Quattro tra i più importanti brand Nintendo celebreranno quest'anno traguardi importanti: vedremo presto quali sono. Nel frattempo, limitiamoci a ricordare che le iniziative per i 35 anni di Super Mario Bros. non sono ancora terminate: che sia per per l'importanza del marchio o a causa dei ritardi dovuti al coronavirus, l'ultimo atto dei festeggiamenti si terrà il 12 febbraio, con l'arrivo su Nintendo Switch di Super Mario 3D World + Bowser's Fury (e di un'edizione a tema, limitata, della console).
Non bisogna aspettarsi che ogni serie trattata venga omaggiata com'è successo con Super Mario, per due motivi ben precisi. Il primo, naturalmente, è l'importanza della saga: nessuno, all'interno dell'Olimpo Nintendo, può competere con l'idraulico. The Legend of Zelda lo avvicina (e spesso supera) in termini di valutazione critica e prestigio; Pokémon, come franchise, incassa di più. Ma le vendite di The Legend of Zelda non sono paragonabili a quelle di Super Mario (parliamo del brand nel suo complesso), e la qualità ludica di Pokémon è di una categoria più bassa.
Il secondo motivo per cui non dobbiamo aspettarci fastose e roboanti celebrazioni, è che... be', Nintendo è molto furba nel fare gli auguri ai propri brand. Le iniziative sono spesso collaterali ad una pubblicazione importante, oppure vengono usate come tappabuchi per colmare un vuoto d'uscite, come - nel 2020 - è accaduto per Super Mario Bros.
Comunque, anche non dovesse esserci alcuna celebrazione ufficiale, molte delle saghe che quest'anno faranno cifra tonda potrebbero vantare delle pubblicazioni degne di nota. Scopriamo assieme quali sono per Nintendo i quattro anniversari del 2021.
Metroid
Metroid è nato nel segno del Leone, e il 6 agosto compirà ben trentacinque anni. Tutti gli episodi della serie, cumulati (spin-off compresi), hanno venduto 18 milioni di copie: la stessa cifra, unità più unità meno, della saga di Luigi's Mansion. In breve, Nintendo continua a finanziare progetti legati alla cacciatrice di taglie non tanto per il guadagno in sé e per sé, quanto per il prestigio che questa saga conferisce, secondo solo (forse) a quello di Super Mario e The Legend of Zelda.
Questo brand non è legato a Shigeru Miyamoto: il primo gioco è stato sviluppato da R&D1 in collaborazione con Intelligent Systems, sotto la produzione di Gunpei Yokoi. Come avevamo scritto anni fa, è uno dei motivi per cui non esiste un "team Metroid" all'interno dell'azienda.
Come sappiamo, da due anni Retro Studios sta sviluppando Metroid Prime 4, dopo che la prima bozza del progetto, in mani ignote (si vocifera Bandai Namco Singapore), era stata cancellata. Difficile, molto difficile che veda la luce quest'anno. Paradossalmente è più probabile che esca un nuovo (non ancora annunciato) Metroid bidimensionale, sviluppato da Yoshio Sakamoto in collaborazione con un team esterno (MercurySteam?). Del resto il suo gruppo, EPD 7, deve ancora debuttare su Nintendo Switch.
Donkey Kong
Lo scimmione Nintendo è nato sotto il segno del Cancro e nel 2021 compirà ben quarant'anni: il 9 luglio 1981 uscì in Giappone il cabinato di Donkey Kong, sviluppato da Miyamoto e prodotto da Yokoi, col primate nel ruolo di rapitore della donzella Pauline, negli anni trasformatasi in sindaca. Futili dettagli a parte, pur essendo stato ideato da Miyamoto, il gorilla è stato presto rimpiazzato da Super Mario come "protagonista platform Nintendo", e anche lui, esattamente come Samus, non ha un team che se ne prenda cura stabilmente. Un altro punto di contatto con l'esploratrice spaziale, è che entrambi sono passati tra le mani di Retro Studios, autrice di Donkey Kong Country: Tropical Freeze (2014, Wii U), recentemente convertito per Nintendo Switch.
Anche nel caso di Donkey Kong, sono poche le speranze di vedere un nuovo episodio nel 2021. Onestamente, escludendo improbabili raccolte, esiste una sola possibilità concreta di rivedere presto lo scimmione, e cioè che se ne stia occupando EPD 8, il prestigioso e talentuoso team di Tokyo. Le tempistiche tornerebbero bene: la squadra abitualmente pubblica un nuovo gioco ogni tre anni, e l'ultimo risale a fine 2017 (Super Mario Odyssey).
Mesi fa, ne avevamo parlato qui, stavano reclutando personale per lavorare a un nuovo gioco 2D. Non è scontato che si tratti di Donkey Kong, che rimane tuttavia il candidato principale in assenza dell'idraulico: esiste un precedente, risalente all'epoca GameCube, ed è il primo gioco ufficiale di EPD 8 (ai tempi, naturalmente, non si chiamava così). Stiamo parlando di Donkey Kong: Jungle Beat, diretto da Yoshiaki Koizumi, oggi responsabile software dell'intera divisione edochiana.
Pokémon
Da quando esiste Nintendo Switch, i capitoli principali di Pokémon, per la prima volta, devono competere con gli episodi più importanti (traslato, quelli per home console) delle più celebri saghe Nintendo. Il successo di Spada e Scudo è stato grande, ma è anche risultata evidente, come mai prima d'ora, l'arretratezza tecnologica dell'opera Game Freak. Tralasciando momentaneamente questi discorsi, il 27 febbraio Pokémon compirà venticinque anni, avendo debuttato nel 1996: curiosamente, essendo Pesci un segno doppio, le coppie hanno da sempre contraddistinto il destino di questa serie.
Seguendo le abituali tempistiche della serie, è quasi scontato che quest'anno esca un nuovo episodio creato da Game Freak. È improbabile che si tratti di una terza versione di Spada e Scudo (edizioni simili non vengono prodotte da anni), per cui la scelta ricadrebbe tra un seguito della coppia che ha debuttato su Switch o, più plausibilmente, un remake di una vecchia iterazione (si vocifera, da tempo, Diamante e Perla). Non sono mai trascorsi, del resto, due anni consecutivi senza la pubblicazione di un episodio della serie principale. L'ignota coppia sarà sicuramente accompagnata dalla distribuzione di Pokémon New Snap, seguito del gioco datato 1999 per Nintendo 64: sviluppato da Bandai Namco, arriverà il 30 aprile.
The Legend of Zelda
Abbiamo lasciato per il ultimo il pezzo più pregiato, The Legend of Zelda, una cuspide. Il 21 febbraio, tra poco più di un mese, compirà trentacinque anni. Impossibile che Nintendo non celebri l'evento: non tanto per l'importanza dello stesso, quanto per le canoniche scadenze di sviluppo. Partiamo dalla pietanza - teoricamente - meno prelibata: Grezzo pubblica almeno un gioco ogni due anni, è la storica responsabile degli adattamenti di Zelda per console portatile, ed è altamente improbabile che, dopo il rifacimento di Link's Awakening, non si presenti quest'anno con qualche operazione simile. Skyward Sword HD? Un bundle di Ocarine of Time/Majora's Mask 3DS in alta risoluzione? Chissà.
Un solo remake comunque ci lascerebbe piuttosto insoddisfatti; inutile ribadire ciò che ci attendiamo, noi come voi, noi come tutti gli appassionati di videogiochi. Probabilmente insieme alla nuova edizione (Pro) di Nintendo Switch, arriverà il seguito di Breath of the Wild, l'acclamato gioco dell'anno 2017, l'opera che ha levigato gli open world. Non per celebrare l'anniversario - non solo, almeno - ma perché è in sviluppo da anni e, sfruttando lo stesso engine del predecessore, non c'è alcun sensato motivo per cui debba farsi attendere ulteriormente. Nel 2021 quindi la creazione di Miyamoto, salvo sgradite sorprese, festeggerà l'evento in pompa magna: con meno iniziative del 35° di Super Mario, ma probabilmente più significative.