Nei giorni del Tokyo Game Show 2019, quando NiOh 2 si sta mostrando in quel Giappone che gli appartiene e lo caratterizza, abbiamo avuto modo di mettere le mani su una nuova build del particolare action del Team Ninja. Chiunque abbia potuto provare l'alfa disponibile su PlayStation 4 qualche settimana fa, si sarà facilmente reso conto delle forti somiglianze con un primo capitolo che era riuscito a raccogliere consensi e sorprese un po' da tutto il settore. A pochi mesi dall'arrivo sul mercato, quel gioco si conferma ancora una volta dannatamente divertente e, al netto di qualche differenza nell'approccio al gameplay e alle nuove armi, Nioh 2 ci è sembrato uno dei migliori "more of the same" che è possibile trovare sul mercato.
"Two is megl che one"
Negli uffici romani di Sony ci siamo quindi imbattuti in due differenti demo, entrambe presenti anche in quel di Tokyo, ma solo una disponibile alla prova del pubblico. Della durata di quindici o venti minuti, non hanno fatto altro che confermare ciò che già pensavamo.
Dopo un editor praticamente del tutto bloccato, che ci ha permesso solo di scegliere tra personaggi maschili o femminili, differenziati da una manciata di preset, siamo stati catapultati nel solito oscuro e tetro mondo di Nioh. Tutte e due le demo sono infatti ambientate di notte, ma mentre la prima si estende su di una zona apparentemente pacifica, la seconda è invece in balia delle fiamme, che arrecano danno sia a noi che ai nostri nemici. Non c'è differenza nell'avanzamento e, in entrambi i casi, si tratta di oltrepassare poche brevi stanze fino all'inevitabile scontro con un boss.
Tutto ciò che già conosciamo è lì, compreso anche il tanto amato Kusarigama la cui mancata presenza nell'alfa aveva fatto preoccupare tanti, infarcendo un combat system già lodevole con tutta una serie di nuovi dettagli. Ai classici tasti demandati ad attacco leggero e pesante, così come a quelli dedicati alla parata e all'utilizzo dell'arco, si unisce anche la ritrovata possibilità di utilizzare gli spiriti quando si è in possesso di una sufficiente quantità di energia. Le trasformazioni, però, in questo nuovo capitolo aumentano non solo in numero di spiriti disponibili, già tanti nell'originale, quanto nella possibilità di sfruttare per la prima volta anche noi la potenza del Regno Yokai: i famosi demoni giapponesi. Grazie a questa nuova possibilità si possono recuperare, uccidendo uno dei classici mostri provenienti dal mondo dei morti, delle essenze di anima che vengono poi "incastonate" negli slot disponibili degli spiriti. Tramite queste essenze è possibile effettuare una serie di mosse particolarmente potenti, che portano il nostro alter ego a trasformarsi in demone per un breve lasso di tempo. Ciò che però non conoscevamo a fondo e ha reso il gameplay ancor più legato alla reattività, è la facoltà di utilizzare un attacco stordente in situazioni specifiche. Quando infatti i nemici più coriacei o i boss staranno caricando un attacco particolarmente potente, il loro corpo si illuminerà di rosso per un breve tempo, durante il quale si potrà effettuare un contrattacco che stordirà il vostro avversario e vi consentirà di recuperare una grossa quantità di energia Yokai. Questo elemento ci ha sorpresi positivamente, rivelandosi fondamentale nell'assalto ai due boss presenti. Studiare i pattern dei nemici, così da riconoscerne in anticipo le mosse, diventa ancor più importante nell'ottica di avere la meglio, riuscendo in un certo qual modo a tramutare l'aggressività nemica in un punto a nostro favore.
Parlando infatti dei due boss presenti, questi seppur estremamente diversi nelle forme e nella mobilità, riportano lo stesso pattern di comportamento. Abbiamo deciso espressamente di non sfruttare l'aiuto degli NPC, così da scoprire a nostre spese il grado di sfida (che ricordiamo non rispecchierà necessariamente quello disponibile all'arrivo sugli scaffali). Nel primo caso ci siamo trovati di fronte un enorme cavallo armato di un gigantesco martello. Circoscritti in un'arena all'aperto, ma colma di piccoli e medi ostacoli, non nascondiamo che la telecamera è tornata a farci avvertire le non splendide sensazioni che il primo Nioh (e in generale tutta la categoria) si porta dietro da sempre. Superata però questa indecisione tecnica e imparato a muoverci all'interno della zona, abbiamo avuto più volte la sensazione di essere ad un passo dalla vittoria, morendo qualche volta di troppo per quella classica avidità che è tra le maggiori cause di dipartita in un souls-like. Sfruttando poi nel migliore dei modi le finestre utili a stordire il nemico, e tenendosi a debita distanza durante la fase nella quale si viene trasportati dal boss nel Regno Yokai, siamo alla fine riusciti ad avere la meglio. Ciò che è stato importante in questo caso, è stato memorizzare a livello muscolare alcuni automatismi che permettono di scegliere il giusto tempismo per il contrattacco e per la schivata, utile ad evitare le devastanti prese del boss.
Più o meno le stesse sensazioni derivano dallo scontro con la signorina posta alla fine della seconda sezione. Munita di enormi ruote infuocate e innestata in questo caso all'interno di un'arena più piccola e maggiormente pericolosa perché infuocata, ci siamo trovati di fronte un boss apparentemente più difficile e veloce. A conti fatti però, complice l'esperienza maturata nello scontro precedente, si è trattato solo di imparare anche in questo caso i suoi pattern di attacco, per puoi muoversi esattamente come nel primo caso. Inoltre questo secondo boss, ancor più incentrato su attacchi potenti, si è dimostrato emblematico per comprendere come la forza brutale diventi anche la peggior difesa di queste creature, prestando il fianco ad un gran numero di contrattacchi da parte nostra.
Nulla di diverso invece sul fronte della personalizzazione, dei menù e del level design, fatto salvo per un paio di simpatiche aggiunte: come un piccolo pet in grado di assorbire danni al posto nostro per qualche volta o un diavoletto da soddisfare lasciandogli un giusto pezzo di equipaggiamento, così da ricevere un oggetto in cambio. Sotto questi aspetti Nioh 2 appare quasi più un'espansione del primo, immenso capitolo. Questo sarà probabilmente utile a molti per comprendere come il Team Ninja non voglia accontentare quei pochi che ne hanno disprezzato le caratteristiche e la forte componente ibrida tra un souls-like e un diablo-like, quanto regalare ulteriore gioia e dolore ai tantissimi che ne hanno decretato il successo.
Un approccio tecnico
Abbiamo parlato di quanto gli scontri con i nemici più importanti raggiungano un ulteriore grado di strategia, sperando che possano essere eliminati oggetti "rotti" come i talismani bradipo del primo Nioh. Ma c'è anche un'altra tecnica di cui è il caso di parlare, ed è quella estetica e delle prestazioni. Siamo abbastanza sicuri, dopo una leggera sbirciatina, di aver potuto scrutare delle PlayStation 4 Slim che facevano girare le due demo. Il primo Nioh non ha mai fatto gridare al miracolo dal punto di vista estetico, seppure si difendesse bene. Questo accadeva soprattutto grazie alla possibilità di scegliere diversi settaggi iniziali, tra quelli votati alla risoluzione e quelli invece tendenti al frame rate stabile. Non abbiamo potuto effettuare la scelta in questo caso ma possiamo dirvi che, a pochi mesi dal lancio sul mercato, Nioh si presenta già ben ottimizzato, senza cali e con un dettaglio significativamente aumentato, soprattutto per quanto riguarda alcuni piccoli dettagli a video, nonché nell'illuminazione. Ottima anche l'atmosfera ricreata tra suoni, effetti e musiche, sempre evocative ed appaganti, in grado di immergervi nel mondo maledetto ed orientaleggiante che fa da sfondo all'avventura.
Nioh 2 si è mostrato nuovamente con due contenuti striminziti ma utili a cogliere alcune sfumature. Il mondo di gioco è ancor più infarcito di demoni che in precedenza e le nuove possibilità del sistema di combattimento sono proprio pensate per agevolare la vita dei giocatori. Non si tratta solo di trovate estetiche, ma di vere e proprie soluzioni per uscire integri da scontri altrimenti estenuanti. Resta ancora qualche dubbio sulla varietà, vista l'incredibile somiglianza riscontrata nelle due bossfight (dalle quali tra l'altro, non senza una punta di sano orgoglio, siamo usciti vincitori per primi tra la decina scarsa di colleghi presenti). Seppure apparentemente molto diverse, ci hanno portato a comportarci esattamente nello stesso modo. Attendiamo fiduciosi l'arrivo del 2020, quando NiOh 2 sbarcherà su PlayStation 4 e PlayStation 4 Pro.
CERTEZZE
- Se vi è piaciuto il primo, è già vostro
- Nuovi attacchi demoniaci interessanti e visivamente straordinari
- Il contrattacco dona strategia agli scontri
- Sembra già ben ottimizzato
DUBBI
- Da valutare la varietà degli scontri, soprattutto con i boss
- Resta un punto interrogativo il bilanciamento sul lungo termine, grosso problema dell'originale