinascita della scuderia Gresini.

Milestone non ha voluto perdere tempo e, quasi a celebrare il successo della nostra bandiera, ci ha fornito un codice per il provato di MotoGP 22. Come facilmente intuibile, si tratta del titolo ufficiale del campionato motociclistico più prestigioso e delle sue due categorie inferiori, Moto2 e Moto3; pertanto, sono presenti tutti i piloti scesi in pista in Qatar.

Prima dentro...

El Diablo Quartararo è il campione in carica, ma la Yamaha 2022 sembra in difficoltà
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Premettiamo sin da subito che la versione del gioco fornita si è dimostrata un po' acerba, bloccandosi a volte in fase di caricamento e presentando alcuni problemi all'audio. Potrebbe trattarsi di una mancata ottimizzazione del gioco con il sistema operativo Windows 11 utilizzato per la prova, o più semplicemente di una build ancora da rifinire. Ciononostante, siamo comunque stati in grado di provare con mano quello che più interessa agli appassionati, ossia il modello di guida. Lo sviluppatore milanese, da qualche anno a questa parte, ha deciso di adottare l'Unreal Engine e i progressi rispetto al passato sono stati tangibili a ogni nuova edizione, in particolare a partire da quella relativa alla stagione 2020.

Un lavoro di prim'ordine è stato svolto sulla fisica. Anche se continuano a esserci alcuni discutibili sviste (come le evoluzioni del pilota che cade dalla moto), il modello di guida di MotoGP 22 si rivela estremamente convincente, ma anche altrettanto ostico. A ogni cambio di direzione la massa della moto è percepibile, così come la forza richiesta ai centauri per domare questi bestioni da oltre 250 cavalli e 150 chilogrammi. Fa la sua comparsa il Ride Hieght Device, il cosiddetto abbassatore introdotto per la prima volta nel 2018 dalla Ducati Pramac di Miller, per migliorare l'accelerazione in uscita, ma tutta la parte relativa alle sospensioni nel loro complesso ha subito un lavoro di affinamento. Continuano ovviamente ad avere un ruolo centrale gli pneumatici e la loro gestione, così come quello del consumo del carburante.

...Gas a martello...

Marc Marquez alla sua stagione più difficile: dopo i problemi al braccio, ha sconfitto anche la diplopia
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È richiesta un'estrema concentrazione in fase di frenata: non solo bisogna trovare con precisione il punto di staccata, ma è necessario bilanciare freno anteriore e posteriore anche in fase di percorrenza, perché il sottosterzo è sempre dietro l'angolo. È altrettanto impegnativo tenere la corda della curva, specie nelle pieghe veloci, mentre le scodate in accelerazione si mantengono meno marcate rispetto agli estremi di alcune edizioni fa.

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Non pensate poi di tenere il gas a martello, come direbbe il buon Guido Meda (voce ufficiale anche di questa edizione, che si limita come sempre alla cronaca della griglia di partenza e del podio), fino all'ultimo secondo. Niente frenate fulminee alla Formula 1: bisogna continuamente parzializzare sull'acceleratore per evitare di finire inesorabilmente nel ghiaione. Per i principianti ci sono una serie di aiuti alla guida che addolciscono la curva di apprendimento, ma non sempre sono ben implementati. Al Red Bull Ring la frenata assistita toglie potenza a metà rettilineo, con il risultato che anche al livello di difficoltà più basso si perdono due secondi in un paio di curve.

Apprezzabile invece il nuovo tutorial che aiuta a prendere dimestichezza con il modello di guida. Introdotto anche il meteo variabile, che potrebbe richiedere di rientrare ai box per cambiare la moto; confermato anche il long lap penalty che si subisce dopo aver tagliato troppo spesso le curve.

...Scatenate l'inferno!

Pecco Bagnaia con la Ducati ufficiale: sarà lui l'erede di Valentino Rossi?
Pecco Bagnaia con la Ducati ufficiale: sarà lui l'erede di Valentino Rossi?

A proposito d'intelligenza artificiale: continua a essere aggressiva, ai limiti delle entrate di Marc Marquez dei tempi d'oro, ma forse un po' meno garibaldina dell'anno scorso. Di certo anche gli avversari controllati dalla CPU non lesinano in cadute. Resta il rammarico che i "crash" non eliminino permanentemente il pilota dalla gara, come invece vorrebbe una maggiore dose di realismo che comunque permea l'intera produzione di Milestone. Purtroppo, la resa visiva dei volti dei centauri che, nel menu di selezione non sono più rappresentati dalle foto ma da modelli poligonali, non è ancora soddisfacente. Da questo punto di vista i miglioramenti sono minimi e ci saremmo aspettati una maggiore attenzione da parte dei designer.

Come tutti sanno, per la prima volta dal 1996 quest'anno non è presente in griglia Valentino Rossi: i fan del dottore però non devono preoccuparsi perché Milestone ha messo a disposizione moto e piloti che hanno segnato l'evoluzione della classe regina a partire dagli anni Novanta e in questo elenco non può che spiccare il 46 giallo, l'unico a essersi imposto sia con le mezzo litro che con le MotoGP. Oltre a Rossi, troviamo altre iconiche moto degli scorsi decenni, come le Honda di Mick Doohan e Marco Simoncelli, la Suzuki di Kevin Schwantz, le Ducati di Capirossi e Gibernau, per un periodo che spazia dal 1992 al 2011. Ovviamente, il modello di guida è un po' più approssimativo rispetto a quello delle attuali MotoGP e nelle gare tra le vecchie glorie saranno presenti modelli temporalmente molto distanti tra loro (come la Cagiva di Lawson del 1992 e la Yamaha di Biaggi del 2001), con la conseguenza che i valori sono un po' livellati, ma è sicuramente una piacevole novità.

Il tributo

Il meteo variabile di MotoGP 22 sarà un elemento da tenere sempre in considerazione
Il meteo variabile di MotoGP 22 sarà un elemento da tenere sempre in considerazione

Non solo: per aggiungere ulteriore sostanza a un piatto già decisamente ricco, è stata introdotta una modalità storica che ripercorre i momenti salienti della stagione 2009, probabilmente una delle più combattute degli ultimi anni. Questa sezione, intitolata Nine Season 2009 è uno dei tanti tributi a Valentino, che ha conquistato proprio in quell'anno il suo nono e ultimo alloro in carriera. In questo caso il gioco ci farà rivivere alcuni dei momenti salienti di ciascuna delle 17 gare di quella stagione, come gli ultimi sette giri di Stoner nella gara inaugurale del Qatar, e solo portando a termine determinati obbiettivi sarà possibile sbloccare i Gran Premi successivi (nella fattispecie, vincere con almeno cinque secondi di vantaggio sul secondo classificato).

Ci aspetta molta altre carne sul braciere di MotoGP 22: gli sviluppatori hanno fatto tesoro delle critiche sulla completezza contenutistica del precedente e hanno quindi riproposto una sostanziosa modalità carriera, non disponibile nella nostra release, che promette di partire dalla Moto3 con una propria scuderia personalizzata, con tanto di selezione di tecnici e team satellite. Inoltre, è tornata a gran richiesta la modalità split screen in verticale per sfidare il proprio vicino di divano. Non mancherà infine il cross play tra console della stessa famiglia. La data d'uscita definitiva è prevista per il 21 aprile per tutti i principali sistemi: PlayStation 4 e 5, Xbox One e X/S, Nintendo Switch e ovviamente PC.

MotoGP 22 promette di essere un nuovo riferimento, migliorando ulteriormente un eccellente modello di guida ed aggiungendo quei contenuti che si erano un po' persi nella release 2021.

CERTEZZE

  • Il modello di guida è stato ulteriormente rifinito
  • Realismo ai massimi livelli
  • Tanti contenuti

DUBBI

  • Animazioni e modelli tridimensionali dei piloti ancora poco convincenti
  • Qualche bug negli aiuti alla guida
  • Intelligenza artificiale da testare