Mentre il giapponese Nishikori si prepara a sfidare Roger Federer a Wimbledon, tre anni e 364 giorni dopo la morte di Satoru Iwata, Nintendo presenta al mondo Switch Lite, la versione portatile della sua più recente console. Doug Bowser, presidente della divisione americana della compagnia, ci tiene a precisare che non sostituirà 3DS. Be', decidete un po' voi se credere alle sue parole oppure ai fatti: da qui a marzo 2020 usciranno su Nintendo Switch Fire Emblem, Luigi's Mansion, l'episodio principale di Pokémon, Animal Crossing. Tutti brand che hanno dato il loro massimo su 3DS, quindi su console portatile, e che ora avranno i rispettivi seguiti su Switch.
Tornando un attimo a Satoru Iwata, che proprio oggi ci ha lasciato da quattro anni (come avrete intuito dall'incipit dell'articolo, speriamo), va evidenziato come ci avesse avvertito della possibile esistenza di Nintendo Switch Lite, addirittura alla presentazione stessa del progetto, che all'epoca era chiamato NX. Il presidente Nintendo aveva proposto un generico paragone con Apple, alludendo alla possibilità, per un insieme di diversi sistemi, di riprodurre lo stesso software. E ci aveva anche suggerito che magari le piattaforme, piuttosto che diminuire, sarebbero potute addirittura aumentare: del resto non è irragionevole l'arrivo, magari col seguito di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, o col fantasmatico Metroid Prime, di una edizione Pro di quella che, ormai, è una famiglia di sistemi. Nintendo Switch Lite arriverà il venti settembre 2019, e negli Stati Uniti costerà 199,99 dollari: possibile che in Europa arrivi a 199,99 Euro, ben più probabile che subisca un leggero incremento di prezzo (come accadde, del resto, alla versione originale) e raggiunga i 230 Euro. Anzi, i 229,99.
Ha senso?
Che questo sarebbe stato l'anno portatile di Nintendo Switch noi andiamo ripetendovelo da mesi: non che ci volessero particolari doti da augure, gli indizi erano evidenti, e in questo pezzo vi avevamo anticipato che un'edizione portatile della piattaforma era un'ipotesi concreta. La ritenevamo una mossa sensata allora, e la riteniamo una mossa altrettanto sensata adesso. Nintendo ha sempre provato, dopo qualche anno di vita, a dare nuove energie alla propria piattaforma attraverso qualche modifica/aggiornamento hardware: l'Expansion Pak su Nintendo 64, la compatibilità con Game Boy Advance di GameCube, il Motion Plus di Wii, gli amiibo di Wii U... la versione tascabile di Nintendo Switch.
L'immensa qualità dei titoli di lancio, una sparatoria ininterrotta di grandi giochi da marzo a dicembre 2017 (e pensare che qualcuno, alla presentazione di gennaio, osò lamentarsi), ha concesso all'azienda giapponese di vendere tante, tante unità di Nintendo Switch. Attraverso del software storicamente associato al sistema casalingo: The Legend of Zelda (tridimensionale), Splatoon, Super Mario (tridimensionale) e via dicendo. Ora è il momento di dare un'accelerazione letale, per rendere Nintendo Switch uno dei sistemi più venduti della storia, traguardo tutt'altro che impossibile: un'edizione tascabile è quello che ci voleva. Commercialmente parlando, è una mossa sacrosanta. Innanzitutto, Nintendo ha sempre dominato il mercato portatile, a differenza di quello casalingo: non è un settore da lasciare sguarnito. E Switch, finora, lo copriva solo in parte: è vero che si porta in giro, ma la durata della batteria, le dimensioni, e soprattutto il prezzo, sono tre elementi importanti che, fino al venti settembre, impediranno a questo sistema di essere l'autentico erede di 3DS. Non va sottovalutato inoltre il fattore resistenza, e nemmeno quello dell'immediatezza: i Joy-Con sono una grande idea, e ben realizzati, ma costituiscono componenti che diminuiscono la sicurezza di una piattaforma (in mano a dei bambini, ovviamente). Pokémon Spada e Scudo, e Animal Crossing, saranno desiderati e voluti da moltissimi pargoletti: Nintendo non poteva permettere che cento dollari la separassero da questo pubblico, che, non va mai dimenticato, è in assoluto il più importante per l'azienda giapponese.
Identità
Nintendo Switch Lite arriverà in tre colorazioni diverse: turchese, gialla e grigia, coi pulsanti bianchi, in opposizione a quelli della versione principale o, se preferite, ibrida. Uscirà anche un'edizione speciale perlacea, assieme a Pokémon Spada e Scudo, che esibirà dei tasti ciano e magenta. La console sarà leggermente più piccola del sistema attuale, non potrà in alcun modo essere collegata al televisore, avrà la batteria lievemente più durevole e, visto che i Joy-Con non potranno essere staccati (anzi, visto che i Joy-Con non ci saranno proprio), vanterà una nostalgica, e amabilissima, croce direzionale. Ha l'aspetto molto più baloccante della versione originale di Nintendo Switch: è una tradizionale console portatile, molto più compatta, molto meno stravagante.
Impossibile tuttavia non notare delle incoerenze col concept alla base del sistema ibrido. Il semplice fatto di non poter passare dalla portabilità al televisore rende Lite qualcosa di molto diverso, che ha poco a che vedere con l'idea che - teoricamente - ha portato alla creazione di Nintendo Switch. Non si può utilizzare in modalità da tavolo, non si può, soprattutto, condividere i Joy-Con per giocare in multiplayer. Tutte caratteristiche importanti, che sono state - forse anche sorprendentemente - apprezzate dagli acquirenti. E che hanno determinato quegli Euro in più che separano, anzi, separeranno, l'edizione normale da quella Lite. Tuttavia, come avevamo sottolineato già il giorno dopo della presentazione della piattaforma, il concetto fondamentale alla base di Nintendo Switch non è certamente questo. Ma l'unificazione del mondo portatile con quello fisso, in particolare dal punto di vista software. Processo che sta avvenendo con calma, ma che entrerà nel vivo proprio nel 2019: per la prima volta l'episodio principale di Pokémon conviverà sulla stessa console dell'episodio principale di The Legend of Zelda. E se sono necessarie più versioni della stessa piattaforma per attirare i giocatori Nintendo di tutto il mondo, quelli reali e quelli potenziali, allora a Kyoto - giustamente - se ne fregano ampiamente delle incongruenze concettuali. Vi lasciamo con una previsione, forse scontata: è probabile che, in Giappone, Lite dia una consistente accelerata alle vendite e, conseguentemente, possa diventare il modello principale dell'ecosistema Switch, sostituendo quello attuale.