Nightmare Kart: derapiamo nel gioco gratis che unisce Bloodborne e Mario Kart

Dopo il demake in stile PS1 di Bloodborne, ecco che LW Media ha deciso di realizzare e pubblicare gratuitamente anche Nightmare Kart, gioco di kart assolutamente non ufficiale del souls gotico di FromSoftware. Nato con il nome di Bloodborne Kart, il progetto non era altro che un fan-game assolutamente non ufficiale che prendeva ambientazione e personaggi di Bloodborne per proporre un clone di Mario Kart dai toni molto più cupi. Un gioiellino di dedizione e divertimento che, tanto se amate questo genere di esperienze quanto se siete fan di Bloodborne, non possiamo che raccomandarvi di andarlo a provare.

Non solo ha una campagna fatta tanto di corse quanto di scontri a bordo delle macchine in stile Jack-X o Crash Team Racing, ma ha anche delle battaglie con i boss che non potranno non lasciarvi un grosso sorriso sulla faccia. Questo gioco si ispira a Bloodborne in tutto e per tutto: dall'estetica delle ambientazioni alla schermata di morte passando per le cure con le fialette e i colpi di pistola.

La campagna è piuttosto breve ed è criminalmente assente il multigiocatore online (cosa che porterebbe il gioco a un altro livello) per cui quest'opera potrà regalarvi gioia solo per un paio di pomeriggi prima di diventare ripetitiva. La qualità dell'esperienza, tanto della traduzione nell'estetica della PS1 quanto nel game design per adattare le meccaniche al genere, però, è talmente alta che merita la vostra attenzione.

Il sogno del guidatore

La campagna di Nightmare Kart inizia in modo molto simile a quella di Bloodborne solo che qui dovrete scegliere se usare un go-kart o una grossa motocicletta per farvi strada. La storia che viene raccontata è molto semplice, ma è ben divisa tra corse, battaglie nell'arena e scontri con i boss. Ovviamente a farla da padrona è l'estetica da PlayStation 1 non solo sulle grafiche, ma anche sul passo narrativo con schermate di testo a scorrimento che introducono ciascun livello.

Nella campagna l'intelligenza artificiale degli avversari non è regolabile quindi se perderete uno scontro o arriverete quarti in una gara dovrete ripetere il livello. Il divertimento offerto è tanto semplice quanto genuino perché il gioco non ha paura a non prendersi sul serio e a integrare nell'universo di Bloodborne stilemi tipici dei videogiochi della fine degli anni '90. Questo significa boss arroganti, sgommate esagerate e trasformazioni al cambio di fase dei nemici più ardui.

Tra drift e pistolettate

Le basi di Nightmare Kart sono quelle di ogni gioco di go-kart: un bottone per accelerare, uno per derapare, uno per le acrobazie durante i salti, uno per il turbo e uno per utilizzare gli oggetti che si recuperano in modo casuale da bolle in giro per la pista, proprio come in Mario Kart. I controlli sono precisi, soprattutto quando si usa la funzione "power brake" ovvero quando si tengono premuti i pulsanti di accelerazione e frenata. Facendo le acrobazie a mezz'aria, poi, si ottengono le cariche per la spinta di accelerazione, indispensabile per superare.

In Nightmare Kart, poi, non solo si muore, ma si muore anche abbastanza facilmente. La barra della vita è generosa, ma i danni dei vari attacchi si fanno sentire. Un colpo di pistola ne consuma circa un quarto, un colpo di spada (che fornisce anche una bella accelerata) quasi metà. Ci sono delle fiale di sangue per curarsi e una serie di ostacoli, tra cui una bomba molotov, da lasciarsi alle spalle per combattere gli avversari aggressivi oltre che a diversi potenziamenti.

Uno degli aspetti che ci ha stupito di più è il design delle piste che è ispirato e rappresenta una vera sfida per i giocatori. Nella campagna le gare durano al massimo tre giri, quindi, è difficile imparare la conformazione degli ostacoli, delle curve e dei trampolini per le acrobazie. Questo porta all'improvvisazione costante durante una corsa che mantiene sempre alto il suo livello di adrenalina.

Una menzione speciale, infine, va fatta per la colonna sonora che, quasi da sola, contribuisce a trasportare indietro nel tempo chi gioca a un'era che ci sembra sempre più lontana. I suoi ritmi incalzanti, le sue esagerazioni irriverenti e i suoi toni inquietanti, ma mai per davvero, consolidano l'obiettivo dell'esperienza di essere un'avventura per divertirsi e staccare il cervello.