Qualche giorno fa siamo stati invitati negli studi di Sony a Roma per provare nuovamente Nioh 2 su PS4, quando mancano ormai poche settimane dal lancio sul mercato. Si è trattato con ogni probabilità dell'ultimo test prima dell'uscita e, per l'occasione, era presente anche il producer direttamente dal Team Ninja. Del gioco abbiamo parlato in diverse occasioni, spiegando ogni volta come fosse in grado di assomigliare al suo predecessore, ma distaccandosene quel tanto necessario a regalare nuove sensazioni pad alla mano. Dopo un altro paio d'ore di gioco, una lunga missione nel castello di Kitanosho e altri due boss uccisi a suon di katana, siamo pronti a darvi le nostre ultime impressioni su Nioh 2.
Una storia di demoni
Chiunque abbia preso nota delle informazioni divulgate fino ad oggi riguardo Nioh 2 sarà a conoscenza della sua natura di prequel all'avventura originale di tre anni fa. Siamo nel mezzo di un paese devastato dalla presenza di figure demoniache ad ogni angolo, e questa forte spinta sullo scontro con gli Yokai rappresenta la base sulla quale il Team Ninja ha forgiato tutta l'avventura. Durante la nostra chiacchierata con Yosuke Hayashi, erede dell'eccentrico fondatore Tomonobu Itagaki, abbiamo avuto modo di capire alcune delle motivazioni che hanno spinto al nuovo setting e anche ad una delle scelte più discusse dai fan: l'eliminazione di un protagonista in favore di un più comune editor.
Parlando proprio di quel che riguarda l'ambientazione di questa seconda iterazione, gli sviluppatori hanno focalizzato le necessità dell'evoluzione intrinseca in Nioh sia in termini di intreccio che di gameplay. D'altronde dopo il grande successo dell'originale, diviso come è stato tra le grandi lodi di chi ha compreso la natura ibrida del titolo e chi invece a scatola chiusa lo ha bollato come derivazione nuda e cruda di un souls like, il solo modo per distinguersi era quello di spingere l'acceleratore sugli elementi che si erano già rivelati funzionali ed aggiungerne di nuovi.
La scelta di tornare indietro nel tempo deriva proprio dalla necessità di raccontare un mondo ancor peggiore, ancor più in bilico, totalmente diviso tra il nostro piano della realtà e quello dei demoni. Per farlo il Team Ninja ha pensato che fosse maturo il tempo di dare in mano ai giocatori la propria storia, avvicinandosi ancor di più al gioco di ruolo occidentale, rimettendo a noi la possibilità di scegliere chi interpretare.
Ancora una volta non è stato possibile creare un personaggio da zero, ma abbiamo avuto modo di vedere una serie più ampia di scelte predefinite, sia maschili che femminili, le quali rivelano (in maniera più eloquente rispetto al gameplay vero e proprio) il passo avanti tecnico effettuato su questo sequel. Prima di parlare di questi aspetti però è importante focalizzare ulteriore conseguenze narrative delle scelte del team giapponese. La dualità tra il nostro mondo e quell'altro ha generato anche dei particolari ibridi, persone in grado di accumulare, addomesticare e sprigionare il potere demoniaco sopito al proprio interno. È questo infatti che è possibile compiere mentre si portano avanti le proprie scorribande.
Tra l'incontro con un personaggio storico famoso ed un comprimario scaturito dall'inventiva del Team Ninja, ciò che risulta chiaro è la capacità dello studio di imbastire un immaginario ben più riuscito e caratterizzato di quanto non ci si potesse attendere. Nonostante le nostre titubanze sulla scelta di eliminare il protagonista predefinito, dobbiamo ammettere che più lo giochiamo, più gli sviluppatori ce ne parlano e più ci sembra che Nioh 2 abbia tutte le carte in regola per fare ancor meglio del capostipite.
A completare l'elemento interessante ed intrigante della nostra chiacchierata con Yosuke Hayashi ci ha pensato la piccola confessione che ci ha concesso nel corso dell'intervista. Coscienti dell'annuncio dei contenuti aggiuntivi che arriveranno nel corso dei mesi (così come già successo con gli eccellenti DLC dell'originale), ci siamo addentrati nell'argomento per scoprire qualche dettagli, convinti di ricevere il solito sorriso con conseguenti scuse circa l'impossibilità di rivelare nulla. Al contrario il producer ci ha invece informati che i contenuti che arriveranno faranno da prequel allo stesso Nioh 2, montando in noi la curiosità sia verso l'arco narrativo degli stessi (e magari la possibilità di avere a che fare con altri protagonisti), sia soprattutto nei confronti di quello della campagna di base, forse più diretta verso l'inizio del primo capitolo di quanto ci si potesse attendere.
Tecnica e gameplay
Venendo a quel che è stato il gameplay vero e proprio di Nioh 2, non siamo in grado in realtà di fornirvi molte nuove informazioni. Dopo la prova di qualche mese fa ciò, che ci siamo trovati di fronte è stata una missione avanzata, con la possibilità di utilizzare un personaggio di livello novanta e con quell'equipaggiamento adeguato. Nessun menùdi selezione delle missioni, nessuna mappa, nessun indicazione sulle caratteristiche del gioco per quanto concerne la pianificazione degli incarichi. Siamo stati scagliati subito nel mezzo della mischia, così da affrontare una missione sufficientemente lunga, con ben due boss da sconfiggere e alcune sezioni già abbastanza impegnative.
Come avevamo già scoperto in precedenza, rispetto al passato il nostro protagonista può contare sulla sua personalissima trasformazione Yokai. Con la pressione del tasto R2 si apre infatti una serie di possibilità per fare un gran male ai propri avversari. Data la natura di uno scenario ben più ostile del primo capitolo, diviso com'è tra il nostro mondo e quello demoniaco, è così possibile effettuare un paio di attacchi extra che hanno sia lo scopo di arrecare puramente danno, sia quello di spezzare alcuni forti attacchi dei nemici e contrattaccarli quando si illuminano di rosso. I colpi arrecati in quell'occasione, con la pressione simultanea dei tasti R2 e cerchio, permette di cambiare le sorti di alcune battaglie, approfondendo ancor meglio una stratificazione nel gameplay che comincia a farsi spazio tra i grandissimi del genere.
Non mancano i soliti consumabili, la ricarica veloce della stamina premendo R1 al momento giusto e le "anime" da spendere per salire di livello in una delle caratteristiche dedicate al proprio personaggio.
Un piccolo appunto lo meritano le battaglie con i boss che abbiamo affrontato. Non ci ha sorpreso tanto vedere quanto alcuni accompagnatori bot possano essere ottimi o mediocri in base all'avversario e alle modalità della battaglia, ma anche e soprattutto la devastante differenza di forza e il conseguente sbilanciamento delle battaglie. Mentre la prima contro un altro samurai si è rivelata snervante e al limite dell'imbarazzo per la difficoltà, la seconda ci ha visti alle prese con un gigantesco yokai e ci è sembrata quasi una passeggiata a confronto, instillandoci qualche dubbio ulteriore sul bilanciamento generale.
Chiudiamo quest'ultimo test con una parola dedicata al reparto tecnico del gioco. Nioh non ha mai brillanto dal punto di vista del dettaglio e della conta poligonale, ciò non toglie che in Nioh 2 il lavoro su animazioni, particellari ed effettistica in generale abbia compiuto un gigantesco passo avanti, regalandoci un mondo più vivo e più piacevole da ammirare.
Nioh 2 è sempre più vicino e la nostra impressione è quella di avere di fronte il degno erede sia di sé stesso sia di un genere che ha segnato il decennio tutto. La cura estetica, il reparto dedicato all'intreccio e le nuove introduzioni di gameplay ci hanno convinto. Siamo ansiosi di poterci dedicare anima e corpo al prodotto finito.
CERTEZZE
- Le nuove tecnice Yokai
- Il level design del castello è notevole
- Incrementi tecnici non sottovalutabili
DUBBI
- Il bilanciamento lascia a desiderare
- Forse troppi Yokai
- Da verificare struttura e conformazione della campagna, oltre che offerta in generale